
Libro 14
Una vita di vera pietà
filiale
Capitolo IV
Lealtà e pietà filiale
verso Dio
Sezione 2. Dio è commosso
dall’assoluta lealtà e pietà filiale
Noè poté superare l’intensa
persecuzione in mezzo a circostanze avverse investendo ogni goccia di energia
nel suo lavoro. Andò avanti con un cuore umile, solo per obbedire alle leggi di
Dio come un Suo figlio devoto e fedele.
Più Noè si avvicinava a
Dio, più sentiva la crudeltà del suo ambiente e andava da Dio versando lacrime
di pentimento con un cuore addolorato. Nessuno poteva sbarrargli la strada.
Pensate a come Noè
perseverò per 120 anni. Il mondo satanico ricorse ad ogni sorta di metodi per
attaccare quest’uomo opponendosi a lui in tutte le maniere possibili, ma Noè
non deviò minimamente dallo standard che Dio aveva stabilito. Quello standard
stabilì il centro assoluto del cosmo, l’uomo di giustizia dell’universo e il vincitore
della verità. Perciò Dio voleva eliminare tutti gli elementi dei Suoi nemici
che si opponevano a quello standard. (18-159, 4.6.1967)
Percorrete la via della
lealtà senza vacillare, tutti i giorni della vostra vita. In base a quanto le
persone attorno a voi vi criticano, il nostro raggio di attività si espanderà
verso livello globale. Oggi siamo alle prese con le nostre circostanze locali,
ma man mano che la nostra situazione migliorerà, inizieremo ad affrontare le
questioni globali. Affrettiamo dunque il giorno in cui Dio potrà accogliere e
benedire con orgoglio i Suoi figli e le Sue figlie che sono un esempio di
lealtà verso il mondo. Solo così la pace del Sabato si spanderà per la prima
volta in tutta la Corea. Quando i trenta milioni di abitanti di questo paese
avranno realizzato il loro dovere di lealtà nei confronti del mondo, e tutti i
popoli del mondo riconosceranno che sono potuti diventare figli di Dio grazie
all’aiuto della Corea, e assolveranno ai loro doveri di lealtà, allora, per la
prima volta, la base del Sabato sarà posta in Corea. (155-236, 31.10.1965)
Finora Dio ha lavorato
assiduamente per creare un cultura provvidenziale o un periodo determinante in
Corea. Ora che questo tempo è arrivato, dobbiamo essere delle persone che sono
fedeli come le mucche. Sull’altare di Abramo c’erano tre sacrifici: i piccioni,
la pecora e la giovenca. Oggi siamo simbolicamente nell’era della giovenca. Dio
ama le mucche.
L’era della giovenca! Ci
piacciono le mucche perché possiamo macellarle e mangiarle? Non è così. Neanche
i contadini amano le mucche perché le possono ammazzare per mangiarle. Fanno
fare alle mucche tutti i tipi di lavori, poi semmai le mangiano. Ecco com’è.
Allora cosa dovete
diventare per essere figli di Dio? Dovete diventare dei maiali? Naturalmente
stiamo parlando in modo allegorico. Poiché Dio è come il più grande re delle
mucche che offre lealtà e devozione per il bene degli uomini, che sono i Suoi
figli, così noi, a partire da oggi, davanti a Lui dobbiamo diventare dei
vitelli. Naturalmente non voglio dire che dovete diventare letteralmente un
vitello. È un’espressione simbolica. (156-17, 2.11.1965)
Dovete chiedervi se c’è
qualcuno che è più leale di voi verso il cielo. Verrà dall’oriente o
dall’occidente? Dovete interrogarvi a questo proposito. Se c’è una persona
leale, che tipo di persona è? Che tipo di lavoro fa? Dovete valutare queste
cose molto attentamente. (155-248, 31.10.1965)
Lungo il vostro cammino di
lealtà verso Dio, dovete essere convinti che non cederete nemmeno di un millimetro.
Siate determinati ad andare un passo più in là di qualunque altra persona o
cittadino leale. Lavorate più intensamente di chiunque sia mai vissuto sulla
terra. Dovete vivere con uno standard più alto di quelli che sono stati leali
al loro paese e hanno lavorato costantemente per il bene pubblico. Fate persino
un miglio in più. Questa è una regola ferrea. (102-98, 26.11.1978)
Nell’era del servo, dovete
dimostrare una lealtà assoluta. Nell’era del figlio adottivo dovete praticare
la lealtà assoluta nella vostra vita. Se non passate attraverso questi due
stadi, non potete raggiungere il livello per unirvi ai figli di discendenza
diretta di Dio. Non potete raggiungere il modello di essere uniti mente e corpo
con Dio. Il popolo rappresentativo che ha realizzato per la prima volta nella
storia il compito di collegare il mondo terreno al mondo celeste diventerà la
terza Israele. (45-82, 13.6.1971)
Dovete perseverare con un
cuore che arde di desiderio, e dovete lottare con tutte le vostre forze in
tutte le situazioni in cui vi trovate per indennizzare e liberare tutti gli
elementi di dolore di Dio. Dovete tenere a mente che una persona che ha questo
tipo di cuore non inciamperà o fallirà mai. E anche se cadete e pensate di non
avere nessuna possibilità di presentarvi davanti al Signore, ricordatevi che
Dio è vivo. Dio ha sopportato fino ad ora e così, quando inciamperete servendo
la causa della lealtà e della devozione mentre siete ancora vivi, Dio vi tirerà
su, vi aprirà la strada perché possiate almeno pregare, e vi mostrerà in che
modo vivere da quel momento in poi. Poi vi invierà le persone che vi possono
aiutare. (153-255, 7.1.1964)
Dal punto di vista di Dio,
dovete diventare una persona che può muovere il cuore profondo del vostro
popolo fino alle lacrime. Dovete anche essere una persona che può capire il
cuore interiore del cosmo. I figli di pietà filiale che sono capaci di avere un
rapporto d’amore con Dio persino in una situazione di grande sventura devono
confortare il cuore del padrone di casa sfortunato, che sia un re o
semplicemente un genitore. Poi questo figlio e questa figlia devono affrontare
da soli tutti i problemi relativi a quella situazione e risolverli. Chi ha
questo cuore di lealtà e di pietà filiale andrà nel Regno dei Cieli. Quelli che
pensano di poter andare in cielo solo credendo in Gesù non ci andranno di
sicuro. Queste persone ci hanno diffamato e perseguitato fino all’esasperazione
e alla nausea, ma noi non possiamo vendicarci di loro coi fucili e i coltelli.
(19-300, 10.3.1968)
A seconda del vostro stato
d’animo, quando scrivete potete provare gioia semplicemente mettendo il puntino
su una i. Nello stesso tempo quel puntino potrebbe addirittura simboleggiare la
speranza. In modo simile, quando Dio, il creatore del cielo e della terra, crea
un partner oggetto, per piccolo che sia, questo occupa la posizione di un
essere dal quale Dio trae gioia e conforto nella Sua solitudine. In questo modo
diventa un partner oggetto che dà a Dio una gioia immensa e diventa
inevitabilmente la base della lealtà e della pietà filiale. Così possiamo
capire che quando Dio medita sulla Sua creazione e si domanda cosa succederà
aggiungendo una cosa qui e togliendo una cosa là, lo fa sempre con un cuore
gioioso e pieno di speranza. (39-226, 15.1.1971)
Chi libererà Dio? I figli
di pietà filiale determinati ad assolvere i loro doveri di lealtà e di pietà
filiale devono apparire e assumersi tutta la responsabilità per l’angoscia di
Dio associata alla croce. Devono apparire dei figli del genere. Capite che se
non riusciremo a far questo Dio non sarà liberato. (101-255, 1.11.1978)
Se, vedendo la vostra
fedele determinazione, Dio si fa coraggio e viene avanti dichiarando:
Distruggerò questo mondo di male!» in quell’istante la Sua sfera di attività si
espanderà grazie ai vostri sforzi. Sarà un dono di gioia dal cielo, più
meraviglioso di qualsiasi posizione ambita, di qualsiasi trono, posto d’onore o
premio che si accumulerà su di voi nel corso non di una ma di tante vite.
Dovete essere determinati
ad affrontare ogni genere di persecuzioni nel corso della storia umana e
addirittura oltre. Questa è la strada che i figli e le figlie di pietà filiale,
che si assumono la responsabilità di rappresentare la storia dell’eternità,
devono seguire. È la via della lealtà che porta al Regno dei Cieli eterno.
(255-121, 10.3.1994)
In conclusione, Dio vuole
delle famiglie assolute con una lealtà e una pietà filiale assolute. Finora la
lealtà assoluta e la pietà filiale assoluta non sono mai esistite. Senza una
fondazione mondiale di figli assolutamente divini, ossia di figli di Dio, Dio
non può scendere sulla terra. Da solo Egli non può fare nulla di provvidenziale
sulla terra. Ecco perché parliamo di Dio come di un Dio di dolore, che merita
compassione.
È un fatto straordinario
che i membri europei che mi seguono stiano realizzando per la prima volta
questo genere di famiglie. Tutti, senza eccezione, desiderano la lealtà e la
pietà filiale. Finora Dio non ha avuto altra scelta che essere in una posizione
miserabile rispetto a questo mondo caduto. Come possiamo liberare Dio? Tutto
dipende dal modo in cui costruiamo la famiglia, la tribù, il popolo, la nazione
e il mondo. (297-202, 20.11.1998)
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