mercoledì 18 marzo 2020

La morte è la conclusione inevitabile della vita terrena

La nostra vita e la dimensione spirituale
Capitolo I
Il corso della vita
Sezione 2. La giusta comprensione della morte
2.1. La morte è la conclusione inevitabile della vita terrena
Ci sono molte persone che sono vissute fino ad oggi pensando che la morte sia la fine della vita, dicendo: «Se vivo settanta o ottanta anni, sono contento. E se muoio, così sia!» Nel corso della storia, ci sono state molte persone che hanno pensato profondamente a come vivere per sempre. Si sono chieste se esisteva un modo per vivere al di là della morte. Più si aggrappavano a questo ideale, più pensavano e si chiedevano: «Qual è il significato della vita? Perché nasciamo e perché percorriamo il nostro cammino come dei vagabondi?» C’è chi ha detto: «La vita è un oceano di amarezza» o «La vita è fugace come la rugiada sull’erba». Tuttavia, se fosse possibile vivere per sempre, non ci sarebbe alcuna ragione di preoccuparsi di queste cose. (39-229, 15.1.1971)
Numerosi saggi, sapienti e fondatori di religioni si sono fermati nel corso della loro vita, hanno interrotto le preoccupazioni della loro mente e le inclinazioni del loro cuore e si sono chiesti: «Dove sto andando?» Hanno lottato per rispondere a questa domanda. Queste persone si sono prefisse di risolvere questa domanda, ma nessuno finora ha potuto dichiarare con fiducia: «Il mio corpo, la mia mente, il mio cuore, la mia vita e i miei ideali si dirigono velocemente verso la destinazione ideale; perciò tutte le persone e tutti gli esseri che esistono in cielo e sulla terra devono seguirmi in quel luogo». (8-194, 20.12.1959)
Vorreste vivere per sempre qui sulla terra, o preferireste vivere eternamente in un luogo dove potete essere un’incarnazione d’amore senza un corpo fisico? Quando Dio vi vuole mostrare il mondo infinito della Sua creazione, potete seguirLo con il vostro corpo? Per questo, avete bisogno del vostro essere spirituale. È una realtà, non una fantasia. Se Dio fosse al centro della spiritualità e avesse bisogno di un essere con cui stabilire un rapporto, vorrebbe portare con Sé gli esseri umani, mostrare loro il dominio eterno e ideale della Sua creazione nella sua totalità e donarlo a loro. (111-112, 1.2.1981)
Supponete di avere un solo vestito da indossare. Se qualcuno cercasse di prendervelo con la forza, resistereste disperatamente. Diciamo che avete degli abiti per ciascuna delle quattro stagioni - primavera, estate, autunno e inverno. Supponiamo che fosse primavera e qualcuno indossasse degli abiti invernali. Potreste andare da questa persona e dirle: «Questi sono abiti invernali. Perché non te li togli?» Dovreste portarle degli abiti primaverili. Dovreste portare degli abiti estivi a una persona che in estate indossa abiti primaverili, e dirle di cambiarsi. È possibile che questa persona non si sia resa conto della necessità di cambiarsi. Il problema della morte è lo stesso. La gente non sa che esiste una vita futura. Le persone non sanno che c’è qualcosa di più prezioso di questa vita fisica. (200-91, 24.2.1990)
Dio ha fatto un’infinità di sforzi per guidare quelli che vivono sulla terra con delle speranze secolari e umanistiche a vivere con una nuova speranza, che può superare la valle della morte desiderando ardentemente il mondo eterno. Perciò, coloro che hanno vissuto una vita di fede hanno insegnato che non dobbiamo vivere con una speranza limitata a questa terra, ma piuttosto abbracciare una speranza che supera la morte e sogna un mondo di speranza eterna. (6-44, 22.3.1959)
Un giorno andrete tutti nel mondo spirituale. È un solo regno o due? È un solo mondo. Allora, come sarà la vita in quel mondo? Ci avete mai pensato? I pesci non possono sopravvivere fuori dal mondo dell’acqua in cui vivono. L’acqua è assolutamente vitale per la loro esistenza. I pesci che vivono nel fiume non dovrebbero vivere solo nelle acque di fiume, ma anche entrare e uscire dal mare. Perché dovrebbero vivere in quel modo? Alcuni pesci d’acqua dolce non possono procreare senza assaggiare l’acqua che si collega all’acqua del mare. Dovete saperlo. Alcuni pesci del mare devono andare nell’acqua dolce e assaggiarla per potersi riprodurre. Devono sperimentare i due mondi. Allo stesso modo, voi dovete sperimentare sia il mondo fisico che il mondo spirituale, che corrispondono alla mente e al corpo. (210-128, 17.12.1990)
Non ci sono amici sulla via della morte. È una strada che imboccate da soli senza i vostri genitori, senza i vostri amati fratelli, senza il vostro amato coniuge e senza i vostri amati figli. È una strada che dovete percorrere da soli. È una strada sulla quale non si può ripassare e dalla quale non si può ritornare. Una volta che prendete questo cammino non potete tornare indietro. Che tipo di cuore avrete quando prenderete questa strada? Se non avete una speranza che vi permette di superare la morte nel momento che ve la troverete di fronte, sarà la vostra fine. (6-53, 22.1.1959)
Se uno muore di vecchiaia, in coreano diciamo che questa persona “è ritornata”. Quando qualcuno ci domanda dei nostri nonni che sono morti, diciamo: «Sono ritornati». Dove sono ritornati? Sono ritornati nel mondo spirituale. Poiché originariamente veniamo dal Dio immateriale, il mondo immateriale è la nostra patria originale. Dal mondo immateriale veniamo nel mondo materiale, prosperiamo su questa terra e poi ritorniamo nel mondo immateriale. Ritorniamo nel mondo spirituale in questo modo. Abbiamo origine dal Padre incorporeo e poi nasciamo attraverso il nostro padre naturale che presta il suo corpo e viviamo nel mondo fisico. In seguito, abbandoniamo il nostro corpo fisico e ritorniamo nel mondo spirituale nella nostra forma originale. (242-166, 1.1.1993)
Gli esseri umani, uomini e donne allo stesso modo, hanno cinque organi di senso. Tra i cinque sensi, quattro si trovano nella nostra testa. Gli occhi, il naso, la bocca, le orecchie e le mani costituiscono i nostri cinque sensi. I più importanti si possono trovare nella testa. I quattro organi di senso della testa simboleggiano il mondo spirituale centrato su Dio. È un mondo separato dal corpo. La testa si può muovere liberamente. La ragione per cui si muove è per vedere, sentire, annusare e parlare in tutte e quattro le direzioni. Cosa succederebbe se la nostra testa non si potesse muovere? Sarebbe un grosso inconveniente. (228-125, 27.3.1992)
Le persone sulla terra devono ritornare nel mondo originale, il terzo stadio, dopo la loro vita fisica. Per diventare una persona che può andare a vivere nel mondo dell’amore, dobbiamo prepararci con gli organi per respirare in quel mondo d’amore. Andiamo in quel mondo quando il nostro corpo fisico cessa di funzionare, come un neonato rompe e distrugge il sacco amniotico per poter nascere. Ecco perché la madre prova i dolori del parto. Allo stesso modo, la morte è come una seconda serie di dolori del parto.
Per che cosa ci dobbiamo preparare durante la nostra vita in questo corpo fisico? Durante il periodo nel ventre materno i nostri polmoni si formano per prepararci a respirare l’aria. Allo stesso modo, durante la nostra vita fisica dobbiamo prepararci a respirare con l’organo che respira l’amore nel mondo spirituale. Così, dopo aver lasciato il vostro corpo fisico, dovete respirare con il vostro organo che respira l’amore, superare l’ambiente limitato della vostra vita passata e vivere come una persona con una libertà illimitata. (274-104, 29.10.1995)
Gli esseri umani vogliono assomigliare a Dio e se sono i Suoi figli o le Sue figlie, Dio dovrà inevitabilmente avere l’idea di permettere che assomiglino a Lui. Io voglio somigliare a Dio e Dio vuole prendermi con Sé. Quindi, Dio cercherà il modo per rendere questo possibile. Perciò giungiamo alla conclusione che gli esseri umani devono nascere in una forma attraverso la quale possono assomigliare a Dio. Dio aspetta il giorno di quella nascita. Anche gli uomini attendono quel giorno. Abbiamo bisogno di un giorno in cui nasceremo con quel corpo oppure no? Quel giorno sarà il giorno della nostra morte fisica.
Allora, gli esseri umani devono dare il benvenuto alla morte oppure no? Quando ci chiedono qual è lo scopo della morte, dovremmo dire: «Moriamo per il vero amore di Dio». La ragione per cui lasciamo il nostro corpo fisico è per partecipare attivamente all’opera d’amore infinito di Dio e per il mondo d’amore di Dio. (116-172, 1.1.1982)
Morire significa nascere nell’amore di Dio, ma nel mondo umano la gente fa tante storie, dicendo: “Oh, muoio”! Vedendo questo, Dio riderà allegramente o esclamerà: «Oh, no!»?  Quando Dio guarda le persone che piangono in questo modo nel mondo umano, prova dispiacere o gioia? Lasciando il regno dell’amore limitato, entriamo nel regno gioioso dell’amore infinito. La morte non è forse il momento di accogliere questa gioia? Passare attraverso il corso della morte, in effetti, non è il momento di una seconda nascita?
Se è così, Dio sarà contento il giorno in cui il vostro corpo fisico se ne andrà? Sarà gioioso quando qualcuno nasce come un figlio o una figlia che può agire per amore nel secondo mondo, che si estende all’infinito? Perché parlo di queste cose? Non potete stabilire un rapporto con Dio senza liberarvi della paura della morte. Parlo di questo perché dovete capire questa realtà. (116-172, 1.1.1982)
Tra il numero infinito di stelle, pensate che ci sia un mondo di stelle di diamanti oppure no? Pensateci. Volete avere dei diamanti, vero? Non potete dire che non c’è una stella fatta soltanto d’oro. È possibile. Quanto è ricco Dio, nostro Padre! Ci avete mai pensato? Possiamo percorrere questo universo infinito in un attimo. Vi interessa? Vi interessa veramente? Se è così, quello che dobbiamo fare è osservare le leggi conformi ai comandi di Dio: «Non fare questo» o «Fai questo»! Questo è possibile solo quando osservate quello che Dio dice di fare o di non fare. È logico che ciò diventa impossibile se vivete secondo i vostri desideri egoistici.
Potete rispettare quello che dice Dio di fare o di non fare? Poiché gli esseri umani sono esseri di dualità, sono costituiti dalla mente e dal corpo. Poiché la mente è in posizione soggettiva e il corpo in posizione oggettiva, la mente e il corpo devono essere uniti. È giusto o sbagliato? (116-174, 1.1.1982)
Qual è stata la profonda angoscia di Dio? Ha avuto origine dal fatto che Dio non ha potuto educare i Suoi veri figli a diventare delle persone dal cuore perfetto, non ha potuto educarli sul cuore fraterno e sul cuore di marito e moglie. Dio non li ha potuti educare nel livello di cuore che dice come deve essere una coppia sulla terra. Non li ha potuti educare a diventare una coppia e ad essere dei genitori. Questa educazione avrebbe dovuto costituire il manuale per la vita umana. Tuttavia, l’umanità ha perso questo manuale e si è trovata a condurre una vita egocentrica. Perciò, quando una persona così va nel mondo spirituale, va all’inferno. Ma anche quando vanno all’inferno, le persone non vanno in un solo posto. Nell’inferno ci sono tanti tipi di gruppi che vagano. Adamo ed Eva avrebbero dovuto assumere la responsabilità di questa educazione del cuore, ma a causa della loro ignoranza caddero senza poter realizzare la loro perfezione.
Di conseguenza, il Dio onnisciente dovette assumersi la responsabilità di questo. Chi ha iniziato la provvidenza di salvezza? Dio. Dio ha dato inizio alla provvidenza di restaurazione e ha anche iniziato la provvidenza di ricreazione. (228-268, 5.7.1992)

3 commenti:

  1. ... Dal mondo immateriale veniamo nel mondo materiale, prosperiamo su questa terra e poi ritorniamo nel mondo immateriale. Ritorniamo nel mondo spirituale in questo modo. Abbiamo origine dal Padre incorporeo e poi nasciamo attraverso il nostro padre naturale che presta il suo corpo e viviamo nel mondo fisico. In seguito, abbandoniamo il nostro corpo fisico e ritorniamo nel mondo spirituale nella nostra forma originale. (242-166, 1.1.1993)

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  2. Per che cosa ci dobbiamo preparare durante la nostra vita in questo corpo fisico? Durante il periodo nel ventre materno i nostri polmoni si formano per prepararci a respirare l’aria. Allo stesso modo, durante la nostra vita fisica dobbiamo prepararci a respirare con l’organo che respira l’amore nel mondo spirituale. Così, dopo aver lasciato il vostro corpo fisico, dovete respirare con il vostro organo che respira l’amore, superare l’ambiente limitato della vostra vita passata e vivere come una persona con una libertà illimitata. (274-104, 29.10.1995)

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  3. Qual è stata la profonda angoscia di Dio?
    Ha avuto origine dal fatto che Dio non ha potuto educare i Suoi veri figli a diventare delle persone dal cuore perfetto.
    Questa educazione avrebbe dovuto costituire il manuale per la vita umana. Tuttavia, l’umanità ha perso questo manuale e si è trovata a condurre una vita egocentrica.

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