Libro
12
La provvidenza del Pacifico
Capitolo I
Il 21° Secolo è l’era
dell’oceano
Sezione 2. La provvidenza
dell’oceano realizzata dai Veri Genitori
2.1. La provvidenza
dell’oceano basata sull’America del Nord
2.1.3. Le industrie dei prodotti
marini in Alaska
In Alaska
tutto ruota attorno al mare. L’Alaska è il luogo dove sono concentrate tutte le
risorse, i pesci e le materie prime del mare. L’ottanta per cento delle risorse
marine del mondo proviene dall’America e il pesce che corrisponde al 71
percento delle risorse marine dell’America si può trovare nelle acque
dell’Alaska. Questo stato è al centro delle risorse marine. L’unico altro
posto, dove rimangono queste risorse, è la tundra. (236-22, 2.11.1992)
Quando sono
andato in Alaska l’ultima volta, un enorme banco di carpe di colore scuro,
lungo circa sessanta miglia, nuotava verso di noi. Si estendeva per un’ampiezza
di dieci miglia e non so quale profondità. Pensate. Quando vedete uno
spettacolo del genere, sapete che non c’è nessun proprietario - non esiste un
proprietario. Ho scoperto questa vasta ricchezza che fluttua nei nostri grandi
oceani. Ecco perché dovete diventare i proprietari del futuro. (131-263,
4.5.1984)
Quanto
sviluppo abbiamo apportato alle industrie dei prodotti marini? Tutto quello che
abbiamo studiato e fatto con le nostre mani, compresi tutti i macchinari per
attrezzare una barca, può raggiungere il livello più alto. Dovete essere
consapevoli di questo fatto straordinario. Quando pescavamo il pesce in Alaska,
abbiamo registrato su un computer i posti dove abbiamo pescato più pesce.
Avendo computerizzato queste informazioni, possiamo navigare lì, in qualunque
momento, premendo un bottone. Se mettiamo il nastro nel computer e premiamo un
bottone, possiamo trovare la località persino dopo che sono passati dieci anni.
Possiamo sempre pescare tanto pesce. Potremo possedere una quantità infinita di
dati sui cinque oceani del mondo - che i pescatori tengono strettamente segreti
e trasmettono in eredità ai loro figli - il tutto premendo semplicemente un
bottone. Se registriamo queste località principali nei cinque oceani, possiamo
continuare a pescare in certe aree, secondo la stagione. In parole povere,
questo può portare dei profitti enormi all’industria della pesca. (135-106,
30.9.1985)
Ho costruito
una fabbrica in Alaska, con un investimento di tredici milioni di dollari. Sto
pensando di comperare il molo di Gloucester sulla costa orientale. Non abbiamo
anche un cantiere navale nel sud, in Alabama? Abbiamo tutti i tipi di basi. La
maggior parte di voi non ha mai avuto nessun interesse per le barche o
l’oceano, vero? Io ho preparato tutto negli ultimi dieci anni. (119-239,
13.9.1982)
Abbiamo
bisogno di costruire delle fabbriche per la lavorazione del pesce nell’area
occidentale, meridionale e orientale dell’Alaska, coprendo tutti gli aspetti
del business. Anche se i pesci sono numerosi, non abbiamo nessuna capacità di
lavorarli. Ecco perché ora costruirò una fabbrica per produrre la polvere di
pesce. Perché abbiamo bisogno di fare la polvere? Risolve il problema della
conservazione. Per quanto un pesce sia buono, non dura più di otto mesi.
Persino il pesce congelato deve essere di nuovo rifornito d’acqua dopo otto
mesi. Anche se è congelato, l’aria si infiltra nel ghiaccio a causa delle
differenze di clima. E quando l’aria si infiltra, il vapore dal pesce esce
attraverso il ghiaccio. Allora tutto il pesce deve essere di nuovo sommerso
nell’acqua, congelato e poi messo in magazzino. Ma questo non si deve fare. Se
tirate fuori il pesce e lo ricongelate un paio di volte, non è possibile
mantenere una temperatura regolare. Perciò quel prodotto sarà scartato. (122-80,
31.10.1982)
Ho riflettuto
sulla lavorazione dei gamberetti. Ecco perché li stiamo riducendo in polvere. I
gamberetti muoiono nel giro di un anno. Dio li ha creati come cibo per i pesci,
ma i gamberetti che non sono mangiati, muoiono tutti nel mare. Ogni anno
un’infinità di gamberetti morti fluttua nel mare. Questo è collegato
direttamente all’inquinamento. Come possiamo risolvere questo problema? Dopo
tanti anni di studio, ho deciso di produrre questa polvere. (273-50, 21.10.1995)
Ogni
anno nel mondo muoiono di fame venti milioni di persone. Negli ultimi
vent’anni, ho sviluppato un interesse nelle industrie dei prodotti marini, per
risolvere il problema della fame per queste persone. La chiave è la polvere di
pesce. È una proteina di alta qualità e contiene degli elementi nutritivi che
non si trovano in nessun animale terrestre. Riducendola in polvere, sarà
conveniente sia per la conservazione che per il trasporto. Se produciamo una
tonnellata di questa polvere di pesce, possiamo espanderla fino a trenta o
cinquanta volte la quantità originale. Per il novantotto percento è costituita
da proteine. Le nazioni sviluppate avrebbero dovuto risolvere il problema della
fame, ma non hanno saputo farlo. (296-228, 10.11.1998)
Non sapremo mai quante
specie di pesci esistono veramente, incluse le specie di pesci estremamente
grosse. Ce n’è una varietà immensa. Rendendomi conto di questo, ho pensato che
se ci fossero tre o quattro persone capaci di usare bene le reti, non sarebbe
un problema riempire la barca di pesci in un giorno solo - più pesce di quello
che noi stessi peschiamo nelle acque dell’Alaska. Così, pensando che dobbiamo
ingaggiare delle persone per pescare, fare la polvere di pesce e venderla, ho
fatto fare delle ricerche. (267-18, 27.12.1994)
Da ora in poi
trasformeremo il pesce in una polvere e la insaporiremo per farne del pane.
Possiamo farne qualunque cosa. Possiamo fare del buon pane. Mangiare il pesce è
meglio che mangiare la carne. So che il pesce fa bene alla salute. Questo è un
campo che non è ancora stato sviluppato. È l’unica cosa di cui l’America non si
è ancora fermamente impadronita e perciò dobbiamo farlo noi. Sono sicuro che
questo campo è molto promettente. Io preparerò il denaro, ma il punto è come
educare delle persone che sono motivate. (88-179, 10.8.1976)
Dal Canada all’Unione
Sovietica, dall’America al Giappone e alla Germania, tutti sono interessati a
quello che stiamo facendo adesso. Originariamente solo il venti percento del
pesce pescato in queste acque è stato effettivamente mangiato dalle persone. Il
resto è stato gettato via. Sto raccogliendo le parti che vengono gettate via e
le trasformo in polvere come elementi nutritivi che possono essere mangiati.
Sto pensando di mandare questo ai paesi in via di sviluppo. Ora questa voce si
è diffusa, e le nazioni sottosviluppate del mondo mostrano un grande interesse
nella Chiesa dell’Unificazione. (295-110, 18.8.1998)
Il governo giapponese
crede che la sua nazione abbia bisogno delle risorse marine. Il termine
“risorse marine” significa pesce. Ecco perché l’America vuole vendere il pesce
lavorato in Alaska e i giapponesi vogliono comperare il pesce, ma non ne hanno.
Così ho intenzione di pescare il pesce in America e rifornirlo al Giappone. Il
governo degli Stati Uniti sta negoziando con i giapponesi e i giapponesi stanno
negoziando con il governo degli Stati Uniti. Il Giappone ha bisogno del pesce
dell’America, e l’America ha bisogno della tecnologia del Giappone. Ecco perché
parlano di investimento reciproco. (146-249, 1.7.1986)
Nel Nord America, la base
più famosa dell’industria dei prodotti del mare si trova in l’Alaska. Le
quattro principali zone di pesca del mondo si possono trovare in Alaska, nella
costa nord atlantica degli Stati Uniti e del Canada, nel Golfo del Messico e
nelle acque al largo della Norvegia. Di queste quattro zone di pesca, il Nord
America ne possiede tre, e tra queste la più rappresentativa è l’Alaska.
(167-132, 11.7.1987)
In futuro l’Unione
Sovietica può sollevare una protesta politica e il Giappone e la Germania possono
formare un’alleanza. Questa è un patata bollente che in futuro può causare dei
problemi politici in tutto il mondo. Anche se gli Stati Uniti si sono
appropriati di un territorio di acque costiere lungo duecento miglia, non hanno
la capacità di diventare i proprietari dei prodotti marini in quella zona
dell’oceano.
Gli americani non mangiano
il pesce. In questo gruppo, forse qualcuno di voi ha visitato dei paesi
stranieri. Le persone di quelle terre mangiano solo pochi tipi di pesce, come
l’aragosta, il salmone, la trota e l’ippoglosso, che andremo a pescare oggi. La
maggior parte di questi pesci, generalmente, proviene dalle acque fredde delle
regioni artiche.
Ecco perché hanno tanta
carne e sono deliziosi. Agli americani piacciono questi pesci. Dove si
riuniscono questi pesci? Il loro habitat è qui, in Alaska. (167-132, 11.7.1987)
Quando Gesù disse a Pietro
di diventare un pescatore di uomini, voleva dire che i pesci sono un simbolo
delle persone. Ecco perché, se peschiamo il pesce e assumiamo il controllo
delle regioni oceaniche, possiamo anche conquistare una posizione di predominio
sulla terra. Questo è il punto di vista della provvidenza. Perciò, se ci
impadroniamo dell’Alaska, possiamo ottenere una posizione preminente negli
oceani. L’ottantacinque per cento del profitto ricavato dai prodotti delle
industrie marine del mondo proviene dall’Alaska. Il cinque per cento viene
dall’Atlantico e il dieci percento viene dal Pacifico. (168-67, 1.9.1987)
Potete trovare il salmone
in Alaska. Conoscete il salmone, vero? Esistono cinque varietà di salmone. C’è
quello rosa e quello rosso. Ce ne sono tanti tipi. Se li lasciate liberi dopo
un paio di mesi, i loro piccoli nascono nell’acqua dolce e nuotano verso il
mare. Percorrono da quattro a cinquemila miglia e nuotano attraversando i
cinque grandi oceani. Ecco come viaggiano. Dopo quattro anni, i salmoni sono
abbastanza vecchi per deporre le uova. Diventano salmoni maschi e femmine
sessualmente maturi e quando arriva il tempo di deporre le uova, dov’è che incontrano
il loro partner di vero amore? Sono legati da un patto che li porta a cercare
il luogo dove sono nati per incontrare il loro partner. Sono legati insieme da
quella legge. Chi ha stabilito questa legge? L’ha stabilita il salmone? È un
mistero. (169-174, 31.10.1987)
Se osservate i salmoni in
Alaska, mettono al mondo i loro piccoli a luglio e li mandano verso il mare.
Questi pesci nuotano per cinquemila miglia durante un periodo di quattro anni e
poi intuiscono la strada per ritornare alla loro terra di origine. Neanche oggi
c’è un modo per spiegare scientificamente questo mistero. Per quanto le persone
studino questo fenomeno, non riescono a trovare la risposta. I salmoni
ritornano perché hanno una specie di antenna o di radar?
I piccoli dei salmoni
tornano nella loro terra natale dopo quattro anni per deporre le uova. C’è il
detto: «Tra tutte le creature, gli esseri umani hanno il valore più alto».
Eppure guardate gli uomini, non sanno nemmeno come tornare nella loro città natale.
Non sanno come andarci. (176-324, 13.5.1988)
Una volta ho visto un
salmone e ho pensato che i salmoni sono come i membri della Chiesa
dell’Unificazione. I membri della nostra chiesa sono quelli che tornano nella
loro città natale. Il sistema della coppia fa parte del Dioismo. Il salmone
maschio e il salmone femmina non si accoppiano e trascorrono quattro o sei anni
insieme nell’oceano. Quando viene il tempo, il maschio risale per primo la
corrente e la femmina lo segue, e lì s’incontrano per la prima volta. Poi i
maschi e le femmine si riuniscono in un uno specchio d’acqua e formano le
coppie come nella cerimonia di fidanzamento della Chiesa dell’Unificazione.
Quello che è veramente misterioso è che il maschio e la femmina hanno
esattamente lo stesso aspetto, quando sono nell’oceano, anche se ci può essere
una leggera differenza di dimensione. Una volta che trova il suo partner, il
salmone maschio cambia il suo aspetto in due settimane, al punto che uno si
chiede se questa trasformazione sia veramente possibile.
Quando risalgono la
corrente per accoppiarsi, il salmone maschio sembra già un leone. Acquista un
aspetto terribile, con le labbra così e i denti che sporgono in questo modo. La
testa e il dorso si stagliano così, proprio come un leone. Il salmone arriva a
questi estremi per lasciare dietro di sé una razza superiore. Come trovano la
loro patria dopo aver viaggiato nell’oceano per quattro o cinquemila miglia?
Questo è un mistero ancora irrisolto. Come hanno potuto questi pesciolini,
questi giovani pesci che dopo sei mesi non sono lunghi più di quindici
centimetri, lasciare la loro terra natale per andare nell’oceano, e poi
crescere diventando così grossi e ritornare nel loro luogo di nascita? E quando
arriva la stagione, sanno già quando avranno i loro piccoli. (259-198,
10.4.1994)
I salmoni prendono il mare
e nuotano liberamente di qua e di là, poi il maschio e la femmina si accoppiano
e dopodiché vivono l’uno per l’altro. Questo diventa il modello per l’amore fra
le coppie della Chiesa dell’Unificazione. È uguale all’amore dei Veri Genitori.
Le coppie nella nostra Chiesa dell’Unificazione devono essere migliori delle
coppie dei salmoni. Ci sono molte cose che le persone possono imparare da
questo, che è come la scena di un film. I salmoni lasciano dietro di sé la loro
prole, lasciando che il loro corpo diventi cibo per i loro piccoli. Il salmone
vive rappresentando la tradizione originale del mondo degli animali. (295-115,
18.8.1998)
Nell’America del Nord ci
sono tre delle grandi zone più pescose del mondo: le acque al largo
dell’Alaska, le acque dell’Atlantico da Nobaska Point (Nuova Scozia) fino al
Canada e il Golfo del Messico. Non sapete come sono abbondanti le risorse
marine in quelle località. Se lo sapeste veramente, rimarreste sbalorditi. Un
giacimento d’oro si esaurisce dopo qualche decina d’anni di scavi, ma le
risorse dell’oceano sono perenni. Non hanno un proprietario. Ecco perché ho
fatto un piano ventennale e ora sono quindici anni che sto investendo
nell’industria marina. Le persone che lavorano nell’industria marina in
America, stanno organizzando delle manifestazioni e gridano: «Il Reverendo Moon
è un eretico!» e «Fuori il Reverendo Moon!» Fanno un sacco di trambusto, ma non
ha importanza perché quello che conta è la competenza. (191-73, 24.6.1989)
Le quattro grandi zone
pescose del mondo si trovano in Alaska, nella costa settentrionale degli Stati
Uniti e del Canada, nel Golfo del Messico e nelle acque al largo della Norvegia.
Quando vado in mare, pesco
sempre del pesce. Non c’è specie di pesci che non abbia pescato. Ho pescato
tutti i tipi di pesci nell’oceano Pacifico, nell’oceano Atlantico e nel Mar
Mediterraneo. Ho pescato ogni genere di pesce. Ho pescato persino in Alaska. Ho
assunto la posizione del proprietario. Ho lavorato a mani nude indossando un
paio di calzoni corti. Se dovessi andare nel mondo dei pescatori e parlare
davanti a loro anche solo per trenta minuti, mi porterebbero a casa loro e mi
darebbero una bella stanza. Mi darebbero da mangiare e direbbero: «Non tornare
a casa tua. Vivi qui con noi! Vivi con noi per un anno!» Potrei diventare il
loro amico e fare praticamente qualsiasi cosa, solo stando con loro nella
stessa barca per quattro giorni. (203-35, 14.6.1990)
Il 75 percento del pesce
pescato nel mondo si trova in America e di questo l’85 per cento proviene
dall’Alaska. In questo senso, l’Alaska è una miniera di risorse marine. Chi
sarà il padrone di quell’area? Diventare il padrone significa assicurarsi la
sovranità sull’industria marina in futuro. L’Alaska è una base dove questo è
possibile, ma le condizioni ambientali non sono tanto buone. Se le circostanze
fossero migliori, la classe media si impadronirebbe di tutto. Ma le navi
possono naufragare e la gente può morire. Dovete essere preparati a queste
difficoltà. (205-319, 1.10.1990)
In Alaska, questa volta,
tirava un forte vento che faceva raggiungere alle onde più di dieci metri di
altezza, ma io continuavo a mandare avanti la barca. La gente era terrorizzata
per questo, specialmente i responsabili dell’addestramento dell’UDT, alla sede
centrale della polizia marittima. A quel tempo era stato dato l’avvertimento di
non andare in mare. Se vi allontanavate al largo, la polizia vi inseguiva,
faceva un sacco di storie e vi ordinava di ritornare nel porto.
Anche se la nostra barca
era piccola, solcava arditamente le onde. Ecco perché la polizia era stupita.
Non ci credevano, anche se avevamo spiegato che la nostra barca non poteva
affondare. Alla fine li convincemmo. Così ora, quando usciamo quando c’è una
tempesta, dicono: «Quella gente è fatta così». Poiché l’addestramento UDT è
qualcosa di simile a un addestramento militare speciale, di regola si deve
uscire con la pioggia o il vento forte senza pensare alla propria vita. Ecco
com’è. (205-319, 1.10.1990)
L’America prende il 75 dei
pesci pescati nel mondo e l’85 per cento di questo proviene dall’Alaska. In
coreano la parola Alaska suona come alaseumnika, che significa: «Capite?»
Quando diciamo alaseumnika in pratica chiediamo: «Sapevate che l’Alaska è un
posto pericoloso, dove il vento è forte e spesso uno si trova di fronte alla
morte?» (206-93, 3.10.1990)
Perché i pesci cercano la
regione fredda dell’Alaska? Quando i pesci che vivono nelle regioni calde
cercano le acque fredde, assistiamo al fenomeno dell’armonia tra lo yang e lo
yin. I pesci cercano di mettere al mondo i loro piccoli dove il partner
soggetto e il partner oggetto si uniscono in armonia. Ecco perché migrano
tutti. Inoltre i pesci, che vivono nell’acqua dolce possono riprodursi solo
quando bevono l’acqua salata. È così con il granchio reale. Per riprodursi,
dopo aver raggiunto la maturità, il più e il meno si devono unire in armonia.
Questo è il lavoro che sto facendo. (207-82, 1.11.1990)
Fino ad oggi sono stato in
prima linea, giorno e notte, in Alaska e in tanti altri posti, stabilendo la
tradizione dell’unificazione. L’umanità, la nazione e il mondo non hanno modo
di ripagare i loro debiti verso i Veri Genitori. Sono nella posizione di
servirli e di seguirli per sempre. (220-268, 20.10.1991)
In Alaska si riuniscono
tanti tipi di pesci perché le correnti fredde e calde dell’oceano si incontrano
qui. I pesci confluiscono qui per deporre le loro uova. Ecco perché questa zona
è rinomata. Quindi venire qui a pescare è davvero fantastico! Inoltre, è un
avvenimento storico che dei coreani - dei professori coreani - vengano qui a
pescare nelle acque dell’Alaska. (167-132, 11.7.1987)
Se l’Alaska riuscirà ad
attrarre i turisti, diventerà una meta turistica di fama mondiale. Non faceva
caldo quest’anno in Corea? In quei momenti, se aveste avuto dei soldi, avreste
potuto andare in Alaska. Ci vogliono circa sei ora da qui all’Alaska. Se c’è un
vento contrario, il volo può impiegare sette ore, ma normalmente è un volo di
cinque o sei ore. Se dormite sull’aeroplano la sera e atterrate la mattina,
rientra nel programma di una sola giornata.
Se viaggiate il venerdì
sera, pescate il sabato e la domenica, e poi prendete un aereo alla sera,
potete essere di nuovo al lavoro il lunedì mattina. Dovunque andate in Alaska,
se guardate una montagna in lontananza, vedrete che ha la vetta ricoperta di
neve. In questo ambiente le montagne sono coperte di neve. Sotto le colline
ricoperte di neve, c’è una verde prateria con un giardino fiorito. E sotto quei
fiori c’è un bel mare azzurro, un mare simile una bella laguna, dove potete
andare a pescare. Immaginate come è incantevole quel posto! La zona è
circondata da alte montagne che assomigliano a un paravento. Gli alberi
dell’Alaska sono usati per costruire le tastiere dei pianoforti. Crescono
dritti e ricoprono fittamente l’area. Nella foresta sottostante ci sono tanti
fiori che non avete mai visto. Si possono trovare vicino ai laghi.
Ci sono anche tanti
animali, tra cui i cervi. Attorno ai punti d’acqua vivono tanti animali. Poiché
non c’è tanto da mangiare, devono bere l’acqua. D’inverno tutte le piante
muoiono. Non c’è nulla da mangiare a causa delle forti nevicate. Poiché
sopravvivono con le alghe, ci sono tanti cervi, orsi e altri animali che vivono
molto vicino al mare. (264-98, 9.10.1994)
Quando andate in Alaska,
dovete indossare della biancheria di lana perché fa freddo persino in Aprile.
Sulle montagne lì vicino c’è la neve, ma nel mare c’è un numero illimitato di
pesci. Un’infinità di pesci nuotano dappertutto. Se lanciate la vostra canna da
pesca, sarete presi dall’entusiasmo. Chi ha fatto questa esperienza ritornerà,
anche se gli dicono di non farlo. Una volta che avete un’esperienza
entusiasmante nella pesca, non dimenticherete mai quell’eccitazione.
L’Alaska è anche un buon
posto per vivere. Avete tutte le comodità a vostra disposizione. La terra
dell’Alaska e le zone costiere offrono anche un panorama spettacolare. Due
terzi della terra sono costituiti da montagne ricoperte di neve e la maggior
parte delle persone vive nelle zone verdi delle vallate. Il mare è azzurro e
nel cielo volano le aquile. (262-280, 1.8.1994)
Dall’Alaska ci vogliono
otto ore di volo per raggiungere Mosca, sei ore per andare a Londra e dieci ore
per arrivare a New York. Ecco perché questo luogo è anche un nodo di
comunicazione importante. In futuro, non sarà un problema coltivare prodotti
agricoli nelle pianure dell’Alaska con lo sforzo umano. Anche adesso fanno
delle colture nelle serre. Là si coltivano le banane. Non vengono dalla zona
tropicale. (236-22, 2.11.1992)
Pensate cosa succederebbe
se tutti i prodotti commestibili fossero prodotti in Alaska. L’Alaska è grande
tante volte la Corea. È diverse volte più grande della California, che è uno
degli stati più grandi d’America; l’Alaska dunque è così vasta! Vi si può
trovare una fonte inesauribile di materie prime. Il padrone di quel luogo non è
né l’Unione Sovietica né l’America.
Entrambi i paesi mostrano
poco interesse per l’Alaska. Hanno creato un pasticcio coi loro problemi
economici, politici e amministrativi, così non pensano neppure all’utilizzo
delle materie prime. In futuro, il problema sarà chi avrà il predominio sulle materie
prime. Mi sto preparando per quel giorno. (236-22, 2.11.1992)
Ecco perché chiunque
occupa la regione del Polo Nord è importante. Occupare il polo nord è la stessa
cosa che dominare il mondo. Non è questa l’importanza di un polo? Una volta che
occupate il polo Nord e prendete la posizione di soggetto, l’occupazione del
polo Sud avverrà automaticamente. (253-299, 30.1.1994)
Avete sentito parlare
dello “spirito dell’Alaska?” Che cos’è lo spirito dell’Alaska? È alzarsi alle
cinque del mattino, fare colazione, uscire in mare e ritornare a mezzanotte o
persino all’una o alle due del mattino. Non vi è permesso di ritornare finché
non avete realizzato la vostra parte di responsabilità. Non si fanno
concessioni per nessuna situazione. Dovete realizzare la vostra responsabilità
durante quel corso di addestramento.
Perciò non starete a
guardare gli altri che pescano il pesce. Io addestro le persone a pescare per
trasformarle in leader che nel futuro potranno andare in qualunque parte del
mondo. Non tutti possono pescare il pesce. Deve essere fatto in modo
professionale. Potete pescare il pesce solo dopo aver imparato le tecniche
facendo tante esperienze. (263-10, 16.8.1994)
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