mercoledì 18 marzo 2020

La necessità di risultati concreti

Libro 5

La Vita sulla Terra e il Mondo Spirituale

Capitolo IV 

Sezione 3

3.1.3. La necessità di risultati concreti

In passato, attraverso la preghiera e la devozione, le persone potevano incontrare il fondatore della loro religione solo per un momento, ma poi dovevano separarsi di nuovo. Ecco perché devono fare più sforzi per elevare di nuovo il loro spirito [per avere ancora quell’esperienza spirituale]. Ora, invece, è giunto il tempo in cui tutti gli spiriti possono tornare sulla terra sulla base della loro sfera religiosa. Con l’avvento di una simile era, non potrete andare in cielo se non avete realizzato dei risultati concreti che vi permetteranno di avere un impatto sulle ere del passato, del presente e del futuro. Il passato era l’era degli angeli e degli spiriti buoni, il presente è l’era dei genitori e il futuro è l’era di Dio. In conclusione quelli che non hanno dei risultati concreti per mobilitare il mondo spirituale, i Veri Genitori e Dio non possono entrare in cielo. È come quando gli angeli e Dio si mossero per aiutare Adamo ed Eva. Poi Adamo ed Eva stessi avrebbero dovuto muovere l’universo. Così, solo quelli che possono controllare i tre mondi del passato, del presente e del futuro, focalizzandosi su Dio, possono entrare in cielo. Solo allora possono andare nel mondo originale, il Regno dei Cieli. (161-199, 3.2.1987)

La condizione che vi permette di andare in cielo è amare Dio più dei vostri figli. Dovete amare il Signore più del vostro sposo. Dovete amare lo Spirito Santo più di voi stessi. Questa è l’unità della Trinità. (10-99, 17.7.1960)

Allora, chi può andare a vivere nella nazione celeste? I figli e le figlie che hanno dato gioia a Dio possono andare a vivere là. Dopo quella che noi chiamiamo la caduta, l’umanità è cresciuta e si è moltiplicata nel corso dei millenni. Tra le persone che si sono moltiplicate in questo modo, sulla terra non è mai nato nessuno che ha fatto gioire Dio. (143- 23, 15.3.1986)

Forse sperate di andare in cielo credendo nella Chiesa dell’Unificazione, ma se non avrete portato dei risultati concreti sulla terra e non vi sarà permesso di andare in cielo, proverete vergogna. Noi non siamo un gruppo che cerca di andare in cielo attraverso una vita di fede astratta. Siamo il gruppo che cerca di costruire il Regno dei Cieli con tutto il nostro cuore e i nostri sforzi. Chi cerca di opporsi e di impedire questo non può essere perdonato. Per costruire il Regno dobbiamo investire tutta la nostra mente e il nostro corpo, tutti i nostri beni e persino il nostro ambiente. Dovete prendere responsabilità per il destino non solo della nazione ma anche dell’Asia. (22-226, 2.5.1969)

3.1.4. Vivere per gli altri

Se avete cinquant’anni e siete vissuti per l’universo secondo l’etica celeste per più di 25 anni, potete andare in cielo. Andando nell’altro mondo potete stare nel mondo spirituale buono. Ma quelli che sono vissuti mettendo quasi sempre al primo posto loro stessi - vi rattristerà sentirlo - non andranno nella patria originale del bene, ma nella terra del male e nel mondo dell’egoismo. Questo posto è l’inferno. Dovete conoscere questa realtà e da ora in poi liberarvi della vostra vita egoistica passata. Per il resto della vita vi dovete impegnare a vivere per la nazione, per il mondo, per l’universo e per Dio. Se lo farete, andrete sicuramente nel mondo ideale del cielo, non all’inferno. (78-117, 6.5.1975)

Io ho sperimentato la realtà del mondo spirituale più di chiunque altro. È il mio campo di specializzazione. Qual è l’origine dell’ordine nel mondo spirituale? Il cielo è un mondo fondato sul principio di vivere per gli altri. Questa è la nostra patria originale.

Che ci piaccia o no, siamo destinati ad andare nel mondo spirituale. Questa è la realtà della nostra vita. Siamo come dei viaggiatori che si avvicinano sempre di più a quella meta. Ciò che conta è se la vostra vita è stata più per gli altri che per voi stessi. Se è stata più per gli altri, andrete in cielo, ma se è vero il contrario, andrete all’inferno. Forse non volete credere a questa formula fondamentale, nella vostra situazione attuale, ma quando morirete lo capirete.

Nella Sua provvidenza, Dio ha stabilito le religioni lavorando attraverso di loro per salvare l’umanità. Più il livello di queste religioni è alto, più i loro insegnamenti devono essere conformi allo scopo e ai principi della patria originale. A quel livello non possono far altro che raccomandare il sacrificio e il servizio.

Perciò è impossibile negare il fatto che Dio ha lavorato portando avanti la Sua provvidenza dietro la storia e la religione. Alla luce di questi principi, giungiamo alla conclusione che le religioni che vivono per gli altri prospereranno, mentre quelle che cercano di assumere una posizione di comando e col loro egocentrismo creano dei problemi nel mondo, declineranno. (74-51, 27.11.1974)

Il cielo è un mondo d’amore, un mondo dove si vive per Dio, si esiste per Dio, l’essere centrale. (98-33, 8.4.1978)

3.2. Il modo di vita che ci permette di andare in cielo

3.2.1. La nostra posizione

Dio creò gli esseri umani in modo che partecipassero al Suo amore. Dovevano cominciare la loro vita nell’amore di Dio, crescere e maturare nel Suo amore, formare delle famiglie e diventare dei corpi d’amore perfetti. Dovevano collegarsi all’amore del mondo e in questo modo ritornare in seno all’amore di Dio.

A causa della caduta questa strada fu essenzialmente distrutta. Il rapporto fra Dio e l’umanità fu spezzato e tra Dio e l’uomo si creò un tale distacco che nessuno sforzo da parte dell’uomo permetteva di ritornare a Dio. Analogamente, per quanto Dio cercasse di andare dall’umanità, non poteva farlo. Si venne a creare una barriera, e né Dio né l’umanità erano in grado di superare quel muro. L’umanità non poteva servire Dio come suo genitore, e questa barriera si interpose fra il corpo e la mente dell’individuo, e tra marito e moglie.

Questi muri sorsero anche nella famiglia, nella tribù, nel popolo, nella nazione, nel mondo e tra il cielo e l’inferno nel mondo spirituale. Anche se Dio è in cielo sul Suo trono di gloria, noi sulla terra non possiamo oltrepassare i muri che ci circondano senza rimuoverli.

Questa è la tragedia di quelli che vivono sulla terra. Come possiamo uscirne? Anche se le persone sono destinate a vivere servendo Dio come loro Genitore ed essendo guidate da Lui in tutti gli aspetti della loro vita, o non sanno che Dio esiste, o negano assolutamente la Sua esistenza. Dicono addirittura: «Dio è morto. Dovremo spazzarlo via dal nostro mondo». Questa situazione storica e tragica si sta sviluppando nel mondo in cui viviamo. (135-267, 15.12.1985)

3.2.2. Casi in cui non si può entrare in cielo

Quale deve essere la nostra motivazione: la volontà di Dio o la nostra? Il nostro io non deve diventare la motivazione. Eppure oggi, in tanti casi, le persone traggono la loro motivazione da loro stesse, non dalla volontà di Dio. Mentre la volontà di Dio ci chiama a seguire la via della sofferenza, l’io cerca di andare nella direzione opposta. Sono posizioni in conflitto. Quando la volontà di Dio ci dice di andare a destra, l’io vuole andare a sinistra. Voi cercate di giustificarvi dicendo: «Da quando sono entrato nella Chiesa dell’Unificazione ho avuto più difficoltà di chiunque altro».

Chi cerca delle scuse per se stesso non può entrare in cielo. Da una posizione di fede assoluta non c’è posto per presentare delle scuse. Voi non avete una parola di scusa da poter offrire, ma gli altri verranno da voi con le loro scuse. Anche se avete fatto bene, non potete essere fieri di ciò che avete realizzato. Quello che noi possiamo riconoscere come il cento per cento potrebbe essere un semplice uno percento dal punto di vista di Dio. Quello che consideriamo cento, per Dio può darsi che sia soltanto uno. Così le persone egocentriche non possono andare in cielo.

Da dove comincia il cielo? Il cielo comincia dal punto in cui abbiamo una fede assoluta. Questo significa che non possiamo far valere noi stessi. È il luogo della totale abnegazione, senza la quale la fede non può emergere. Per quanto riguarda i problemi della vita, oggi la maggioranza delle persone vivono una vita di routine: si svegliano alla mattina, mangiano e poi dicono: «Sono a posto agli occhi di Dio». Ci sono molti che hanno questa convinzione. Tuttavia, queste persone non possono possedere il cielo, non possono essere a posto con Dio. Senza un rapporto con Dio che può essere riconosciuto ufficialmente, non potete nemmeno avere uno standard di fede assoluto. Senza avere ottenuto questo standard indispensabile, che è necessario superare per poter realizzare il Regno dei Cieli, com’è possibile realizzare quel  Regno? Non ne esisterà neanche un’approssimazione. Perché? Perché Satana rimane in quel luogo. (46-79, 25.7.1971)

Nel corso della storia, le persone chiamate da Dio di solito avevano più di cinquanta o sessant’anni. Erano un gruppo di anime indurite, a un passo dalla tomba, prossime al giorno dei loro funerali. Dietro le quinte della Sua provvidenza, a quel tempo Dio lavorava con queste persone appassite e indurite, ma sapeva che in futuro avrebbe lavorato con delle persone nel fiore degli anni. Era preoccupato di come sviluppare la provvidenza con loro. Abbracciando queste circostanze, Dio ha attraversato il corso della storia.

La vecchiaia deve cedere il posto al fiore della vita, il fiore della vita alla gioventù, la gioventù alla fanciullezza e la fanciullezza all’infanzia. In questo modo dovete rinascere. Altrimenti non potrete andare in cielo. Dovete poter ricevere affetto come figli puri e innocenti. Ecco perché Gesù disse a Nicodemo: «Devi nascere di nuovo». Dovete nascere di nuovo, cioè rinascere. Dio ha portato avanti il Suo lavoro di redenzione dal grembo materno come dispensazione finale. Che situazione straordinaria! (20-94, 28.4.1968)

3.2.3. La nostra vita per entrare nel Regno dei Cieli

Se due terzi della vostra vita di settanta o ottanta anni sono stati pieni di dolore, come tratterete quel periodo? Dovete trasformarlo in una vita di gioia mettendo Dio al centro. Dovete fare della vostra vita il Regno dei Cieli dove uno dà e continua a dare. Anche Dio deve dare. I genitori devono dare ai loro figli. Il cuore di un genitore desidera dare e dare di nuovo, quando ha qualcosa di meglio da dare. (34-141, 30.8.1970)

Ora state combattendo. Sparate colpi di fucile tutta la vostra vita. Prima ancora di incontrare il mondo, la vostra mente e il vostro corpo sono in conflitto. Come li riappacificate? Quale lato trionferà, la mente o il corpo? Dovete essere delle persone che possono dire: «La mia mente sarà sicuramente vittoriosa». Le persone in cui trionfa la mente sono dal lato del bene, mentre quelle in cui trionfa il corpo sono dal lato del male. Allora, sul campo di battaglia dove la mente e il corpo stanno lottando, qual è il metodo segreto che permette alla mente di sconfiggere il corpo? O viceversa, qual è il metodo con cui il corpo sconfigge la mente? Qual è la sua strategia? Ecco la domanda. Questo determina se servirsi delle armi o di altri equipaggiamenti in una certa direzione è un bene o un male. Se è così, è importante sapere qual è il fattore determinante per risolvere questo conflitto. Di quali condizioni hanno bisogno le persone che vivono in questo mondo malvagio per stabilire il bene o il male? Se lo sappiamo, possiamo aggiungere o togliere alcune condizioni. Una volta scoperto, è semplice. (36-61, 15.11.1970)

Se ci sono un uomo ed una donna di bell’aspetto, l’uomo, insistendo sui suoi diritti, può dire che vuole ricevere la benedizione di Dio solo per sé? E lo stesso la donna, insistendo sui suoi diritti, può dire che vuole ricevere la benedizione di Dio solo per sé? Dobbiamo considerare la volontà di Dio come assoluta e realizzare tutte le condizioni necessarie per la speranza dell’umanità. La Benedizione non si può realizzare senza condizioni. Ciò che dovremo fare in futuro nel Regno di Dio sulla terra è trovare il modo perché le coppie siano accolte e rispettate in tutto il mondo. Questo è il modo di vita nel Regno di Dio sulla terra. (162-67, 2.3.1987)

Una persona non riesce a perseverare nel bene. La soluzione del problema riguardo il bene e il male è questa: il mondo viene occupato dal bene o dal male. Quando il mondo è occupato dal bene, noi viviamo, è quando è occupato dal male, cessiamo di esistere. In questo modo il mondo sta percorrendo la via della vita e della morte. L’individuo, la famiglia, la nazione e il mondo sono il prodotto della storia. Tra tutti loro, quanti sono i prodotti del bene? Come individui, soppesando il bene e il male, quanti risultati di bontà avete realizzato? Quale percentuale dei vostri risultati sono buoni nel vostro ambiente di vita o nella vostra personalità? Questo è il punto. Le persone hanno più elementi che portano al male o al bene? Sotto questo aspetto, vediamo che siamo circondati da elementi di male.

Per seguire la via del male non abbiamo bisogno di essere educati. Chiunque può seguire questa strada perché la storia è iniziata dal male. C’è bisogno che qualcuno c’insegni a seguirla? Poiché l’essere umano è diventato malvagio di sua spontanea volontà, la società educa le persone ad agire in accordo ai principi della loro coscienza secondo l’etica e la morale. Qual è il centro dell’educazione? Anche se le persone sono educate secondo il bene e la coscienza, quante onorano ai principi di questa educazione? Le cose malvagie si possono fare senza che nessuno ce le insegni; tutti possono ottenere un ottimo voto in questo.

A noi che viviamo in questo ambiente, la coscienza dice sempre di essere delle persone buone. Anche se la vostra mente continua a darvi dei consigli spronandovi ad essere buoni, siete veramente diventati delle persone buone? Se pensiamo a questo problema, tutta la nostra vita è un continuo lamento. Oggi, domani, quest’anno, sono tutti una lamentela; la gioventù, la mezza età, la vecchiaia sono tutti un lamento. Terminiamo la nostra vita così. In altre parole, tutta la nostra vita può essere accompagnata dal male. Questa è la conclusione a cui arriviamo inevitabilmente. Essendo nate dal male, le persone si dibattono nel male e vanno incontro al male. Questo è stato il modo di vita di quelli che vivono oggi e di tutti quelli che sono vissuti fino ad ora.

Che cosa fa la Chiesa dell’Unificazione in questi giorni? Insegna alle persone ad essere malvagie? Se è così, non serve a niente. Il male non ha bisogno di essere insegnato. Le persone seguono molto bene quella strada senza che nessuno gliela insegni. (36-56, 15.11.1970)


1 commento:

  1. Se avete cinquant’anni e siete vissuti per l’universo secondo l’etica celeste per più di 25 anni, potete andare in cielo. Andando nell’altro mondo potete stare nel mondo spirituale buono. Ma quelli che sono vissuti mettendo quasi sempre al primo posto loro stessi - vi rattristerà sentirlo - non andranno nella patria originale del bene, ma nella terra del male e nel mondo dell’egoismo. Questo posto è l’inferno. Dovete conoscere questa realtà e da ora in poi liberarvi della vostra vita egoistica passata. Per il resto della vita vi dovete impegnare a vivere per la nazione, per il mondo, per l’universo e per Dio. Se lo farete, andrete sicuramente nel mondo ideale del cielo, non all’inferno. (78-117, 6.5.1975)

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