lunedì 23 marzo 2020

La lealtà e la pietà filiale di Gesù

Libro 14

Una vita di vera pietà filiale

Capitolo IV

Lealtà e pietà filiale verso Dio

Sezione 3. La lealtà e la pietà filiale di Gesù

Gesù disse che non importa che tipo di situazioni difficili incontriamo, dobbiamo essere perseveranti per superarle. Disse che dobbiamo avere più lealtà e pietà filiale per la volontà di Dio di quella dimostrata dai peccatori nei confronti del male. Questa è la base dei nove frutti dello Spirito Santo che insegna il cristianesimo. Se vivete una vita d’amore, allora sorgeranno la pace e la felicità; attraverso la perseveranza sorgeranno la compassione e la bontà; e attraverso una vita di lealtà, sorgeranno la benevolenza e l’umiltà.

Gesù sottolineò che per liberarsi di tutti gli elementi malvagi, le persone che vivono nel dominio della caduta devono adottare l’amore celeste, la pazienza celeste e la lealtà celeste. Questa è una filosofia pratica che può realizzare l’ideologia del Regno dei Cieli, ma oggi avete questo amore di Cristo nel vostro cuore?

Inoltre, siete perseveranti e avete un cuore leale? Gesù rappresentava il cuore di Dio ed era l’incarnazione del Suo amore. Persino sulla via del Golgota fu il signore della perseveranza perché si preoccupò della sofferenza di tutta l’umanità e fu il rappresentante della lealtà, essendo più leale nei confronti di Dio di qualsiasi altra persona della storia umana.

Allora, da dove venivano l’amore, la perseveranza e la lealtà di Gesù? Queste cose non nascevano da Gesù stesso. Egli era il mediatore che collegava l’amore di Dio all’umanità. Era l’incarnazione dell’amore e l’essere sostanziale con il valore di Dio, venuto a salvare l’umanità dall’ignoranza.

Allo stesso modo, per poter realizzare la vera volontà, Dio cercò una persona simile a Se stesso, qualcuno che potesse rappresentare il valore dell’insieme. A questo scopo, Dio si dimostrò leale verso l’umanità prima che chiunque mostrasse lealtà nei Suoi confronti, manifestando una perseveranza senza limiti. Perciò dovete immedesimarvi in Dio che ha lavorato secondo i principi celesti ed è stato nella situazione dove ha mostrato una lealtà infinita nei confronti degli uomini per realizzare la Sua volontà. Dovete simpatizzare con il cuore di Dio che si è sacrificato risolutamente e con coraggio per realizzare la Sua volontà. Inoltre dovete immedesimarvi nel cuore di Dio che ha superato ripetutamente Se stesso per stabilire l’ideologia del futuro, un cuore che vuole donare all’infinito. (2-344, 4.8.1957)

Gesù venne come il Padre dell’umanità e lo Spirito Santo si manifestò sulla terra come la Madre, ma essi non poterono diventare i genitori sia fisici che spirituali, e furono in grado di lavorare solo come genitori spirituali.

La morte di Gesù sulla croce non significò che Gesù aveva riportato la vittoria spirituale e fisica su Satana. Al contrario, Gesù fu condotto alla morte da Satana. Ecco perché Gesù cedette il suo corpo a Satana risuscitando solo spiritualmente. In seguito risorse per quaranta giorni, raccolse i suoi discepoli e, focalizzandosi sul modello spirituale, cominciò la provvidenza della seconda Israele, che diede inizio ai duemila anni di storia del cristianesimo fino ai giorni nostri.

Allora, dov’è la prima Israele? Fu distrutta. La nazione ebraica come prima Israele fu distrutta perché non aveva creduto in Gesù, e apparve la seconda Israele. Dio protesse e guidò gli israeliti per quattromila anni e sulla base del Suo duro lavoro mandò il Messia.

Tuttavia gli israeliti non accettarono il Messia e lo crocifissero. Questo è il motivo per cui gli ebrei divennero i nemici di Dio. Poi diventarono un popolo senza una nazione, e non hanno potuto stabilire una nazione indipendente fino al ritorno di Gesù. Gli ebrei dovettero patire sofferenze incredibili per duemila anni per indennizzare il peccato di aver ucciso Gesù. Il motivo per cui gli israeliti soffrirono così tanto e divennero un popolo senza una nazione è perché sparsero il sangue di Gesù, che era venuto come antenato dell’umanità, sul luogo dell’esecuzione.

A quel tempo Israele era un paese stabile e pieno di vita sia in termini religiosi che mondani. Gesù era venuto sulla base della sovranità di Israele con la responsabilità di governare le nazioni e restaurare il mondo. Tuttavia, poiché il popolo di Israele lo respinse e lo costrinse a seguire la via della morte, Gesù non ebbe altra scelta che andare nel mondo spirituale. Comunque adempì al suo dovere di lealtà e di pietà filiale verso il cielo. Persino mentre percorreva la via della morte realizzò la sua missione celeste e la sua responsabilità al posto di tutta l’umanità. Assolse il suo dovere di pietà filiale e di lealtà quando pregò: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi Tu!»

Questo significò che Satana non poteva invadere quel modello di devozione, anche se Gesù moriva, e attraverso questo Gesù poté risorgere spiritualmente e stabilire il modello per l’Israele spirituale. (19-207, 7.1.1968)

Quando Gesù gridò: «Dio mio, perché mi hai abbandonato?» mentre il suo corpo veniva straziato, quando la sua anima stava per essere strappata dal corpo sulla via del sacrificio, ed era sul punto di superare il culmine della morte, Gesù decise di realizzare il suo dovere di pietà filiale e di lealtà verso Dio fino alla fine; così facendo, morì una morte nobile e serena, in una posizione più elevata di quella di qualsiasi persona del mondo satanico. Quale fu la condizione che permise a Gesù di essere in una posizione più alta di qualsiasi persona del mondo satanico morta prima di lui? Fu il fatto che pregò per i suoi nemici. Questo divenne lo scudo che impedì a Satana di invadere ulteriormente. Dio amava Gesù e Gesù amava Dio, e questo amore mise in moto il potere della resurrezione di Gesù. (50-201, 7.11.1971)

Il popolo di Israele, che Dio aveva scelto per seguire la via della lealtà e della pietà filiale, avrebbe dovuto servire Gesù fin da bambino, in una posizione che avrebbe fatto felice Dio. Ma poiché il popolo ebreo non realizzò la sua missione, la "Inside Belly Church" doveva far risorgere la posizione vittoriosa di Israele per dare un nuovo impulso a questo lavoro. (24-191, 10.8.1969)

Se Giuseppe e Maria avessero saputo che Gesù era il vero figlio mandato da Dio, il principe di Dio, e il Messia di tutte le nazioni, lo avrebbero servito come il principe di Dio dal giorno della sua nascita. Lo avrebbero adorato tutti i giorni. Gesù venne come il Re dei re, investito dell’autorità di Dio per regnare per sempre su tutto il cielo e la terra. Stando così le cose, Giuseppe e Maria avrebbero dovuto servire Gesù con lealtà e pietà filiale, dedicandosi completamente a lui dal momento della sua nascita. Dal punto di vista umano, dove esiste una legge che esige che i genitori siano leali e filiali verso il proprio figlio? Tuttavia, questo era esattamente ciò che chiedeva la legge celeste. (16-27, 26.12.1965)

Perché Gesù non poté insegnare personalmente le leggi del cielo permettendoci di servire il nostro Genitore, cioè Dio? In origine, se non ci fosse stata la caduta, Dio sarebbe diventato il genitore di Adamo, ma il loro rapporto padre-figlio fu spezzato dalla caduta. Per restaurare tramite indennizzo il fatto che Adamo non riuscì ad assolvere i doveri di lealtà e di pietà filiale richiesti dal rapporto padre-figlio, ora noi stiamo facendo questo al suo posto. Dio non può insegnarci dalla posizione di genitore prima che questo sia stato realizzato. (15-219, 10.10.1965)


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