La nostra vita e la
dimensione spirituale
Capitolo I
Il corso della vita
2.2. La vita e la
morte sono un processo che collega tre mondi
La nostra vita è
costituita da un periodo di nove mesi nel grembo materno, un periodo di cento
anni nel mondo fisico e l’eternità nel mondo spirituale. Nel nostro volto ci
sono tre stadi: la bocca, il naso e gli occhi, che rappresentano i tre periodi
della vita umana. La bocca simboleggia il periodo nell’utero nel mondo
materiale. Il naso rappresenta il periodo terrestre nel mondo umano e gli occhi
rappresentano il periodo del cielo nel mondo spirituale. (298-304, 17.1.1999)
Quando una persona
nasce, nasce dal luogo più profondo, l’acqua. Il periodo nel grembo materno è
l’età dell’acqua. Il bambino dentro il grembo della madre galleggia nell’acqua.
Vedendo questo, possiamo pensare che il bambino faccia fatica a respirare nel
grembo materno, ma per il bambino l’utero è l’universo. Anche se vive
nell’acqua, quel mondo è il suo l’universo dove lui è libero. Non è naturale
per il bambino assorbire ed espellere l’acqua durante la sua vita nell’acqua?
Per far questo i feti nell’utero vivono grazie al cordone ombelicale collegato
alla loro pancia. (299-69, 4.2.1999)
La vita di una
persona passa attraverso tre mondi: il mondo dello stadio di formazione, il
mondo dello stadio di crescita e il mondo dello stadio di completezza. Viviamo
in un mondo di acqua nel grembo di nostra madre, poi in questo mondo terreno e
infine nel mondo etereo nel regno spirituale. Passiamo cioè attraverso tre
fasi: il mondo acqueo nell’utero, seguito da cento anni sulla terra dopo la
nostra nascita e dal mondo etereo dove possiamo volare.
Mentre un bambino è
nell’utero, cerca forse di scappare nel mondo esterno o vuole rimanere lì?
Quando deve passare attraverso un buco così piccolo dice: «Oh, no»! oppure:
«Oh, è meraviglioso!»? Supponete che al bambino sia stato detto: «Se vuoi
uscire, questa casa in cui vivi sarà distrutta e la fonte e il valore del
nutrimento dove sei saranno tutti distrutti. La tua testa e il tuo corpo si
dovranno gonfiare». Pensate che il bambino avrebbe ancora voglia di uscire?
Direbbe di sì o di no? Appena prima del momento del parto, la madre spinge
disperatamente e il bimbo dice: «Oh, no»! fino al momento della nascita; ma
alla fine la madre spinge fuori il bambino. A quel punto, un mondo scompare
completamente e il neonato inizia a respirare in un altro mondo. (116-174,
1.1.1982)
La terra è come
l’utero della madre. Dovete esserne sicuri. Attraverso cosa mangiate e
respirate durante il periodo in cui siete nel grembo materno? Respirate con la
bocca? Respirate con il naso? Con che cosa respirate? Mangiate e respirate attraverso
il cordone ombelicale, non è vero? Poiché fate tutto questo per mezzo del
cordone ombelicale, non avete bisogno di una bocca per mangiare e di un naso
per respirare. Avete bisogno di un organo di senso per vedere, oppure no?
Perché avere degli organi di senso quando nell’utero non ce n’è bisogno? Si
sviluppano in modo che li possiate usare dopo che sarete usciti dall’utero.
(295-321, 24.9.1998)
Usate i vostri
cinque organi di senso durante il periodo che trascorrete nell’utero? Non avete
bisogno di utilizzarli. Non urinate, non defecate. Tutti gli organi sono
assopiti. Non è misterioso come passate nove mesi in quel modo? Anche l’urina e
gli escrementi non possono precedere il vero amore. L’urina e gli escrementi
non possono emergere prima della persona. Solo dopo che è nato, Adamo inizia
queste funzioni, non prima. Tutto è fatto in questo modo. (297-12, 15.11.1998)
Gli esseri umani
devono assorbire acqua durante il loro periodo nel ventre materno. Il corpo
umano è costituito per tre quarti di acqua. Questo mondo terreno è il mondo
dell’aria. Perciò, non avete alcuna necessità degli occhi, delle orecchie, del
naso e degli altri organi di senso quando siete nell’acqua del ventre materno.
Siete ancora con gli occhi chiusi perché non avete bisogno di utilizzare i
vostri cinque organi di senso. Avete mai visto un neonato respirare con il naso
durante i nove mesi che trascorre crescendo nell’utero? Il neonato morirebbe se
provasse a respirare con il naso. Sarebbe la sua fine. (302-166 13.6.1999)
Allora perché un
feto nell’utero ha bisogno di un naso? È stato fatto in preparazione per il
mondo successivo. Quando questo a poco a poco si sviluppa per diventare un
organo di respirazione il neonato deve uscire, distruggendo tutto ciò che lo
circonda. Deve separarsi dalla madre e distruggere il sacco amniotico per
uscire fuori. Questo significa che l’ambiente del bambino - il sacco amniotico
e la placenta - sono completamente distrutti. Significa la morte. È come
annunciare la distruzione e la fine del mondo dell’acqua e l’inizio di una
nuova vita. (122-327, 27.3.1982)
Il cordone
ombelicale va usato di nuovo oppure bisogna reciderlo? Lo dobbiamo tagliare.
Potete dire: «Quel cordone è la linea della vita di un individuo. Come potete
staccare la linea della vita che collega una persona a un’altra? Perché
dovremmo tagliarlo?». Quando il neonato capisce che sta uscendo, piange,
pensando che sta per morire, ma nel vedere questo Dio ride o piange? La
situazione è esattamente la stessa nel mondo dell’aria. Il sé spirituale è collegato
al sé fisico come l’embrione nell’utero. Quando il corpo fisico invecchia e il
sé spirituale prova a liberarsene espellendolo, il corpo fisico può dire: «Oh
no, non voglio morire! Non morirò!» Vedendo questo, Dio sorride, prova
simpatia, oppure dice: «Che stupido!»?
Quando un bambino
nasce nel mondo fisico, può diventare il partner oggetto dell’amore di sua
madre e di suo padre, e alla fine diventare l’amico affettuoso dei suoi
genitori. I bambini nascono in questo mondo terreno, dove possono condividere
l’amore con i loro genitori. Allo stesso modo dovete rinascere nel mondo
spirituale dove potete condividere l’amore con Dio, che è il Genitore eterno
collegato al mondo spirituale infinito. (116-174, 1.1.1982)
Quelli che
respirano l’amore sulla terra non sono morti, sono vivi. Quando un bambino
respira nell’utero, vive attraverso un cordone che lo collega al mondo futuro
dell’aria. Il bambino vive per mezzo di questo cordone ombelicale, ma quando
distrugge la placenta ed esce nel nuovo mondo di una dimensione più alta, quanto
cambia la sua situazione? Le sue necessità sono soddisfatte a un livello più
alto. Il bambino esce fuori ed è rifornito di aria. Dopo aver lasciato il
grembo, come si svilupperà? Attraverso l’amore. Riceverà elementi d’amore. Non
deve mangiare solo cibo. La parte fisica del sé, che mangia, è in cammino verso
la morte. Questo corpo che assorbe acqua per vivere è già incamminato verso la
morte. Con che cosa e a quale scopo dovete alimentare voi stessi durante il
periodo sulla terra? Durante questo periodo, dovete coltivare una personalità
d’amore. (139-214, 31.1.1986)
Quando uscite
dall’utero per entrare nel mondo dell’aria, distruggete le cose della vostra
vita nel grembo, come il cordone ombelicale e il sacco amniotico. Il cordone
ombelicale e la placenta sono distrutti e muoiono. Cosa appare nello stesso
momento della morte di questi organi? Un neonato fa la sua apparizione
nell’universo, sulla madre terra. Da quel momento, il neonato vive rifornendosi
degli elementi che ingerisce attraverso la bocca. (139-212, 31.1.1986)
Prima di
trasformarsi in una cicala, la larva dirà: «Voglio rimanere una larva. Non
voglio sbarazzarmi del mio bozzolo». Ma una volta che si libera del bozzolo,
usa le ali e vola. Pensate che la larva abbia voglia di abbandonare la sua
pelle quando diventa una cicala? Dirà forse: «Oh, detesto tutto, la terra,
l’aria, ogni cosa»? Oppure pensate che dirà: «Bene, via da me questa pelle»?
Non penserà di volare. Le libellule nuotano nell’acqua durante la loro fase
larvale, poi escono sulla terra e strisciano per un po’ di tempo. Poi volano
liberamente di qua e di là. Molti insetti si sviluppano attraverso tre stadi di
vita. La maggior parte degli insetti ha le ali, non è vero? Come abbiamo visto,
gli insetti vivono nell’acqua, sulla terra e nell’aria. E noi esseri umani,
quali signori della creazione, dovremmo vivere solo sulla terra? (116-176,
1.1.1982)
Forse non date il
benvenuto alla morte, ma tutti, una volta che morite e vi liberate della carne,
potete volare liberamente. Siete contrari a questo? È la realtà. Dovete sapere
che questa è la pura verità, non è una bugia. Dovete capire che gli esseri
umani passano attraverso gli stessi tre stadi della vita e che la morte per noi
è la porta benedetta verso la nostra seconda nascita. (49-286, 17.10.1971)
Gli insetti e gli
uccelli sanno volare. Anche una persona non dovrebbe saper volare? Persino i
semi volano quando soffia il vento. Parlo dei semi del dente di leone. Sono
fatti per volare naturalmente. Sono fatti per volare. In questo modo, gli uccelli,
gli insetti e i semi delle piante volano. Non dovrebbero volare anche gli
esseri umani, che sono i signori di tutta la creazione? Dovremmo solo stare
seduti ad aspettare Dio? Non avreste voglia di protestare e di dire: «Oh, Dio,
tutte le altre cose possono volare; perché a me non hai dato la capacità di
volare»? E Dio dirà: «Aspetta un po’. Fra qualche decennio, anche tu diventerai
in quel modo, aspetta solo un po’». Allora potete dire: «Ah! Capisco. È così».
Che cosa farete fino a quel momento? Dovete allenarvi mentre siete sulla terra
in modo da potervi adattare all’altro mondo, quando andrete là. Solo quando
potete apprezzare vostra madre e vostro padre potete trovare gioia in Dio. Solo
quando vi piace il vostro coniuge potrete apprezzare Dio, quando andrete
nell’altro mondo. Il mondo fisico è il terreno di addestramento per il mondo
spirituale. Potete ricevere quello che desiderate senza morire? È possibile
senza la morte? È possibile senza liberarsi di questo corpo fisico? Avete o non
avete bisogno di abbandonare questo corpo fisico? (116-176, 1.1.1982)
Avete vissuto nel
mondo dell’acqua e nel mondo della terra, non è vero? Allora, vorreste fare
l’esperienza di vivere nel mondo dell’aria oppure no? Quando eravate sul punto
di nascere uscendo dall’utero, avevate dei pensieri del genere: «Andrò nel
mondo della terra e mangerò il miele, i dolci di riso, il riso, il manzo e ogni
altra cosa con questa bocca»? Pensate che vi siano venute in mente queste cose?
Respiravate attraverso il cordone ombelicale e pensavate che sareste morti, se
foste usciti dall’utero. Se riflettiamo sulla vita nell’utero, come sembrerà
limitata! Se ci pensiamo adesso ci sembra opprimente. Malgrado ciò, quando un
bambino sta per uscire dal grembo materno, inevitabilmente dice: «Oh, non
voglio uscire». Anche se dice di non voler uscire, quando arriva il momento,
tutto viene espulso con violenza. Viene fuori naturalmente con la fuoriuscita
del liquido amniotico. In questo modo, il bambino nasce attraverso un processo
sicuro e naturale. (49-286, 17.10.1971)
Durante il nostro
periodo sulla terra, abbiamo “la madre universo” o “la madre creazione”. Questa
è la terra. Il pianeta terra è la madre. Vi fornisce gli elementi, non è vero?
La terra è la madre che vi fornisce elementi ad un livello diverso da quello di
vostra madre. Quando vi sviluppate nel grembo materno, come respirate
nell’utero? Respirate attraverso il cordone ombelicale, non è vero? Questo è il
vostro legame col corpo di vostra madre. Dovete ricordarlo.
Quando lasciate il grembo
di vostra madre, sapete che siete collegati al secondo regno, il mondo
dell’aria. Quando uscite dall’utero dopo aver concluso la vostra vita lì, il
vostro vecchio ambiente è distrutto. A cosa vi collegate nel momento del vostro
primo pianto? Vi collegate al mondo dell’aria, dove respirate l’aria attraverso
il vostro apparato respiratorio. Quando siete collegati al mondo dell’aria, le
vostre narici diventano la linea di approvvigionamento assoluta. (139-212,
3.1.1986)
L’acqua simboleggia
il periodo dell’utero. Il vostro naso simboleggia il periodo dell’aria e dopo
essere usciti dal grembo di vostra madre vivete nel periodo dell’aria. Poi
diventa il periodo degli occhi, il periodo del sole e il periodo della luce.
L’amore è anche chiamato luce. Si dice che l’amore illumina ogni cosa, non è
vero? È il mondo della luce.
La vita passa
attraverso tre stadi. Persino una libellula passa del tempo nell’acqua, poi
sulla terra e poi, dopo essersi liberata del suo involucro, vola di qua e di là
nutrendosi di altri insetti. Passa attraverso tre stadi. È la stessa cosa per
gli esseri umani, i signori della creazione. Dopo il periodo nell’utero, quando
uscite dal grembo di vostra madre, venite fuori con le braccia piene di
articoli casalinghi, oppure venite fuori distruggendo e tagliando via tutto?
Sorgerebbero dei grossi problemi se usciste fuori anche solo con un oggetto.
Eravate abituati a
mangiare e a respirare attraverso il cordone ombelicale. Non vi aspettereste di
morire se lo tagliate? Eppure avete bisogno di tagliarlo per uscire dal grembo
materno. Dovete tagliarlo senza pietà. Dovete distruggere tutto mentre venite
fuori. (299-37, 1.2.1999)
Qual è il
significato della morte? Vivere sulla terra, nell’ambiente dell’aria, è come
nuotare nel grembo materno. Viviamo all’interno di un involucro d’aria. Non è
così? Allora che cos’è la morte? La morte di per sé non è niente di speciale, è
solo la rinascita nel terzo stadio della vita. È quel momento di transizione
che chiamiamo morte. Se vedete le cose in questo modo, vi sentite meglio, non è
vero? (49-286, 17.10.1971)
Adesso, cosa
dovrebbe fare il nostro corpo? Mentre “respiravate” attraverso il cordone
ombelicale nell’utero, preparavate anche le narici attraverso le quali
respirare più tardi. Allora, nel momento in cui uscite dal ventre, cambiate
l’organo che usate e cominciate a respirare. Allo stesso modo, ciò di cui avete
bisogno una volta nati è sperimentare l’amore nel più profondo del vostro
essere. Dovete respirare l’atmosfera dell’amore che viene da vostra madre e
vostro padre. Dovete passare attraverso ogni aspetto della vita alimentati
dall’aria dell’amore.
Una volta che siete
nati come bambino in una famiglia, salite lungo una curva di sviluppo,
invecchiate e alla fine sparite fisicamente. Dopo essere nati come un bambino,
vi sviluppate e alla fine vi disintegrate. Nascete come un bambino e tornate ad
essere un bambino nel mondo spirituale. Quando questo avviene, dovete staccarvi
dal mondo del secondo grembo e collegarvi alla sfera dove potete respirare gli elementi
dell’amore nel terzo stadio. Lasciate l’amore dei genitori e l’amore dei
fratelli sulla terra ed entrate nel mondo dell’amore che è in totale armonia
con l’Essere Originale del grande cosmo, Dio.
Il mondo spirituale
è costituito dall’aria dell’amore. È pieno dell’aria dell’amore. Perciò, mentre
vivete nel mondo terreno, dovete preparare un dispositivo per respirare
l’amore. Perciò dovete avere delle esperienze del mondo spirituale. Potete
essere immortali solo quando diventate una persona che può percepire l’amore
spirituale e respirare l’aria dell’amore. (139-212, 31.1.1986)
Un giorno dovremo
tutti sbarazzarci del nostro corpo fisico e andare nel mondo spirituale. Così,
come esseri umani che vivono sulla terra, dobbiamo essere preparati per la
morte. Dobbiamo lavorare duramente per formare il nostro io buono, il nostro
secondo io che sarà quello che vivrà nel mondo eterno.
Possiamo nascere
come un bambino buono e in buona salute solo se riceviamo una buona influenza
prenatale nel grembo di nostra madre. La nostra vita sulla terra è simile alla
nostra vita nell’utero. Perciò, dobbiamo crescere riflettendo l’immagine Dio,
il Suo cuore e la Sua natura divina. Una volta cresciuti, dobbiamo
mettere in gioco la nostra vita e superare tutti gli ostacoli col nostro amore.
(14-17, 19.4.1964)
La vita di una persona passa attraverso tre mondi: il mondo dello stadio di formazione, il mondo dello stadio di crescita e il mondo dello stadio di completezza. Viviamo in un mondo di acqua nel grembo di nostra madre, poi in questo mondo terreno e infine nel mondo etereo nel regno spirituale. Passiamo cioè attraverso tre fasi: il mondo acqueo nell’utero, seguito da cento anni sulla terra dopo la nostra nascita e dal mondo etereo dove possiamo volare.
RispondiEliminaMentre un bambino è nell’utero, cerca forse di scappare nel mondo esterno o vuole rimanere lì? Quando deve passare attraverso un buco così piccolo dice: «Oh, no»! oppure: «Oh, è meraviglioso!»? Supponete che al bambino sia stato detto: «Se vuoi uscire, questa casa in cui vivi sarà distrutta e la fonte e il valore del nutrimento dove sei saranno tutti distrutti. La tua testa e il tuo corpo si dovranno gonfiare». Pensate che il bambino avrebbe ancora voglia di uscire? Direbbe di sì o di no? Appena prima del momento del parto, la madre spinge disperatamente e il bimbo dice: «Oh, no»! fino al momento della nascita; ma alla fine la madre spinge fuori il bambino. A quel punto, un mondo scompare completamente e il neonato inizia a respirare in un altro mondo. (116-174, 1.1.1982)
Il cordone ombelicale va usato di nuovo oppure bisogna reciderlo? Lo dobbiamo tagliare. Potete dire: «Quel cordone è la linea della vita di un individuo. Come potete staccare la linea della vita che collega una persona a un’altra? Perché dovremmo tagliarlo?». Quando il neonato capisce che sta uscendo, piange, pensando che sta per morire, ma nel vedere questo Dio ride o piange? La situazione è esattamente la stessa nel mondo dell’aria. Il sé spirituale è collegato al sé fisico come l’embrione nell’utero. Quando il corpo fisico invecchia e il sé spirituale prova a liberarsene espellendolo, il corpo fisico può dire: «Oh no, non voglio morire! Non morirò!» Vedendo questo, Dio sorride, prova simpatia, oppure dice: «Che stupido!»?
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