martedì 17 marzo 2020

Il rapporto fra un istante e tutta una vita

La vita sulla terra e il mondo spirituale

Capitolo I

L'esistenza degli esseri umani nel mondo fisico e nel mondo spirituale

1.4.  Il rapporto fra un istante e tutta una vita

Il vostro corpo vivente non può raggiungere la perfezione se tutta la vostra esistenza non diventa una base per assorbire il nutrimento. Questo è un fenomeno che avviene nel mondo naturale. I momenti cruciali della vita non appaiono nel corso di un lungo periodo di tempo ma in un solo istante.

Le persone che ignorano un momento, perdono la possibilità di ottenere qualcosa di prezioso. Non possono diventare delle persone grandi, né ereditare il trono e la corona di Dio. Così, per un momento splendido e luminoso, state attenti ad ogni parola che pronunciate, ad ogni azione che intraprendete, e persino ad ogni vostro pensiero. Affrontate la vita e risolvete i problemi, convinti che i contenuti della vostra vita quotidiana resteranno tutti dei fenomeni collegati al mondo. Questo è l’unico modo in cui si determina la sfera della vittoria.

In questo senso il regno della vittoria è determinato in un momento. È la stessa cosa per la sfera della vittoria storica e della vittoria cosmica. Quelli che conoscono il valore infinito di un momento splendido e luminoso e vivono di conseguenza possono diventare dei grandi personaggi, persino dei santi o dei figli di Dio. In questo modo, il punto di intersezione tra la vita e la morte si attraversa in un solo istante. (31-217, 31.5.1970)

Oggi il problema è il nostro atteggiamento. Certo, prima è necessario desiderare che venga il regno e che sia fatta la volontà di Dio, ma la cosa più importante è come noi personalmente possiamo unirci alla Sua volontà.

Se ad esempio prendiamo questa ora, vediamo che il modo in cui la usiamo per unirci alla volontà di Dio è più importante che desiderare la venuta del Suo Regno. Perciò, prima dobbiamo creare degli ambienti come individui, famiglie, tribù e popoli che ci permetteranno di ereditare la volontà di Dio, poi possiamo cercare di stabilire un rapporto con il Regno di Dio. Allora, mettendo Dio al centro, come create un rapporto con la volontà di Dio in questa ora - se vi è concessa un’ora - nella dimensione della vostra vita quotidiana? Questo è un problema molto importante.

Se guardiamo la storia della provvidenza di restaurazione, ci fu un periodo di quattromila anni che va dalla famiglia di Adamo, alla famiglia di Noè, di Abramo e di Mosè fino alla famiglia di Gesù. Tuttavia, quello che portò al loro fallimento non avvenne nel corso - diciamo - di un anno. Nella famiglia di Adamo, la caduta di Adamo ed Eva non fu qualcosa di programmato e messo in atto nel corso di un anno, di un decennio o addirittura di diversi decenni. Il loro errore avvenne in un lampo, e se si pensa a come quello sbaglio di un attimo si è perpetuato per un periodo di tempo interminabile, possiamo capire com’è spaventoso e terribile quell’istante.

Per l’errore di un momento, tante persone che nel corso della storia avevano seguito la via della rettitudine dovettero affrontare delle sofferenze incredibili, e tanti popoli che non poterono seguire la volontà di Dio caddero nell’abisso della distruzione. Tutto questo è all’origine di una tremenda offerta di indennizzo. Comprendendo questo, una sola ora che di solito viviamo a cuor leggero diventa tremenda; ma ancor di più dobbiamo sentire com’è terribile un minuto, addirittura un secondo di un’ora che passa mentre l’orologio continua a ticchettare. Persino il Regno dei Cieli eterno non esiste senza avere un rapporto completo con il singolo momento.

L’eternità non inizia quando moriamo, ma nel momento in cui conosciamo la volontà di Dio. Qui, se anche solo per istante si crea un vuoto in relazione al tempo o si crea un abisso, l’eternità sarà interrotta. Perciò, mentre percorrete la via della fede nel corso della vostra vita, non procrastinate, rimandando le vostre responsabilità provvidenziali da un anno all’altro, all’anno successivo, o dalla gioventù all’età adulta e infine alla vecchiaia. Non possiamo vivere così. Le persone con un modo di vita simile moriranno senza aver trascorso nemmeno un giorno della loro vita unite alla volontà di Dio. Non possono andare nel Regno dei Cieli.

Per quanto il paese in cui risiedete possa essere buono, non potete andare nel Regno dei Cieli se non riuscite a vivere neanche un giorno con uno standard vittorioso; non potete entrare nel mondo dell’eternità se non siete riusciti a vivere nemmeno un anno vittoriosamente. Perciò, se è importante che i credenti sognino l’eternità, è ancora più importante in che modo sradicano effettivamente il male e diventano gli ambasciatori del bene. Questa è la cosa più fondamentale.

Da questo punto di vista, l’istante di smarrimento di Adamo generò milioni di anni di angoscia. Era nella famiglia di Adamo che Caino e Abele avrebbero dovuto dissolvere l’angoscia dei loro genitori, abbattere i muri che esistevano fra fratelli e dare origine a una famiglia, ma anche l’assassinio di Abele, che era stato posto come rappresentante della provvidenza di restaurazione, avvenne in un istante.

Nel corso dei 120 anni durante i quali Noè lavorò faticosamente per costruire l’arca, in un unico breve momento Dio diede l’ordine: «Il giorno per realizzare il Mio desiderio è arrivato: salite tutti a bordo!» Quelli che seguirono quell’ordine poterono ricevere le benedizioni del Dio eterno, mentre quelli che non lo fecero rimasero sepolti nella sfera del giudizio eterno.

Anche per Abramo fu la stessa cosa: la promessa di Dio che i suoi discendenti sarebbero stati «numerosi come le stelle del cielo e la sabbia sul lido del mare» (Genesi 22:17) gli fu data in un battibaleno. Per fare l’offerta propiziatoria Abramo non aveva bisogno di decenni ma del semplice lavoro di un giorno. Il tempo che gli ci volle per tagliare le offerte e metterle sull’altare non fu più di un’ora, eppure quell’unica ora portava storicamente i semi di tutta la vita e la morte, la maledizione e la benedizione.

Oggi, quello che i credenti devono temere non è l’avvento del giudizio negli Ultimi Giorni ma il problema di come armonizzeranno le loro attività quotidiane e affronteranno i momenti cruciali della vita secondo la volontà di Dio. (37-217, 27.12.1970)

1.5.  L’infanzia e i tre stadi ordinati del periodo di crescita

In che modo Dio creò Adamo ed Eva? Se usò la terra, che tipo di terra era? Da dove cominciò? Da quale punto ebbero inizio le vite di Adamo ed Eva? Non possiamo pensare che Dio li creò adulti, ma piuttosto come neonati. Senza il concetto che Dio si comportò come una donna incinta che mise al mondo un bambino, lo nutrì e lo allevò, non possiamo spiegare in modo logico la formazione di tutta l’esistenza attraverso tre stadi ordinati di crescita. È logico che Adamo ed Eva siano passati attraverso l’infanzia prima di entrare nello stadio di crescita e di completezza. Questa è la legge celeste.

Come fu l’infanzia di Adamo ed Eva? Dobbiamo partire dall’idea che il Dio invisibile allevò un bambino che, avendo avuto inizio nel mondo spirituale, poteva vivere una vita nella dimensione fisica. (225-198, 20.1.1992)

1.6.  Il corso della nostra vita

Poiché la società, la nazione e il mondo in cui viviamo sono lontani dall’ideale, si sviluppano tutti i tipi di sofferenze, e il bene e il male perseguono scopi opposti.

Se prendessimo a caso cento persone, verrebbe fuori che tutti, al cento per cento, fanno a gomitate fra loro, e ognuno lotta per se stesso, per far fronte alle esigenze degli affari mondani nella sua particolare situazione.

Perciò nella nostra vita quotidiana, a tutti noi manca la certezza di poter completare il lavoro della giornata che abbiamo programmato al mattino. Più la portata delle nostre attività è grande, più abbiamo bisogno di spinta e di determinazione per portare un risultato vittorioso nella nostra vita quotidiana. Mancando questo, quel giorno non può essere vittorioso. Giornate così si trasformano in mesi e i mesi si trasformano in anni.

Ci mancano anche gli ambienti favorevoli per realizzare i nostri obiettivi mensili. Per concludere un mese con successo, abbiamo bisogno della spinta e della determinazione necessaria per arrivare a un punto di svolta affrontando sia le difficoltà che le situazioni particolari di quel mese. Senza questo non possiamo concludere vittoriosamente le nostre attività del mese.

Per superare un anno con successo occorre essere muniti di uno spirito combattivo o di una forza motrice che può vincere tutte le sfide di ognuno dei suoi 365 giorni. Allora possiamo celebrare quell’anno con successo. Se viviamo un anno così, e continuiamo con questo spirito, gli anni diventeranno dieci, poi venti, poi trenta, e alla fine diventerà il corso della nostra vita. (31-30, 12.4.1970)

Oggi le persone che vivono sulla terra non possono sfuggire alle limitazioni del tempo. È stato così nel corso di tutta la storia. Gli individui, le famiglie, le tribù, i popoli, le nazioni e il mondo si muovono tutti entro la dimensione temporale.

Dovunque ci sono delle persone, c’è sempre una meta da raggiungere. Dobbiamo focalizzarci su quella meta per dieci, venti, trenta, settanta anni, insomma per tutta la nostra vita. Più grande è il nostro obiettivo, più forte dev’essere il nostro impegno interiore. Se per un certo periodo di tempo non manteniamo la nostra determinazione interiore per raggiungere l’obiettivo, quella meta sarà irraggiungibile. (31-149, 24.5.1970)


2 commenti:

  1. Nel corso dei 120 anni durante i quali Noè lavorò faticosamente per costruire l’arca, in un unico breve momento Dio diede l’ordine: «Il giorno per realizzare il Mio desiderio è arrivato: salite tutti a bordo!» Quelli che seguirono quell’ordine poterono ricevere le benedizioni del Dio eterno, mentre quelli che non lo fecero rimasero sepolti nella sfera del giudizio eterno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oggi, quello che i credenti devono temere non è l’avvento del giudizio negli Ultimi Giorni ma il problema di come armonizzeranno le loro attività quotidiane e affronteranno i momenti cruciali della vita secondo la volontà di Dio. (37-217, 27.12.1970)

      Elimina

Post in evidenza

Il vero significato della nostra terra d’origine

Libro 16 Le vere famiglie e la Promessa della famiglia Capitolo II Spiegazione della Promessa della Famiglia Sezione 1. Spiegazione ...

Post più popolari