sabato 21 marzo 2020

Gli esseri umani sono esseri di risultato

Libro 10
La via nell’era del Completo Testamento
Capitolo I
La visione della vita umana
Sezione 2. Gli esseri umani sono esseri di risultato
2.1. Gli esseri umani nascono dall’amore di Dio
Noi non siamo nati per nostra volontà, né siamo il risultato di un piano architettato dai nostri genitori per avere un particolare figlio o una particolare figlia. Quindi non siamo nati su richiesta dei nostri genitori. Se indagassimo più a fondo nelle origini della nostra esistenza sulla base della provvidenza di Dio, non potremmo far altro che concludere che abbiamo un rapporto con l’origine della provvidenza e che siamo nati sulla terra per assumere la responsabilità importante di formare un rapporto con la storia in continuo sviluppo basata su quell’origine. Perciò, anche se nel processo della storia ogni individuo sembra piccolo, non vuol dire che finiremo per essere solo degli esseri insignificanti. (34-155, 6.9.1970)
Dov’è l’origine a cui gli esseri umani possono collegare se stessi e la loro nascita? Di fronte ai principi di questo grande universo, dov’è che devono cominciare a cercare per trovare l’origine a cui possono dire di appartenere? Essendo nati come esseri di risultato, quelli che non conoscono l’essere di causa, ma che si proclamano saggi, hanno tutti perso la testa. (83-191, 8.2.1976)
C’è una risposta molto semplice alle domande «Perché nasciamo?» «Perché Dio ha creato l’umanità?» «Perché ha creato le cose della creazione?». Dio ha bisogno di un oggetto del Suo amore e così, per rispondere a questa necessità, ha creato gli esseri umani.
In questo momento forse state pensando: «Io non valgo nulla, perciò cosa importa se continuo a vivere o no?» Ma non c’è nessun motivo di pensare così. Essere l’oggetto dell’amore di Dio è come essere amati dai vostri genitori; i genitori non amano solo i figli più in gamba. Amano tutti i loro figli allo stesso modo, indipendentemente dalle loro capacità. In modo simile i genitori che hanno dei figli disabili soffrono di più per loro.
Dio, che è il centro del cielo e della terra, ha un cuore d’amore che trascende i limiti delle nostre capacità. La cosa più importante è se riuscite a manifestare l’amore attraverso la vostra natura originale. Per questo dovete conoscere la ragione per cui siete stati creati e perché ha avuto origine tutto l’universo. Dovete sapere che voi, così come l’intero l’universo, siete stati creati per realizzare l’ideale dell’amore. (130-44, 11.12.1983)
Perché Dio ha creato tutto l’universo e perché ha creato anche noi? È stato per l’amore. Perché nasciamo? Nasciamo a causa dell’amore di Dio. Siamo nati dal Suo amore e siamo destinati a vivere nel Suo amore. Per diventare una persona che può sostenere di essere amata dalla famiglia, dalla società, dalla nazione e dal mondo, così come da Dio, prima avete bisogno di vivere nel Suo amore. (97-266, 19.3.1978)
Qual è il dono che avete ricevuto dai vostri genitori alla nascita? Si può dire che siete nati come i connettori della vita. Nel luogo dove vostra madre e vostro padre si sono uniti, siete nati avendo dentro di voi il valore della forza vitale di entrambi i genitori. La forza vitale esiste per l’amore, e quella forza e quell’amore esistono per realizzare lo scopo dell’universo. È così. In breve, siete nati per realizzare lo scopo dell’insieme. Tutti, uomini o donne che siano, nascono dall’unione basata sulla forza vitale in modo da raggiungere la perfezione come co-creatori realizzando il grande scopo dell’universo. (110-72, 9.11.1980)
Perché nasciamo? A quale scopo? Per l’amore di Dio. Secondo la natura di questo amore, se noi qui facessimo “boom!”, Dio sentirebbe un “ding!” direttamente sulla Sua testa. Se gettate qualcosa in mezzo a uno stagno, “plop!” le piccole onde si espandono fino ai bordi. Allo stesso modo se gettaste l’amore nel centro dell’universo, “puf!”, le onde si espanderebbero in tutti gli angoli dell’universo. Questo è il lavoro che stiamo facendo. Il punto è in che modo potete creare delle grandi onde. (103-254, 4.3.1979)
Chi è Dio? È il Creatore. Chi è il Creatore? Il mondo religioso concepisce Dio come nostro Padre e noi come Suoi figli. Ma che tipo di padre è? In che modo è nostro Padre? È qui che si entra nel vago. È un padre putativo, un padre di una città vicina o un padre adottivo? Che tipo di genitore è? È il padre di uno sposo o di una sposa? La parola “padre” ha diversi significati. Senza risolvere questo problema fondamentale, per quanto indaghiate in lungo e in largo in questo mondo per risolverlo, non troverete mai la soluzione. Persino dopo decine di migliaia di anni, non sareste più vicini alla soluzione di quanto lo siete ora.
La risposta sta nel rapporto fra Dio e l’umanità. Noi diciamo che Dio è nostro Padre, ma avete mai sentito che è veramente vostro Padre? Prima cha voi esisteste, vostro padre e vostra madre esistevano già. Sulla base di questa premessa, bisogna ammettere che prima di affermare la vostra esistenza, dovete affermare quella dei vostri genitori. Questo è semplicemente giusto. Affermare la vostra esistenza senza tener conto di quella dei vostri genitori è stupido. (188-190, 26.2.1989)
Gli esseri umani non sono gli esseri primi o di causa. Sono esseri secondi o di risultato. Quindi, prima di parlare di voi stessi, dovete affermare l’esistenza di vostra madre e di vostro padre. Da questo punto di vista, non è forse ovvio che prima dovete risolvere la questione fondamentale di Dio come l’Origine dell’universo? Se vi spingeste più in là di vostra madre e vostro padre nella vostra genealogia, alla fine non arrivereste forse a Dio? Seguendo questa logica, prima di poter affermare voi stessi avete bisogno di arrivare a una conclusione in rapporto a Dio e alla Sua natura: Dio è nostro Padre e come tale ha un certo tipo di carattere. Ecco perché la Chiesa dell’Unificazione vi sta insegnando questo. (188-190, 26.2.1989)
Dovete comprendere esattamente il punto di partenza originale della vita umana. In quanto esseri di risultato, gli uomini hanno bisogno di conformarsi alla causa originale. Ma anche se dovete di conformarvi a quel punto di causa originale, esso non può essere privo di contenuto. Poiché anche Dio possiede il carattere umano, tutte le persone hanno dentro di loro le facoltà dell’intelletto, dell’emozione e della volontà che hanno ricevuto da Dio. Ecco perché il motivo del Suo amore deve essere più grande dell’essenza dell’origine. Anch’esso deve essere assoluto. Se una cosa parte nel mondo sbagliato, il suo corso non può mai essere corretto. (172-32, 3.1.1988)
2.2. Lo scopo originale della nascita degli esseri umani
Dio è la Causa prima dell’universo e il Creatore di ogni cosa sotto il sole. È anche il nostro amato Padre. Egli ha creato tutte le cose del creato per realizzare la Sua volontà particolare. Il Suo scopo è la manifestazione dell’amore. Anche se è l’Origine del vero amore, ed è onnipotente, Dio non può provare la gioia dell’amore da Se stesso. Ha bisogno di un oggetto per il Suo amore e desidera ricevere in cambio un amore spontaneo. Il culmine di tutta la creazione, creati per essere nella posizione più alta, sono l’uomo e la donna. Di conseguenza abbiamo uno scopo nella nostra vita. Questo scopo richiede che diventiamo maturi e realizziamo un rapporto d’amore vero ed eterno con Dio. Questo è il principio fondamentale attraverso il quale si può realizzare l’armonia fra noi e Dio. (166-131, 1.6.1987)
Può essere importante vivere nella ricchezza e fare qualcosa nella vita, ma prima di ogni altra cosa dovete compiere il vostro dovere di pietà filiale e di lealtà nei confronti del Genitore Celeste verticale e superare lo zelo dei santi nella vostra devozione verso di Lui. Questo è lo scopo originale per cui è nata l’umanità. Dio ci ha creato per incontrare questo tipo di persone. Questo è il nostro scopo fondamentale. (58-231, 11.6.1972)
Qual è la strada giusta nella vita? Da dove hanno avuto origine gli esseri umani? Sono nati dall’amore; allora quale strada devono seguire nella vita? Quella dell’amore. Per che cosa devono morire? La conclusione è l’amore. Che tipo di amore? L’amore che può essere accolto dal macrocosmo, non solo dal microcosmo. Si può percepire che lo scopo della nostra vita ha origine nel cuore del macrocosmo ed è approvato da Dio, dal mondo angelico, da tutta la creazione, da tutte le persone e dai nostri genitori. Questo scopo è vivere nell’universo, amare lì e morire lì. (83-164, 8.2.1976)
Quando le persone sono contente di qualcosa, desiderano condividere la loro gioia con i genitori, i fratelli e i parenti. Il piacere genera la felicità. La felicità è eterna, e ciò che è eterno è il cuore dell’amore. Qual è il centro dell’universo? Sono i genitori e i figli, ossia i genitori e noi, Dio e noi. Dio è nostro Padre e noi siamo i Suoi figli. Il nostro scopo supremo nella vita è trovare nostro Padre e provare una gioia infinita formando un rapporto inseparabile con Lui. (12-104, 16.12.1962)
Una volta camminavo per la strada e mi capitò di mettermi a parlare con un vecchio. Gli chiesi: «Dove stai andando?» e lui rispose: «Dove altro potrei andare, se non a casa di mio figlio?» Allora gli chiesi: «Davvero! E cosa farai quando sarai là? «Mangerò tutto quello che mi metteranno davanti e se avranno la bontà di darmi del pollo, sarò felice di mangiare anche un po’ di quello». «E dopo aver mangiato cosa farai?» - chiesi ancora. «Niente di speciale». Mi rispose. È così che dobbiamo trascorrere la nostra vita? (19-289, 10.3.1968)
Quando tenete la contabilità di un negozio, dovete calcolare accuratamente il ricavo e le spese. Nel chiudere i conti di un semplice negozio, dovete stare molto attenti, ma mettete la stessa cura quando fate il bilancio della vostra vita? Avete mai cercato di fare il bilancio della vostra vita? Siete andati in rosso o siete in attivo? Se vedete l’inchiostro rosso dovreste dolervi terribilmente.
Dovremmo poter cantare di gioia sul nostro letto di morte. Se vi trovate a lottare per accettare la realtà della morte quando l’avete di fronte, quella lotta indica semplicemente che avete vissuto una vita in rosso. Dobbiamo vivere una vita in attivo in termini di cuore, basata su uno standard assoluto. (19-289, 10.3.1968)
Per chi vivono le persone? Se rispondeste: «Per loro stesse», prendereste un brutto voto. Una famiglia potrebbe sostenersi attraverso persone che vivono solo per loro stesse? Non potrebbe formare una famiglia di speranza. Una nazione potrebbe sostenersi attraverso questo genere di persone? No. E il mondo? No. Non ci sarebbe posto per il mondo nella vita di queste persone. La mente pubblica del cielo e della terra le sgriderebbe dicendo: «Individualisti scellerati! Andate via di qui!» Se le persone mettono sempre se stesse davanti agli altri, ci sarà un posto per le loro famiglie? Ci sarà un posto per la nazione ideale? Potrebbero entrare attraverso un buco che è addirittura più stretto della punta di un coltello? Per quanto ci provassero, non riuscirebbero mai a passare attraverso uno spazio così piccolo. (57-66, 28.5.1972)
Dovete capire l’amore. Lo scopo di ogni esistenza è l’amore. Dovete mantenere nel vostro cuore questo principio immutabile, che vi dice di cercare l’amore e di esistere per l’amore. Gli uccelli volano di qua e di là, cinguettano e si fanno gioiosamente compagnia, tutto a causa dell’amore, e i poli negativi e positivi delle calamite si attraggono e si attaccano saldamente, perché vogliono unirsi nell’amore. Le persone cercano sempre di incontrare la loro altra metà per unirsi insieme. (67-159, 1.6.1973)
2.3. Viviamo per l’amore
Come dobbiamo vivere la nostra vita? Da dove e per quale scopo abbiamo avuto origine, e come dobbiamo vivere? La risposta è semplice. Poiché siamo nati dall’amore di Dio e a causa dell’amore, dobbiamo ricercare la via dell’amore e seguire la sua destinazione. In questo modo possiamo continuare a muoverci in un ciclo senza fine. L’amore è un concetto eterno e quindi, nella nostra ricerca dell’amore, finiremo per arrivare nel centro. Questo si può realizzare soltanto attraverso l’amore. (125-65, 6.3.1983)
La vita che viviamo sulla terra non è per noi stessi. Viviamo per l’amore di Dio. Esistiamo e agiamo continuamente per questo scopo. Com’è splendido! Quelli che conducono una vita del genere non potranno mai andare in rovina. Le difficoltà, le lacrime e la miseria non ci renderanno infelici, amareggiati o tristi perché sopporteremmo tutte queste cose per l’amore di Dio. Dovete capire questo principio. (67-159, 1.6.1973)
Per che scopo viviamo? Per il vero amore assoluto! Viviamo per il vero amore! In esso è incluso tutto. Persino il fazzoletto che è nella mia tasca esiste per il vero amore. Io lavoro e sudo per l’amore, per il vero amore. Parlo per il vero amore, mangio per il vero amore, gioco per il vero amore; in pratica tutto è per il vero amore. (107-205, 1.5.1980)
Quale deve essere lo scopo dell’umanità? Anziché stabilire lo scopo come un individuo, una famiglia, un’organizzazione sociale, una nazione, il mondo o il cielo e la terra, gli esseri umani devono progredire verso lo scopo comune di Dio e dell’umanità, centrato su di Lui.
E quale sarà lo scopo finale? Ciò che è basato sull’individuo, la famiglia, la società, la nazione o il mondo sicuramente è destinato a disperdersi. Quello che rimarrà fino alla fine, dopo che tutto il resto se ne sarà andato, sarà lo scopo perseguito da Dio e dall’umanità insieme. Solo questo scopo, nessun altro, può rimanere fino alla fine della storia. (41-323, 18.2.1971)
Qual è la destinazione finale dove la vostra mente alla fine si stabilisce? Anche quando avete trovato Dio e ve ne siete impossessati, non cercherete di riposare la vostra mente lì. La destinazione finale della vostra mente sarà il luogo dove vi siete impadroniti di Dio e del Suo amore. Così, se non riuscirete a possedere l’amore di Dio, tutto sarà inutile. (24-17, 22.6.1969)
Per quanto riguarda lo scopo finale della vita, la domanda non è se possiamo incontrare Dio, il centro del cielo, ma se viviamo insieme a Lui. Il punto è sapere dove Lo incontreremo. Se vivessimo con Lui, che tipo di luogo sarebbe? In breve, dobbiamo incontrarLo e vivere con Lui nel luogo centrale, cioè il luogo del Suo amore. Ecco perché l’aspirazione più grande della coscienza umana è seguire la fortuna celeste, unirsi a Dio e possedere il Suo amore. Questa è la conclusione. (24-17, 22.6.1969)
Il desiderio finale degli esseri umani è diventare l’oggetto dell’essere supremo, che è nostro Padre, e nello stesso tempo Dio. (65-46, 13.11.1972)
In origine a tutte le persone, chiunque esse siano, era stato dato il privilegio di nascere come i principi e le principesse ereditari del Regno di Dio. Questo è il loro valore. Questa è la dignità degli esseri umani nell’intento originale. (68-326, 5.8.1973)
Una volta stabilito un rapporto di cuore con Dio, tutti possono diventare Suoi figli. Il valore degli esseri umani non dipende dal loro sfondo culturale, dall’ambiente storico o dalla loro situazione attuale. Nessuna cosa sulla terra può determinare il valore degli esseri umani. Quello che determina il loro valore è se conoscono Dio, il Suo scopo, lo scopo dell’umanità e lo scopo di tutte le cose del creato. (15-83, 29.9.1965)
Abbiamo bisogno di cercare una nuova serie di valori su cui basare la nostra vita. Dobbiamo cercare dei nuovi valori riguardo il mondo, l’umanità, l’ideologia e l’amore. Quando questa serie di valori inizierà a prendere forma in accordo alla volontà di Dio, la sua matrice sarà completamente diversa dall’insieme di valori stabiliti attualmente dalla volontà umana. (44-227, 23.5.1971)
Nel mondo d’oggi c’è bisogno di una serie definita di valori che trascendano la visione mondana. La Chiesa dell’Unificazione ha messo Dio al centro di una nuova serie di valori. Il nostro scopo non è solo ritornare al mondo, al mondo ideale. Noi diciamo che dobbiamo ritornare a Dio. Se non riusciamo a ritornare a Dio, non ci può essere nessun mondo ideale di felicità, eternità e amore, perché i fattori fondamentali della felicità - ogni situazione che desideriamo - possono solo iniziare da Dio. Per questa ragione è necessario ritornare a Lui. Perciò dovete capire che nel corso della storia le istituzioni della religione sono emerse per cercare di soddisfare questo bisogno fondamentale. (68-138, 29.7.1973)
La Chiesa dell’Unificazione presenta al mondo dei valori assoluti e, nello stesso tempo, i Veri Genitori. Qual è la destinazione finale dello standard dei valori assoluti a cui tutti aspirano? È diventare figli e figlie dei Veri Genitori. È diventare figli di Dio che possono godere la vita eterna e l’amore. Non c’è altra strada. Al tempo della caduta, Adamo ed Eva non stabilirono il loro rapporto coniugale con il permesso di Dio, lo fecero di propria iniziativa. L’unico rapporto che iniziò con il consenso di Dio fu quello tra padre e figlio. Tuttavia questo rapporto fu spezzato e perciò ha bisogno di essere ripristinato e rimesso a posto. (68-138, 29.7.1973)

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