
Libro 12
La
provvidenza del Pacifico
Capitolo II
L’industria
marina del tempo libero e l’industria degli hobby
Sezione 1.
Lo sviluppo dell’industria marina del tempo libero
1.3. La
futura industria del tempo libero su cui puntare è la pesca
1.3.4.
La pesca in mare è un gioco della mente
Io penso tanto persino mentre
pesco, dovunque mi trovo. Una persona che è stata a pesca per tanto tempo,
pensa dieci volte per ogni dieci volte che avvolge il mulinello della canna e
pensa cento volte per ogni cento volte che avvolge la lenza. Ma se pensate
cento volte mentre avvolgete la lenza solo dieci volte, potete avanzare in
questo mondo. Quando vado in una zona di pesca, so già se in quel terreno c’è
la sabbia oppure no, camminando un po’. Tutti gli esperti lo sanno. Quando
attaccate un piombino e lo trascinate sul terreno, sulla sabbia farà un rumore
“tuc, tuc, tuc,” ma se il fondo marino è fangoso si muoverà dolcemente.
(221-84, 23.10.1991)
Generalmente le persone
non pescano solo con una canna. La maggior parte dei pescatori mette due canne
una accanto all’altra. La ragione per cui ne usano due è perché queste canne
simboleggiano l’uomo perfetto e la donna perfetta, in altre parole la
perfezione dei partner soggetto e oggetto. (228-260, 5.7.1992)
La caccia è un esercizio
fisico per la vostra salute fisica, mentre la pesca è per la vostra salute
mentale. Siete portati a riflettere sulla vostra vita e a pensare tanto, quando
state seduti a pescare. È straordinario che possiate avere veramente quel
tempo. Potete analizzare il vostro passato e fare piani per il futuro. Può essere
il periodo più importante per noi. Potete riflettere tranquillamente su voi
stessi con dignità. È qualcosa di assolutamente necessario. In oriente questa
si chiama la via spirituale della pesca. Quando il pesce madre abbocca all’amo
ed è catturato, i suoi piccoli vengono insieme a lei. Vedendo questo alcuni
pensano, sulla base della loro vita: «Oh! Non dovrei pescare questi pesci!» Le
persone tendono a pensare ai loro figli, e anche al loro popolo. Dopo aver
pescato per un paio di anni, vorrete liberare il pesce e mettere da parte tutti
i pensieri di mangiare il pesce che avete appena pescato. Questo è il vero
cammino spirituale. Il desiderio di mangiare svanisce semplicemente. (252-208,
30.12.1993)
Quando escono in barca a
pescare, le persone preferiscono una giornata in cui il tempo e il loro stato
d’animo sono buoni. Questa è generalmente la loro disposizione mentale.
Tuttavia, per essere una persona speciale, bisogna andare a pescare in un
ambiente dove piove e tuona. Senza aver avuto l’esperienza di pescare sotto un
acquazzone, non imparerete mai nulla sui cambiamenti ambientali, sulle
differenze nelle acque circostanti e su come i pesci sono influenzati dai
movimenti dell’acqua dovuti alla forte pioggia. (276-69, 4.2.1996)
Dalla storia viene fuori
un nuovo mondo. Perciò non potete puntare il dito contro di me e dire che mi
sbaglio. Io non mi vergogno.
Io parlo mentre guardo il
muso dei pesci. Mentre pesco seduto tutto il giorno io dico ai pesci: «Non
avete visto un altro uomo come me, vero? Pescarvi non è il mio scopo. Portando
voi pesci nella pescicoltura possiamo liberare gli esseri umani dalla mancanza
di cibo. Non è questo lo scopo originale per cui siete stati creati? Se è così,
allora le persone che mangeranno la vostra carne non avranno fatto nulla di
male». (247-32, 21.4.1993)
Se mentre pesco dico: «Io
sono il proprietario. Venite tutti qui!», tutti i pesci si precipitano da me.
Allora io li nutro. Ecco perché prendo più pesci delle altre persone intorno a
me, ogni volta che pesco. Gli altri pensano: «È strano. Non riesco a capire
come fa». Questo è quello che succede quando vi centrate sul Dio verticale. Il
mio spirito ha un’aura di luce incredibilmente luminosa. Anche se voi emettete
una luce ordinaria, da me emana una luce speciale. I pesci sono attratti da
quella luce. Ecco perché accorrono, non importa quanto dica loro di non venire.
(248-35, 30.5.1993)
Quando vado a pescare, io
libero sempre il primo pesce che prendo. Lo libero con il cuore di Dio, che
dopo averlo creato, lo ha lasciato in libertà. Inoltre non ho mai mangiato
nessuno dei pesci che ho pescato. Tuttavia, non posso permettere al pesce di
morire di morte naturale quando ci sono venti milioni di figli di Dio che
muoiono di fame. Dovete pensare che salverete questi venti milioni di figli di
Dio pescando il pesce. Poiché questo è in linea con il principio della
creazione degli animali e di tutti gli altri organismi viventi, il pesce deve
essere grato in un certo senso. Così quando facciamo dei tornei di pesca, il
pesce rimane spesso agganciato ai miei ami, ma non così spesso agli ami degli
altri. È il vero cuore, la sincerità. I pesci verranno da voi spontaneamente se
dite loro: «Ehi! Poiché Dio non può immergersi nel museo d’acqua che ha creato,
per favore uscite fuori dall’acqua, solo per questa volta, e date a Dio la
possibilità di provare la gioia di liberarvi attraverso di me». (267-146,
18.2.1996)
Cercare di pescare il
pesce, mentre navigate su una barca nel mare azzurro, può essere paragonato al
lavoro della provvidenza di restaurazione e di salvezza di Dio. I pesci
rappresentano gli uomini caduti. Se fate tutti i preparativi, usate una buona
esca e legate un filo resistente ad una bella canna da pesca, dovreste pescare
tanti pesci. Ma non riuscirete a pescarne neanche uno se il vostro talento è
scarso, se il filo è debole, se l’esca è andata a male e se la canna da pesca
non vale niente. È tutto la stessa cosa. Vivere nel mondo è come pescare il
pesce.
Se volete avere successo
in questo mondo, dovete mettervi nella posizione di una canna da pesca e
prepararla con una buona lenza e una buona esca; solo allora potrete pescare in
modo efficiente. I pesci non si prendono facilmente. Voi mietete il raccolto
quando tutte le condizioni appropriate sono soddisfatte. Senza queste
condizioni corrispondenti, non potete mietere il raccolto. (277-16, 17.3.1996)
Quando uscite in mare a
pescare con il Reverendo Moon, pensate che il pesce abbocca spesso ai miei ami,
non è vero? Quando pesco, tutto sembra come un mio oggetto. Il soggetto
perfetto realizza l’oggetto perfetto. Quando pescate l’idea dev’essere: «Il
pesce deve abboccare qui». Ecco come opera il Principio. Non appena metto l’amo
nell’acqua, i pesci vengono da me come oggetti di valore perfetto. Questo modo
è diverso da quello in cui le persone comuni toccano e maneggiano una canna da
pesca. (262-300, 1.8.1938)
Quando pescate su una
barca, state seduti tutto il giorno in un posto. Fate persino i vostri bisogni
lì. Quando avete necessità di fare la pipì, prendete un barattolo e dite: «Devo
fare la pipì, perciò non guardate!» e poi voltate le spalle per urinare.
Mangiate e urinate tutto il giorno da soli. Io l’ho fatto per venticinque anni.
È molto conveniente se usate una lattina. C’è qualcuno che vi prenderà in giro
se fate questo, quando la gente nuota nuda nel mare e fa ogni genere di altre
cose? Gli animali potrebbero guardarvi e ridere, ma lì ci sono solo poche
persone. Comunque gli uccelli, gli animali e tutte le cose sono nella stessa
posizione, perciò chi vi dirà qualcosa? Urinare è un fenomeno naturale. Perciò
non c’è bisogno di sentirsi imbarazzati. Persino le signore possono urinare lì,
non sedendosi, ma stando in piedi come gli uomini. (303-118, 8.8.1999)
Quando pescavamo in
Alaska, la guardia costiera americana è venuta da noi e ci ha lodato con grande
ammirazione dopo averci visto uscire a pescare alla mattina molto presto. Ci
hanno chiesto: «Ma come fate a vivere così?» Hanno anche detto che noi
peschiamo come se fossimo impegnati in un addestramento rigoroso. Perciò, io
sono il migliore a pescare quando andiamo in mare, non è vero? A cominciare da
un banco di pesciolini, non c’è tipo di pesce che non abbia pescato. Se
qualcuno mi dicesse di pescare le balene, sarei capace di pescarne un paio in
un giorno. C’è qualche pesce che non ho pescato, a partire dal tonno? Non c’è
un pesce che non abbia preso mentre pescavo lungo la costa orientale, la costa
occidentale, l’Atlantico, il Pacifico e il Mediterraneo. Così conosco bene
tutti gli aspetti del mare. (211-62, 28.12.1990)
Quando vedete un grosso
albero di pino, dovreste potergli chiedere: «Cosa pensi di me, oggi, dato che
conosci il mio passato di persecuzioni e mi hai visto scacciare?» Inoltre,
mentre guardate i luoghi del passato dove i vostri amici sono stati maledetti,
dovreste abbracciare quel posto con amore, come se fosse il vostro amico. E
mentre state sulla corrente di un fiume, anche se inizialmente non avevate
l’intenzione di dimenticare tutto quello che era successo lì, ora dovreste
essere disposti a nuotare e a pescare lì dentro. Allora sarete il proprietario.
Potete pescare, cacciare e mangiare col sentimento che realizzerete la
restaurazione tramite indennizzo per Adamo che non ha potuto essere il primo ad
andare nel fiume come rappresentante della regalità, e non ha potuto pescare
nel giardino di Eden. Con questo tipo di spirito dovete lasciare il record
nella vostra vita di aver cacciato conigli e fagiani sulle montagne con questo
cuore, e servire fedelmente i vostri genitori offrendo a Dio quegli animali
come offerte in sacrificio, e usandole come cibo ed elementi di vita. (221-13,
20.10.1991)
Fino ad oggi, ho superato
ogni cosa in questo mondo così miserabile. Quindi non c’è nulla che non
conosco, e non c’è nulla che non sappia fare. Se vado in un villaggio di
contadini, posso essere il re dei contadini. So bene cosa coltivare su certi
tipi di terra. Inoltre, quando vado in mare, sono il re della pesca; sono già
famoso per il “sistema del Reverendo Moon” di pescare il tonno. Posso anche
essere il cameraman che fa le fotografie quando tutti inneggiano alla vittoria
e posso fare il cuoco se entro in una cucina dove preparano da mangiare. È così
che è il proprietario, non è vero? Il proprietario ha la responsabilità di
prendersi cura di tutte le cose. Non dovete dimenticare il fatto che i Veri
Genitori hanno lavorato dietro le quinte in tante attività. (229-67, 9.4.1992)
L’unità è possibile per
ogni cosa, se si ha il vero amore. Il mondo animale, il mondo vegetale e
persino i serpenti velenosi - mi proteggono tutti. Quando vado a pescare, dico:
«Cari pesci! Io non vi pesco per me stesso. Vi pesco nel nome di Dio, che versa
lacrime col cuore desideroso di dar da mangiare ai poveri che muoiono di fame
in questo mondo. Non pesco per me stesso, ma per il bene dei discendenti e di
tutta la gente, perciò mi dovete perdonare!» Ecco perché rimetto sempre in
libertà il primo pesce che pesco. Lo libero come un’offerta.
Una volta che i pesci
hanno ricevuto il mio amore, cercheranno di sacrificare la loro vita per me.
Per questo, quando dodici persone salgono a bordo della barca, un terzo dei
pesci pescati lo pesco io. Così, i pesci mi riconoscono e dicono: «Continuate
ad abboccare solo all’amo del Reverendo Moon!» (278-105, 1.5.1996)
La gente del mondo pensa
al Reverendo Moon come a un uomo di mistero, non è vero? È perché io sono bravo
a dire cose misteriose e faccio anche delle cose misteriose. Pur essendo il
fondatore della Chiesa dell’Unificazione, quando esco in mare su una barca sono
il re dei pescatori. Magari la gente dirà: «Cosa può sapere il fondatore della
Chiesa dell’Unificazione?» però, quando mi osservano sul luogo della pesca,
anche quelli che fanno i pescatori da dieci o venti anni, rimangono colpiti. Io
sono anche un esperto nel lavoro agricolo, quando vado nella fattoria. La
maggior parte degli studiosi pensa di essere una persona misteriosa, ma quando
incontreranno me, sapranno che io sono più misterioso di loro. A che cosa è
dovuto il mistero del Reverendo Moon? È il vero amore di Dio che mi dona questo
mistero. (205-140, 12.8.1990)
Io credo assolutamente nel
fare solo tre pasti al giorno. Non mangio i dessert. Non li mangio neanche se
sono sul tavolo perché penso ai poveri. Anche il mio modo di vestire è così.
Esito a mettermi la cravatta. Vorrei raccogliere tutti i soldi che la gente
spende nelle cravatte e usarli per salvare il mondo.
Quando sono in bagno non
uso più di due pezzi di carta igienica. Se possibile ne uso solo uno. Dal punto
di vista del Principio lo spreco è un peccato. Dal momento in cui veniamo al
mondo, nasciamo con una determinata quantità di beni che possiamo usare. È un
peccato usare più di quella quantità. Prima di lasciare questo mondo, dobbiamo
preservare alcune delle nostre risorse per quelli che vengono dopo. Altrimenti
i nostri discendenti erediteranno il nostro consumo eccessivo come un debito.
C’è qualcuno al giorno d’oggi che vi insegna queste cose? Prima di ricevere
un’educazione formale, i vostri principali insegnanti sono il Principio, la
natura e il mare. (193-104, 31.8.1989)
Io conosco molto bene le
piante selvatiche commestibili che crescono sulle montagne. Conosco ogni
pianta, quelle che si possono cucinare per mangiare e quelle che sono nocive.
Conosco bene anche i funghi velenosi. Perciò so come sopravvivere sulle
montagne e so anche pescare se vado sul mare. Purché nell’acqua ci siano dei
pesci, posso costruire una casa nelle vicinanze e vivere lì da solo. I pesci
sono buoni quando sono mangiati freschi, con solo un po’ di sale. Mi sono
preparato per riuscire a vivere da solo da qualunque parte. (233-260, 1.8.1992)
Nessuno di voi si rende
conto che sono arrivato fin qui attraversando tutte le difficoltà in America da
solo. Voi non conoscete tutte le sofferenze che ho alle mie spalle. Uscire in
mare ogni giorno è solo una parte di questo. Non c’è cosa che non abbia fatto.
Dal mondo accademico al mondo della cultura, dell’arte, dell’educazione e così
via, non c’è nulla che non abbia toccato. Mi sono impegnato anche nel mondo
dell’ideologia. Sulla base di questo modello, voi siete educati e state
lavorando qui.
Perché vado avanti e
indietro facendo così tante attività? Persino quelli che mi seguono da quasi
quarant’anni non sanno che tipo di persona sono. Ogni giorno con me è
un’esperienza nuova. Non dovete giudicarmi dal vostro punto di vista. Anche se
scoprite con certezza in che posizione vi trovate, non dovete dire nulla finché
il mondo non è restaurato. (193-104, 31.8.1989)
Non mi piace stare da
solo. Non voglio stare per conto mio. Se lavoro sul mare, voglio stare con il
pescatore, il miglior pescatore. Quando sono sulle montagne, voglio stare con
lo scalatore migliore. Quando vado ad un incontro di lotta, voglio stare con il
lottatore. E quando sono in un posto dove si beve, voglio stare lì, anche se
odorerei solo gli aromi, perché ci deve essere un’altra persona che li odora
anche lei. Non si può stare da soli. È necessario avere un amico e un collega.
Quello che voglio dire è che non mi piace stare da solo. C’è l’espressione che
dice che ogni simile ama il suo simile, giusto? Non importa quanto sia grande,
non posso vivere da solo perché sarebbe noioso. (147-312, 1.10.1986)
Sposarsi significa trovare
il proprietario. Quando un uomo e una donna si affezionano l’uno all’altra e
chiedono da dove è venuto il loro amore, devono sapere che quell’amore è venuto
direttamente da Dio. Quando la coppia si unisce insieme, l’amore scende
direttamente giù. Il sangue che sale fino alla testa deve anche circolare verso
il basso, giusto? Arriva fino in fondo ai piedi. Cosa succederebbe se cercaste
di impedire al sangue di scorrere fino alla punta delle dita dei piedi e delle
mani perché erano sporche e puzzavano come quelle di un contadino? Senza quel
sangue morireste. Questo illustra il principio del cielo e della terra. Le
persone che sono nel luogo più alto devono scendere nel luogo più basso, e
quelle che sono nel luogo più basso devono andare in quello più alto. Perciò,
dopo essere riuscito a realizzare la volontà di Dio, vorrei scendere in qualche
luogo basso e remoto della campagna e vivere in un luogo appartato, pescando e
facendo amicizia con i contadini e i pescatori. Questo è ciò a cui mi sto
allenando adesso. (221-342, 27.10.1991)
Dio è felice anche se è
trascinato dalla canna da pesca dell’amore. Ecco dove l’arte dell’amore
comincerà a formarsi. Si creeranno sia la commedia che la tragedia dell’amore.
Si creerà una cultura dell’amore svariata. Non volete essere un soldato
dell’indipendenza nazionale creando questo tipo di mondo? (195-227, 11.5.1986)
Che cosa corrisponde
all’esca migliore quando si pesca? È l’amore. Qual è l’esca che può pescare
tutti? È l’amore. Qual è l’esca che può pescare la storia e pescare anche Dio?
Se c’è un’esca che può prendere Dio, vorreste prepararla subito, non è vero?
Quell’esca è l’esca dell’amore. Se c’è un’esca capace di pescare la storia e di
pescare anche il cielo e la terra, che cosa sarà? Io dico che è l’amore.
(145-227, 11.5.1986)
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