
Libro 14
Una vita di vera pietà
filiale
Capitolo IV
Lealtà e pietà filiale
verso Dio
Sezione 3. La lealtà e la
pietà filiale di Gesù
Gesù disse che non importa
che tipo di situazioni difficili incontriamo, dobbiamo essere perseveranti per
superarle. Disse che dobbiamo avere più lealtà e pietà filiale per la volontà
di Dio di quella dimostrata dai peccatori nei confronti del male. Questa è la
base dei nove frutti dello Spirito Santo che insegna il cristianesimo. Se
vivete una vita d’amore, allora sorgeranno la pace e la felicità; attraverso la
perseveranza sorgeranno la compassione e la bontà; e attraverso una vita di
lealtà, sorgeranno la benevolenza e l’umiltà.
Gesù sottolineò che per liberarsi
di tutti gli elementi malvagi, le persone che vivono nel dominio della caduta
devono adottare l’amore celeste, la pazienza celeste e la lealtà celeste.
Questa è una filosofia pratica che può realizzare l’ideologia del Regno dei
Cieli, ma oggi avete questo amore di Cristo nel vostro cuore?
Inoltre, siete perseveranti
e avete un cuore leale? Gesù rappresentava il cuore di Dio ed era
l’incarnazione del Suo amore. Persino sulla via del Golgota fu il signore della
perseveranza perché si preoccupò della sofferenza di tutta l’umanità e fu il
rappresentante della lealtà, essendo più leale nei confronti di Dio di
qualsiasi altra persona della storia umana.
Allora, da dove venivano
l’amore, la perseveranza e la lealtà di Gesù? Queste cose non nascevano da Gesù
stesso. Egli era il mediatore che collegava l’amore di Dio all’umanità. Era
l’incarnazione dell’amore e l’essere sostanziale con il valore di Dio, venuto a
salvare l’umanità dall’ignoranza.
Allo stesso modo, per poter
realizzare la vera volontà, Dio cercò una persona simile a Se stesso, qualcuno che
potesse rappresentare il valore dell’insieme. A questo scopo, Dio si dimostrò
leale verso l’umanità prima che chiunque mostrasse lealtà nei Suoi confronti,
manifestando una perseveranza senza limiti. Perciò dovete immedesimarvi in Dio
che ha lavorato secondo i principi celesti ed è stato nella situazione dove ha
mostrato una lealtà infinita nei confronti degli uomini per realizzare la Sua
volontà. Dovete simpatizzare con il cuore di Dio che si è sacrificato
risolutamente e con coraggio per realizzare la Sua volontà. Inoltre dovete
immedesimarvi nel cuore di Dio che ha superato ripetutamente Se stesso per
stabilire l’ideologia del futuro, un cuore che vuole donare all’infinito.
(2-344, 4.8.1957)
Gesù venne come il Padre
dell’umanità e lo Spirito Santo si manifestò sulla terra come la Madre, ma essi
non poterono diventare i genitori sia fisici che spirituali, e furono in grado
di lavorare solo come genitori spirituali.
La morte di Gesù sulla
croce non significò che Gesù aveva riportato la vittoria spirituale e fisica su
Satana. Al contrario, Gesù fu condotto alla morte da Satana. Ecco perché Gesù
cedette il suo corpo a Satana risuscitando solo spiritualmente. In seguito
risorse per quaranta giorni, raccolse i suoi discepoli e, focalizzandosi sul
modello spirituale, cominciò la provvidenza della seconda Israele, che diede
inizio ai duemila anni di storia del cristianesimo fino ai giorni nostri.
Allora, dov’è la prima
Israele? Fu distrutta. La nazione ebraica come prima Israele fu distrutta
perché non aveva creduto in Gesù, e apparve la seconda Israele. Dio protesse e
guidò gli israeliti per quattromila anni e sulla base del Suo duro lavoro mandò
il Messia.
Tuttavia gli israeliti non
accettarono il Messia e lo crocifissero. Questo è il motivo per cui gli ebrei divennero
i nemici di Dio. Poi diventarono un popolo senza una nazione, e non hanno
potuto stabilire una nazione indipendente fino al ritorno di Gesù. Gli ebrei
dovettero patire sofferenze incredibili per duemila anni per indennizzare il
peccato di aver ucciso Gesù. Il motivo per cui gli israeliti soffrirono così
tanto e divennero un popolo senza una nazione è perché sparsero il sangue di
Gesù, che era venuto come antenato dell’umanità, sul luogo dell’esecuzione.
A quel tempo Israele era un
paese stabile e pieno di vita sia in termini religiosi che mondani. Gesù era
venuto sulla base della sovranità di Israele con la responsabilità di governare
le nazioni e restaurare il mondo. Tuttavia, poiché il popolo di Israele lo
respinse e lo costrinse a seguire la via della morte, Gesù non ebbe altra
scelta che andare nel mondo spirituale. Comunque adempì al suo dovere di lealtà
e di pietà filiale verso il cielo. Persino mentre percorreva la via della morte
realizzò la sua missione celeste e la sua responsabilità al posto di tutta
l’umanità. Assolse il suo dovere di pietà filiale e di lealtà quando pregò:
«Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io,
ma come vuoi Tu!»
Questo significò che Satana
non poteva invadere quel modello di devozione, anche se Gesù moriva, e
attraverso questo Gesù poté risorgere spiritualmente e stabilire il modello per
l’Israele spirituale. (19-207, 7.1.1968)
Quando Gesù gridò: «Dio
mio, perché mi hai abbandonato?» mentre il suo corpo veniva straziato, quando
la sua anima stava per essere strappata dal corpo sulla via del sacrificio, ed
era sul punto di superare il culmine della morte, Gesù decise di realizzare il
suo dovere di pietà filiale e di lealtà verso Dio fino alla fine; così facendo,
morì una morte nobile e serena, in una posizione più elevata di quella di
qualsiasi persona del mondo satanico. Quale fu la condizione che permise a Gesù
di essere in una posizione più alta di qualsiasi persona del mondo satanico
morta prima di lui? Fu il fatto che pregò per i suoi nemici. Questo divenne lo
scudo che impedì a Satana di invadere ulteriormente. Dio amava Gesù e Gesù
amava Dio, e questo amore mise in moto il potere della resurrezione di Gesù.
(50-201, 7.11.1971)
Il popolo di Israele, che
Dio aveva scelto per seguire la via della lealtà e della pietà filiale, avrebbe
dovuto servire Gesù fin da bambino, in una posizione che avrebbe fatto felice
Dio. Ma poiché il popolo ebreo non realizzò la sua missione, la "Inside
Belly Church" doveva far risorgere la posizione vittoriosa di Israele per dare
un nuovo impulso a questo lavoro. (24-191, 10.8.1969)
Se Giuseppe e Maria
avessero saputo che Gesù era il vero figlio mandato da Dio, il principe di Dio,
e il Messia di tutte le nazioni, lo avrebbero servito come il principe di Dio
dal giorno della sua nascita. Lo avrebbero adorato tutti i giorni. Gesù venne
come il Re dei re, investito dell’autorità di Dio per regnare per sempre su
tutto il cielo e la terra. Stando così le cose, Giuseppe e Maria avrebbero
dovuto servire Gesù con lealtà e pietà filiale, dedicandosi completamente a lui
dal momento della sua nascita. Dal punto di vista umano, dove esiste una legge
che esige che i genitori siano leali e filiali verso il proprio figlio?
Tuttavia, questo era esattamente ciò che chiedeva la legge celeste. (16-27,
26.12.1965)
Perché Gesù non poté
insegnare personalmente le leggi del cielo permettendoci di servire il nostro
Genitore, cioè Dio? In origine, se non ci fosse stata la caduta, Dio sarebbe
diventato il genitore di Adamo, ma il loro rapporto padre-figlio fu spezzato
dalla caduta. Per restaurare tramite indennizzo il fatto che Adamo non riuscì
ad assolvere i doveri di lealtà e di pietà filiale richiesti dal rapporto
padre-figlio, ora noi stiamo facendo questo al suo posto. Dio non può
insegnarci dalla posizione di genitore prima che questo sia stato realizzato.
(15-219, 10.10.1965)
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