La nostra vita e la
dimensione spirituale
Capitolo I
Il corso della vita
2.3. La morte è la
transizione verso un mondo migliore
Quando le persone
vedono le cose dal loro punto di vista, sembra che abbiano speranza, ma non
hanno lo stesso la speranza necessaria per attraversare la valle della morte.
Le persone muoiono senza avere questo tipo di speranza. Il nostro è un modello
di vita in cui dobbiamo morire senza avere speranza? Oppure cercheremo una
speranza particolare con cui possiamo disprezzare la morte e conquistarla, e
vivere ancora nutrendo questa speranza? Questa è una questione molto importante
a cui le persone che oggi vivono sulla terra devono pensare. (6-45, 22.3.1959)
Alla fine dove
siamo destinati ad andare? Andremo nel mondo spirituale. Che cosa vuol dire? Di
solito si intende il mondo dopo la morte, ma questo non è esatto. Perché non
dovrebbe essere considerato come il mondo dopo la morte? Perché il mondo
spirituale è direttamente collegato all’amore. Poiché quel mondo è collegato
all’amore, non è realmente il mondo dopo la morte. Il mondo spirituale comincia
sulla base del vero amore. Così, quando siamo dentro il dominio del vero amore,
quel luogo è proprio il mondo spirituale. Il mondo spirituale e il mondo
fisico - questi due mondi - si uniscono nell’amore. Ecco
perché l’amore è così stupendo. (144-199, 24.4.1986)
I vostri primi
genitori sono i genitori che vi hanno messo al mondo. Il vostro secondo
genitore è il nostro pianeta terra. Il suo suolo vi fornisce tutti gli elementi
essenziali per il vostro sviluppo fisico. La terra è il secondo genitore del
vostro corpo fisico. Dopo aver vissuto con il vostro secondo genitore, la
vostra morte fisica vi permette di entrare nel regno eterno del terzo genitore.
Tuttavia, non potete andare dal terzo genitore così come siete. Per ritornare
al terzo genitore dovete assomigliare a Dio, che è il Genitore originale.
(138-98, 19.1.1986)
Avete mai pensato
almeno una volta: «Seguirò questa strada anche quando raggiungerò l’età di
settanta anni»? Avete mai pensato: «Continuerò questo modo di vita anche quando
avrò ottanta anni e starò per morire»? Anche quando morite, dovete essere in
grado di dimostrare che potete fare queste cose nel futuro, dicendo: «Ho
illuminato la storia in questo modo e ho fatto queste cose nella mia vita». Non
dovete dire questo solo a parole. Non dovrebbero essere solo delle parole. Dopo
che una persona del genere muore, la gente dovrebbe aggrapparsi a lei per questa
ragione, dicendo tra le lacrime: «Hai vissuto nel modo giusto!» (73-114,
16.8.1974)
Dobbiamo dedicare
il corso della nostra vita alla ricerca del Dio d’amore infinito. Anche se
dobbiamo attraversare la valle della morte dieci o cento volte, dobbiamo
cercare il Suo amore. La strada più bella che possiamo prendere nella nostra
vita è quella di cercare costantemente questo amore, persino nella morte.
(39-210, 10.1.1971)
C’è una meta che le
persone devono realizzare durante la loro vita. Devono vivere focalizzandosi su
quell’obiettivo per 10, 20, 30, 70 anni, e per tutta la loro vita. Più grande è
la meta, più forte dev’essere il loro impegno interiore. Se non lo fanno, non
possono raggiungere quell’obiettivo. Le persone non possono realizzare le loro
mete se non mantengono una determinazione interiore ancora più grande per il
periodo di tempo necessario. (31-149, 24.5.1971)
Qual è la
destinazione finale della mente? In altre parole, qual è la destinazione finale
dei nostri desideri? È dove possiamo impadronirci dell’amore di Dio. Anche se
possedete Dio, senza conquistare il Suo amore, che è la cosa più preziosa, Dio
non può essere vostro. Perciò, dovete impadronirvi dell’amore di Dio. Se vi
impossessate del Suo amore, tutto va bene anche se Dio non c’è.
Quando le cose che
appartengono a Dio diventano mie e le cose che sono mie diventano di Dio,
l’interiore e l’esteriore possono unirsi per la prima volta. Questo tipo di
nazione diventerà la patria ideale dove non ci sono classi basse e classi alte.
Quando siete in
quello stato, tutti gli esseri che esistono nell’universo sembreranno buoni e
sentirete che esistono per voi. Se quello è il regno dell’amore di Dio, che
genere di luogo è il mondo spirituale, o il cielo, dove tutte le persone che
vivono oggi devono andare? È un luogo pieno d’amore. (39-210, 10.1.1971)
Anche io, il
maestro della Chiesa dell’Unificazione, morirò, ma in che tipo di contesto
morirò? Abbraccerò il popolo e la nazione della Corea e morirò per il mondo. Se
i coreani si uniscono e sacrificano la loro vita per il bene del mondo, questo
aprirà la strada che permette di vivere insieme al mondo. Ecco perché io cerco
quella strada. (34-192, 6.9.1970)
Il corso modello
per la vita eterna è universale. Si applica ai nonni e alle nonne, così come ai
discendenti migliaia di anni dopo, e persino a quelli che ora sono nel mondo
spirituale. C’è una porta che solo coloro che hanno vissuto con altruismo
possono attraversare, e dovete sapere che là ci sono dei guardiani. Per favore
capite bene, che qualunque cosa vi chiedo è per aiutarvi ad essere abilitati a
superare quella porta. (203-193, 24.6.1990)
2.4. La morte è
un’ascensione (Seunghwa) verso una dimensione più alta
Se gli esseri umani
non fossero caduti, la morte di una persona sarebbe stata un’occasione di
gioia. Ecco perché ho insegnato alla Chiesa dell’Unificazione a non accogliere
la morte con dolore. Per questo noi chiamiamo la morte Seunghwa (ascensione).
(199-353, 21.2.1990)
Forse a nessuno di
voi piace l’idea di sbarazzarsi della propria carne e di morire, ma una volta
che morite e vi liberate del corpo, diventate una persona in spirito che può
volare velocemente per varcare le porte benedette della seconda nascita. (297-261,
19.12.1998)
All’inizio, siamo
collegati alla placenta e al cordone ombelicale nel ventre di nostra madre.
Siamo allevati in questa placenta che ci avvolge come un panno. Nasciamo
eliminando e respingendo ogni cosa mentre usciamo da quell’involucro. Allo
stesso modo, il nostro corpo fisico è come un panno che avvolge il nostro
essere spirituale. Così, ce ne liberiamo e voliamo via. Perciò attraversiamo il
mondo dell’acqua, il mondo della terra e il mondo etereo della luce per vivere
alla fine nel mondo eterno del vero amore. (298-311, 17.1.1999)
Nella Chiesa
dell’Unificazione, quando una persona muore, non celebriamo i funerali nella
maniera consueta. Al posto di questo, abbiamo la cerimonia Seunghwa. C’è
qualcosa da temere in questo mondo? C’è qualcosa da temere nell’universo?
Da questo mondo di
peccato e di caos dobbiamo prendere la forma di un centro autonomo, che
risponde ai criteri del cielo e della terra, e così assumere una posizione
verticale nel regno dell’amore di Dio. Perché è necessario presentarci in
posizione verticale? Perché non si crea nessuna ombra. Si può trovare un’ombra
nella posizione verticale? Tutto è perfetto. Di conseguenza, quando avviene la
rotazione, tutto l’ambiente si allinea verticalmente. (198-124, 25.1.1990)
Nel giorno in cui
morirete, la vostra sfida sarà come ascendere e salire in cielo con un angolo
di 90 gradi. Non potete raggiungere il cielo se rimanete ad un angolo di 45
gradi. Solo salendo con un angolo di 90 gradi potete diventare il partner
oggetto dell’amore di Dio. L’amore di Dio prende la via più breve. Quindi, non
c’è altra strada che l’angolo di 90 gradi. C’è solo la via verticale. (215-109,
6.2.1991)
Nella Chiesa
dell’Unificazione il funerale è chiamato cerimonia Seunghwa. Lo spirito di
una persona morta si lamenterà se vede che la gente si aggrappa al suo cadavere
e piange. Penserà: «L’ignoranza di queste persone è una corda che mi lega e mi
impedisce di andare per la mia strada». Poiché conosce queste cose, la
Chiesa dell’Unificazione dà alla morte il nome di Seunghwa. Seunghwa significa
elevarsi gloriosamente verso il cielo. Con la forza dell’amore dovete spingere
la persona. Non trattenetela, anzi spingetela. (199-130, 16.2.1990)
Cos’è la
cerimonia Seunghwa? Significa trasformarsi e ascendere ad un altro stadio.
(196-55, 24.12.1989)
Oggi la gente non
sa cosa significa morire. Non è un evento doloroso. Non è un’occasione triste.
Dovete vederla come il passaggio da un mondo di dimensione inferiore a un mondo
di dimensione superiore, attraverso il ponte dell’amore. Ecco perché la
Chiesa dell’Unificazione si riferisce alla morte come ad una Seunghwa.
Morire è ascendere ad una dimensione più elevata. Questo è possibile soltanto
attraverso l’amore. (137-316, 5.1.1986)
Per chi esiste Dio?
Dio, il soggetto dell’amore, esiste allo scopo di cercare ed educare un partner
d’amore. Con che cosa lo farà? Lo farà basandosi sul vero amore. L’amore vero è
vivere e investire se stessi per gli altri dimenticando di avere investito. La
vita eterna si può trovare qui. Il mondo intero è fatto in questo modo. Io
stesso sono così. Poiché conosco il valore della vita eterna, affrontare il
patibolo non è un problema. Non c’è nulla da temere. Ecco perché la
Chiesa dell’Unificazione si riferisce alla morte come alla Seunghwa e
ai funerali come alla cerimonia Seunghwa.
I membri della
Chiesa dell’Unificazione vivono in comunicazione con i loro coniugi nel mondo
spirituale. Il fatto che oggi il mondo ignori il mondo spirituale mi lascia
senza parole. Pensate che la vita spirituale si possa comperare con il denaro?
(209-160, 28.11.1990)
La cerimonia Seunghwa è
iniziata con la morte di mio figlio, Heung-jin. È stata istituita a quel tempo.
All’ospedale ho dovuto autorizzare la rimozione della maschera dell’ossigeno.
Ho dovuto preparargli la strada per andare nel mondo spirituale. In questo
modo, è stato liberato dal dominio caduto. Ecco perché, quando Heung-jin è
ritornato nello spirito, ha detto che non sapeva come ripagarmi. Era il primo
nella famiglia dei Veri Genitori ad andare nel mondo spirituale nel pieno della
giovinezza. Heung-jin è andato nel mondo spirituale come Messia nella stessa
posizione del Secondo Avvento. Unendovi a lui potete andare in un luogo elevato
del mondo spirituale. (225-136, 5.1.1992)
La nostra partenza
per il mondo spirituale non è un evento triste. Innalzate la bandiera del cielo
al suono della tromba della liberazione. Andate con coraggio, senza lasciarvi
abbattere. Innalzate la bandiera annunciando il vostro glorioso ritorno a casa.
Questa è la strada che vi permette di entrare con orgoglio nella vostra terra
natale originale, dove la nazione e tutta l’umanità vi accoglieranno con
acclamazioni di gioia. Non è un momento triste. Noi non versiamo lacrime nella
Chiesa dell’Unificazione in questa occasione. Come la chiamiamo? La chiamiamo
cerimonia Seunghwa. L’ascensione di Heung-jin ha abbattuto i muri della
morte. Ecco perché è chiamata cerimonia Seunghwa. (227-260,
17.2.1992)
La morte non deve
suscitare abbattimento o disperazione. Non è un inabissamento ma un balzo. È
un’ascensione. Per questo motivo i membri della Chiesa dell’Unificazione non
devono avere nessuna paura della morte. La morte viene seguendo l’ordine
naturale delle cose. È semplicemente il processo di transizione verso un mondo
migliore. (196-270, 2.1.1990)
L’amore ha
conquistato tutti i regni della morte. Il vero amore vince il regno della
morte! Questo è il principio della creazione. Ecco perché ho dichiarato il
Giorno della Vittoria dell’Amore. Con l’ascensione di Heung-jin nel mondo
spirituale, Satana non ha nessuna base per accusare nessuno dei figli delle
famiglie della Chiesa dell’Unificazione, quando fanno la cerimonia Seunghwa.
Perfino quando salirete a bordo della barca che vi porta sull’altra riva, tutte
le persone giuste del mondo spirituale verranno a darvi il benvenuto. È tempo
di collegarsi a quella grande dimensione rivoluzionaria che crea la storia.
(242-278, 2.1.1993)
Qual è il
significato del Giorno della Vittoria dell’Amore? È qualcosa che dovete sapere.
Dal momento del decesso di Heung-jin fino a quando l’ho mandato nel mondo
spirituale non ho versato neanche una lacrima. Il regno della morte doveva
essere conquistato. Senza la dichiarazione che l’amore aveva vinto la morte, la
cerimonia Seunghwa non avrebbe potuto essere stabilita.
La cerimonia Seunghwa è
iniziata con Heung-jin, non è vero? Qual è il significato della “vittoria
dell’amore” nel Giorno della Vittoria dell’Amore? Significa la vittoria sulla
morte. Se fosse stata un’altra persona, la madre sarebbe stata straziata dal
dolore, piangendo e lamentandosi dal profondo del suo cuore. La Madre,
tuttavia, non poteva versare neanche una lacrima. Dovevamo fare questa
cerimonia entro tre giorni. Dovevo proclamare che la morte era stata vinta.
È così che abbiamo
incominciato a celebrare la cerimonia Seunghwa nella Chiesa
dell’Unificazione. È una cerimonia che va oltre la morte e va verso la gioia.
Coloro che passano attraverso la cerimonia Seunghwa possono
facilmente superare tutte le valli del mondo spirituale. Naturalmente, ci sarà
qualcuno che non riesce a farlo e rimane nel mezzo. Dovete capire questo. La
cerimonia Seunghwa è cominciata con Heung-jin. (212-96, 2.1.1991)
Nella Chiesa
dell’Unificazione quando una persona muore facciamo la cerimonia Seunghwa,
non è vero? È il momento di fare un salto e passare in un mondo separato.
Perciò dovete esultare di gioia. Il mondo spirituale si rivela agli occhi della
persona che muore quando arriva là. Non andrete in un luogo di pianto, ma vi
trasferirete in un luogo di gioia. Noi ignoravamo questo fatto perché i nostri
occhi erano completamene ciechi a causa della caduta. (255-294, 11.3.1994)
L’infermità mentale
inizia quando la coscienza di una persona diventa insensibile a questo mondo e
si focalizza sul corpo. Si sviluppa quando la sua coscienza diventa paralizzata
e comunica con lo spirito delle persone nell’inferno. Attraverso gli spiriti
buoni dovete far sì che questa persona ricordi l’ideale del cielo, in modo che
gradualmente potete permetterle di purificarsi e salire in cielo. (258-136,
17.3.1994)
La nascita, il
matrimonio e la morte di ciascuna persona sono registrati nel registro di
famiglia, non è vero? Anche noi dobbiamo fare la stessa cosa, ma non abbiamo la
nazione di Dio. Se abbiamo una nazione, dobbiamo registrare la nostra nascita,
il nostro matrimonio e la nostra ascensione. Quando morirete, entrerete tutti
nel mondo spirituale come americani. Là il custode vi domanderà da dove venite.
Risponderete: «Vengo dall’America». Vi chiederà anche: «Vuoi entrare in cielo»?
Quando vi chiederà: «Da dove vieni?» non ci sarà nessun problema ad entrare in
cielo se potete rispondere: «Vengo dal Regno dei Cieli sulla terra dove servivo
i Veri Genitori». Questo è un dato di fatto, non una semplice teoria. (278-36,
28.4.1996)
Alla fine dove siamo destinati ad andare? Andremo nel mondo spirituale. Che cosa vuol dire? Di solito si intende il mondo dopo la morte, ma questo non è esatto. Perché non dovrebbe essere considerato come il mondo dopo la morte? Perché il mondo spirituale è direttamente collegato all’amore. Poiché quel mondo è collegato all’amore, non è realmente il mondo dopo la morte. Il mondo spirituale comincia sulla base del vero amore. Così, quando siamo dentro il dominio del vero amore, quel luogo è proprio il mondo spirituale. Il mondo spirituale e il mondo fisico - questi due mondi - si uniscono nell’amore. Ecco perché l’amore è così stupendo. (144-199, 24.4.1986)
RispondiEliminaI vostri primi genitori sono i genitori che vi hanno messo al mondo. Il vostro secondo genitore è il nostro pianeta terra. Il suo suolo vi fornisce tutti gli elementi essenziali per il vostro sviluppo fisico. La terra è il secondo genitore del vostro corpo fisico. Dopo aver vissuto con il vostro secondo genitore, la vostra morte fisica vi permette di entrare nel regno eterno del terzo genitore. Tuttavia, non potete andare dal terzo genitore così come siete. Per ritornare al terzo genitore dovete assomigliare a Dio, che è il Genitore originale. (138-98, 19.1.1986)
RispondiEliminaQual è la destinazione finale della mente? In altre parole, qual è la destinazione finale dei nostri desideri? È dove possiamo impadronirci dell’amore di Dio. Anche se possedete Dio, senza conquistare il Suo amore, che è la cosa più preziosa, Dio non può essere vostro. Perciò, dovete impadronirvi dell’amore di Dio. Se vi impossessate del Suo amore, tutto va bene anche se Dio non c’è.
RispondiEliminaLa morte è un’ascensione (Seung Hwa) verso una dimensione più alta
RispondiEliminaAll’inizio, siamo collegati alla placenta e al cordone ombelicale nel ventre di nostra madre. Siamo allevati in questa placenta che ci avvolge come un panno. Nasciamo eliminando e respingendo ogni cosa mentre usciamo da quell’involucro. Allo stesso modo, il nostro corpo fisico è come un panno che avvolge il nostro essere spirituale. Così, ce ne liberiamo e voliamo via. Perciò attraversiamo il mondo dell’acqua, il mondo della terra e il mondo etereo della luce per vivere alla fine nel mondo eterno del vero amore. (298-311, 17.1.1999)