
Libro 16
Le vere famiglie e la
Promessa della famiglia
Capitolo I
La Promessa della Famiglia:
dichiarazione e precondizioni
Sezione 3. La Promessa
della Famiglia e la tradizione delle famiglie benedette
3.1. Dobbiamo creare il
Regno dei Cieli attraverso il servizio
Dio non è un qualche essere
che esiste nella nostra fantasia o nella nostra immaginazione. Dio non è
astratto; vive con noi nella vita di tutti i giorni come il signore della
nostra vita. Dio non esiste solo per essere servito. Egli vive in un rapporto
di amore reciproco con le persone, assieme a loro, come parte della comunità. È
una realtà incredibile. (168-111, 13.9.1987)
Dovete sapere che la vostra
coscienza, la vostra intuizione e i vostri sensi appartengono tutti a Dio.
Dovete capire che tutto ciò che sentite e di cui siete consapevoli, appartiene
a Lui. Se non credete profondamente in questo, non potrete possedere Dio, il
quale opera attraverso il cuore. Dovete capirlo chiaramente. (8-294, 14.2.1960)
Dobbiamo servire Dio dalla nostra mente e il nostro cuore. Se non realizziamo la fondazione di unità completa di mente e corpo, non saremo in grado di sradicare il male dal mondo. Questa è l’era del servizio, l’era della salvezza attraverso il servizio. Le persone possono essere salvate attraverso il servizio.
Dio non vive da qualche
parte lassù in aria, distante dalla nostra vita. Dobbiamo servire Dio come
nostro partner soggetto nell’ambito della nostra vita quotidiana. (144-274,
25.4.1986)
Quante volte al giorno
sperimentate l’esistenza di Dio? Quante volte, durante le ventiquattro ore di
una giornata, sentite la Sua presenza? Se davvero volete essere salvati
servendo Dio e gli altri, allora servire Dio solo per una o due ore al giorno
su ventiquattro può essere sufficiente? Dovete sentire il bisogno di Dio più
disperatamente di quanto sentiate il bisogno dell’aria. Avete bisogno di Dio
più disperatamente che dell’acqua. Dio è più prezioso del cibo. Ma sentite
veramente questo? (33-230, 16.8.1970)
Da ora in avanti, dovete
vivere una vita di servizio. Le persone finora hanno creduto di poter essere
salvate avendo fede. Questa è l’era della salvezza tramite il servizio.
(161-218, 15.2.1987)
Se i nostri antenati non
fossero caduti, avremmo vissuto la nostra vita servendo Dio. Dovete servire Dio
con il vostro cuore, e durante la vostra vita quotidiana. (150-213, 15.4.1961)
Dovete vivere una vita di
servizio. Avete accolto il Regno dei Cieli di speranza, ma non avete ancora
accolto il cielo in cui potete praticare il servizio e vivere attraverso il
servizio. Ciò vuol dire che non siete giunti a conoscere Dio, l’essere
soggetto, nella vostra vita di ogni giorno. (6-226, 17.5.1959)
Dal momento che Dio è
l’essere centrale del cielo e della terra, più siete dominati da Lui, più
vorrete essere dominati da Lui per migliaia o anche decine di migliaia di anni.
Dal momento che i principi del servizio incentrati su Dio operano in questo
modo, nessuno può essere più felice di colui che è dominato da Dio. Fino ad
oggi, non abbiamo mai nemmeno pensato a questo fatto. (77-328, 30.3.1975)
Dovete vivere una vita di
servizio. Perché dovete vivere così? Perché questo è il modo per essere amati
da Dio. Quindi dovete servire prima di tutto Dio. Dovete servire Dio. (78-30,
1.5.1975)
Nelle ventiquattro ore
della nostra vita di tutti i giorni, per chi dobbiamo vedere, ascoltare e
sentire? Per Dio. Dobbiamo vedere e ascoltare per Dio, e dobbiamo sentire per
Lui. Anche se viviamo sulla terra, dobbiamo sempre collegare la nostra vita a
quella del mondo celeste. (35-284, 25.10.1970)
Coloro che sono in grado di
sentire la gioia e il dolore di Dio non possono assolutamente diventare malvagi
o contravvenire alla legge celeste. Una persona di questo tipo non può mai
essere sedotta, nemmeno dalla più bella donna del mondo. Non vi è alcun modo in
cui possa essere trascinata da quel livello di tentazione. (40-297, 7.2.1971)
Perché così tanti giovani
oggi rompono i rapporti con le loro famiglie? Perché nelle loro famiglie manca
l’amore, che è tutt’uno con la legge celeste. Questo è il motivo per cui i Veri
Genitori del cielo e della terra, che possono rendere Dio una realtà vivente in
quelle famiglie, devono venire sulla terra. (21-155, 17.11.1968)
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