giovedì 28 febbraio 2019

Dio perse il Suo unico ed eterno figlio


Il Vero Dio
Capitolo IV
Sezione 2. Il dolore e lo sconforto di Dio alla perdita dei Suoi figli
2.1. Dio perse il Suo unico ed eterno figlio
Come fu addolorato Dio quando Adamo ed Eva commisero la caduta e precipitarono lontano da Lui! Avrebbero dovuto essere i partner ideali di Dio, che incarna l’essenza pura dell’amore. Il dolore di Dio superava quello di qualunque persona. Era profondamente, profondamente angustiato. Più grande e profondo è il valore di ciò che è stato perduto, più il dolore è profondo. Questa è la situazione di Dio, che ha seguito la via della restaurazione per i Suoi figli perduti. (127-18, 5.1.1983)
Quando i genitori credono nei loro adorati figli ma sono traditi da loro, non ci sono parole per descrivere il turbamento, l’angoscia e la tristezza che quei genitori provano sulla base di quella fiducia. Quando le persone tradiscono, respingono e non credono in coloro che li hanno amati con la loro vita, questo provoca uno sconforto indescrivibile. Non lo potete capire se non sperimentate voi stessi quella lotta e quella sofferenza. Le parole non bastano per farvi comprendere. Questo è evidente nelle vicende del mondo. Come mai, allora, Dio è diventato così infelice? Dio non è un Dio nebuloso, ma un Dio reale. Gli esseri umani devono godere del rapporto più elevato con Lui. La gioia di Dio doveva iniziare trovando un punto di partenza da cui avrebbe potuto iniziare un viaggio di felicità insieme agli uomini, diretto verso l’infinito e l’eternità. Ma a causa della caduta Dio perse quella base di partenza. (20-205, 9.6.1968)
Che disperazione quando muore un figlio unigenito di una discendenza di sette generazioni di figli unigeniti, specialmente se quel figlio è nato quando i suoi genitori erano già in età avanzata! Se i genitori fossero giovani potrebbero avere degli altri figli. Tuttavia, se il figlio unico di una discendenza di sette generazioni di figli unici muore, come saranno disperati i suoi antenati di continuare il lignaggio oltre la settima generazione! Attraverso i loro discendenti e la loro stirpe, gli antenati vogliono ricevere tante benedizioni che non sono di questo mondo. Se i figli muoiono prima di loro, i genitori stessi sentono il desidero di morire.
La posizione di Adamo era come quella di un figlio unico - il figlio eterno unigenito, non semplicemente l’unico figlio dopo sette generazioni. Potete immaginare come fu profondamente spezzato il cuore di Dio alla morte di Adamo, che doveva stabilire una famiglia eterna e realizzare la grande opera di creazione di Dio? Cosa provava per il fatto che tutto era andato male in quel modo? Persino dopo seimila anni, Dio non si è ancora ripreso dallo shock della caduta di Adamo ed Eva. (20-210, 9.6.1968)
Secondo il Principio di creazione, quando Dio avanza verso il regno ideale di unità nell’amore, deve essere il centro, come il proprietario eterno dell’amore e il Soggetto dell’amore. Tuttavia Satana prese il Suo posto come centro. Il cielo e la terra furono dunque capovolti e messi sottosopra. Nulla avrebbe dovuto interrompere l’unità basata sul vero amore di Dio, il Suo ideale d’amore. La linea di sangue dell’umanità avrebbe dovuto aver origine da Dio, ma deviò e prese la strada sbagliata. (206-236, 14.10.1990)
Potete immaginare il cuore spezzato di Dio quando osserva la miseria umana ad ogni ora del giorno? Cosa successe alla dignità di Dio quando Suo figlio e Sua figlia, che Egli voleva glorificare come principe e principessa, furono sfigurati, caddero in una fossa piena di sterco e rimasero bloccati a testa in giù nell’inferno? Dove possiamo trovare l’autorità e la fiducia del Dio onnisciente e onnipresente? Che ne è stato della Sua dignità assoluta? Può mostrare il Suo volto? (218-240, 19.8.1991)
Un padre può far finta di non vedere suo figlio che sta morendo? Da questo punto di vista, Dio, come un padre d’amore, non può lasciare che noi, il Suo oggetto d’amore, semplicemente moriamo. Se Dio è onnisciente e onnipotente, deve creare un mondo ideale e ridare la vita ai Suoi figli. Questo è più che possibile se consideriamo la natura dell’amore di genitore. Se Dio esiste, ne avrà sicuramente la capacità. Così possiamo concludere che Dio deve portarci nella sfera in cui possiamo risorgere nell’ideale. Dio non ci ha abbandonato nella miseria e nella morte, ma ci ha messo davanti alla porta che conduce ad un mondo di dimensione più alta. Com’è meraviglioso questo! (67-219, 21.6.1973)
Mettendo da parte la Sua dignità di Creatore onnisciente, onnipotente e onnipresente, il cuore di Dio desiderava tanto amare Adamo ed Eva, al punto da dimenticare la Sua stessa esistenza. Potete immaginare cosa provava guardando Adamo ed Eva caduti da quella posizione? Questa è una cosa che dovete capire. (7-291, 11.10.1959)
Oggi gli esseri umani non sono i figli di Dio. Per quanto Dio pianga, noi facciamo finta di non vedere le Sue lacrime. Nonostante tutto il Suo dolore, noi fingiamo di non vedere. È perché il genere umano viene dalla carne e dal sangue di Satana. Ė addirittura felice di vedere Dio nel dolore e se la ride delle Sue disgrazie. Quanta pena Dio si dà per guidare queste persone e insegnare loro la strada che devono prendere! Dio non potrebbe guidare la storia della provvidenza se non avesse un cuore premuroso e compassionevole. (42-257, 21.3.1971)
2.2. Dio è stato infelice nel corso della storia
Quanta rabbia prova Dio quando guarda noi quaggiù sulla terra! Tutti gli esseri umani avrebbero dovuto avere la Sua linea di sangue, ma Satana li ha ridotti in uno stato pietoso e ride di Dio con disprezzo dicendo: «I Tuoi discendenti sono miserabili». Quando Satana chiede a Dio: «In che modo Tu, con tutta la Tua onniscienza e onnipotenza, risolverai questa difficile situazione?», Dio può solo rimanere in silenzio. Deve far finta di essere sordo anche se può sentire, di non avvertire gli odori anche se li può annusare e di non provare sensazioni anche se le può provare. Avete mai pensato alla tristezza di Dio in tutto il corso della storia? (183-19, 29.10.1988)
Se, come credono oggi i cristiani tradizionali, il Dio onnisciente e onnipotente fosse seduto su un trono di gloria, e vedesse i Suoi figli morire, pensate che resterebbe lì a dire: «Venite quassù, perché io non posso lasciare il mio posto», oppure abbandonerebbe il Suo trono e scenderebbe giù? Cosa pensate? Se ne starà lì o scenderà giù? Getterà via la Sua corona e salterà giù dal Suo trono? Pensateci. (123-159, 1.1.1983)
Dovete sapere che per decine di migliaia di anni, anzi per milioni di anni, Dio ha pianto per noi: «Figlio mio e figlia mia!» Avete mai invocato Dio con fervore: «Padre!» finché la vostra gola diventa roca, la lingua si secca, non riuscite a respirare e non potete aprire gli occhi? Con quanto ardore avete lottato per raggiungere quel livello, che è quello del Soggetto della vita? Il vostro carattere è misurato in proporzione agli sforzi che fate per arrivare a questo. (184-219, 1.1.1989)
Noi non abbiamo nulla che ci permette di stabilire un rapporto con quell’essere onnisciente e onnipotente. Essendo nati come persone cadute, i nostri occhi sono profani. Tutti i nostri cinque organi di senso e le nostre emozioni appartengono al mondo secolare. Non abbiamo nulla che ci permette di avere un rapporto con Dio. Anche se, secondo la legge della giustizia celeste non abbiamo nulla, c’è un’unica strada, la legge dell’amore, attraverso la quale possiamo stabilire un rapporto con Dio. Col passare degli anni, dovete consolidarvi nella filosofia dell’amore, diventando una persona di fede che vive una vita di saggezza in tutte le situazioni. Trascorsi dieci, venti o trenta anni, quelli che faranno così diventeranno automaticamente le persone di cui Dio ha bisogno. (149-37, 11.1.1986)
È stato per la Sua natura benevola che Dio ha sopportato un corso di sofferenza durante le migliaia di anni della provvidenza di restaurazione? Come ha potuto continuare la Sua provvidenza di salvezza per decine di migliaia di anni senza sfinirsi? Non è perché è onnisciente e onnipotente, ma perché ha percorso la via dell’amore per i Suoi amati figli e figlie. Perciò è il potere dell’amore che ha permesso a Dio di trionfare su un cammino di tribolazione, sentendo come se mille anni fossero solo un giorno. Ė esatto? Sì. (109-281, 2.11.1980)
Dio merita compassione oppure no? Tante persone dubitano che il Dio onnisciente e onnipotente ha bisogno di essere compatito. Per quanto Dio possa essere onnisciente e onnipotente, nessuno può sollevarLo dallo shock di aver perso i Suoi amati figli. Se Dio avesse avuto un modo per sollevarsi da quello shock da solo, non avrebbe dovuto soffrire nel corso di seimila anni di storia. (35-88, 4.10.1970)
Anche se gli esseri umani hanno peccato, Dio non dice semplicemente: «Ehi, tu! Perché hai peccato?» Lui conosce la situazione delle persone che peccano. Si preoccupa dell’umanità piuttosto che di Se stesso. Viene nel dolore dalle persone addolorate, nella sofferenza dalle persone che soffrono, e con simpatia da quelli che si sentono vittime e sono arrabbiati. Quanto vi siete immedesimati nella situazione di Dio? Dio viene nella nostra sfera di vita in questo modo. E non solo, viene parlando dal Suo cuore. «Anche se tu Mi hai tradito, io ti ho cercato per seimila anni con un cuore di Padre». (9-231, 29.5.1960)
Che cos’è la Chiesa dell’Unificazione? Insegna il cuore di Dio. Cerca di liberare Dio. Le chiese cristiane ci chiamano eretici perché diciamo queste cose. Se il figlio dell’illustre presidente di una nazione morisse, il presidente manterrebbe la sua dignità e direbbe: «Anche se mio figlio è morto, come presidente io non posso versare lacrime»? Non ci sarebbe niente di male se andasse in un angolo, piangesse per suo figlio e ritornasse riprendendo il suo contegno; ma se non piangerà per il figlio, lo spirito del figlio morto dirà: «Dopo tutto, mio padre non era veramente mio padre». Se lo spirito del figlio fosse attivo, aiuterebbe suo padre o si opporrebbe a lui? Qualunque sia la vostra posizione, anche se siete il presidente del mondo, versereste sicuramente delle lacrime e piangereste fortemente se morisse vostro figlio. (196-18, 24.12.1989)
Com’è triste Dio, nel profondo del Suo cuore, vedendo i Suoi figli perdere il privilegio del valore originale della creazione, diventare come delle larve cadute e lottare in una vita senza valore! Com’è avvilito nel vedere le persone che gemono nel lamento, nella sofferenza e nella disperazione, e finiscono per essere sconfitte invece di diventare i Suoi figli diretti attraverso il Suo amore, la Sua vita e la Sua linea di sangue raggiungendo la gloria del Regno dei Cieli! Nessuno sapeva che Dio era così addolorato. Ecco perché ho pianto a dirotto per giorni e settimane quando ho conosciuto questo Dio. Dovete sapere che la Chiesa dell’Unificazione è iniziata in mezzo ad una situazione così profonda. (211-207, 30.12.1990)
Nessuno ha mai saputo quanto Dio ha sofferto nel Suo cuore. Ora, attraverso la Sua apparizione nella storia, attraverso le rivelazioni che ho ricevuto nella mia profonda missione – e che ho condiviso con voi – voi lo sapete. Senza questo, non l’avreste mai saputo. È un fatto straordinario. Nemmeno Gesù sapeva completamente queste cose e anche se le avesse sapute non poteva dire quello che c’era nel suo cuore. Nessun leader religioso ha conosciuto i segreti nascosti dell’universo. Io sono venuto in modo che i segreti dell’universo potessero essere rivelati al mondo per la prima volta nel corso della storia. (215-171, 17.2.1991)

3 commenti:

  1. Dio è stato infelice nel corso della storia
    Quanta rabbia prova Dio quando guarda noi quaggiù sulla terra! Tutti gli esseri umani avrebbero dovuto avere la Sua linea di sangue, ma Satana li ha ridotti in uno stato pietoso e ride di Dio con disprezzo dicendo: «I Tuoi discendenti sono miserabili». Quando Satana chiede a Dio: «In che modo Tu, con tutta la Tua onniscienza e onnipotenza, risolverai questa difficile situazione?», Dio può solo rimanere in silenzio. Deve far finta di essere sordo anche se può sentire, di non avvertire gli odori anche se li può annusare e di non provare sensazioni anche se le può provare. Avete mai pensato alla tristezza di Dio in tutto il corso della storia? (183-19, 29.10.1988)

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  2. Dovete sapere che per decine di migliaia di anni, anzi per milioni di anni, Dio ha pianto per noi: «Figlio mio e figlia mia!» Avete mai invocato Dio con fervore: «Padre!» finché la vostra gola diventa roca, la lingua si secca, non riuscite a respirare e non potete aprire gli occhi? Con quanto ardore avete lottato per raggiungere quel livello, che è quello del Soggetto della vita? Il vostro carattere è misurato in proporzione agli sforzi che fate per arrivare a questo. (184-219, 1.1.1989)

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  3. Anche se gli esseri umani hanno peccato, Dio non dice semplicemente: «Ehi, tu! Perché hai peccato?» Lui conosce la situazione delle persone che peccano. Si preoccupa dell’umanità piuttosto che di Se stesso. Viene nel dolore dalle persone addolorate, nella sofferenza dalle persone che soffrono, e con simpatia da quelli che si sentono vittime e sono arrabbiati. Quanto vi siete immedesimati nella situazione di Dio? Dio viene nella nostra sfera di vita in questo modo. E non solo, viene parlando dal Suo cuore. «Anche se tu Mi hai tradito, io ti ho cercato per seimila anni con un cuore di Padre». (9-231, 29.5.1960)

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