Libro 10
La via nell’era del Completo
Testamento
Capitolo I
La visione della vita umana
Sezione 2. Gli esseri umani
sono esseri di risultato
2.1. Gli esseri umani
nascono dall’amore di Dio
Noi non siamo nati per
nostra volontà, né siamo il risultato di un piano architettato dai nostri
genitori per avere un particolare figlio o una particolare figlia. Quindi non
siamo nati su richiesta dei nostri genitori. Se indagassimo più a fondo nelle
origini della nostra esistenza sulla base della provvidenza di Dio, non
potremmo far altro che concludere che abbiamo un rapporto con l’origine della
provvidenza e che siamo nati sulla terra per assumere la responsabilità
importante di formare un rapporto con la storia in continuo sviluppo basata su
quell’origine. Perciò, anche se nel processo della storia ogni individuo sembra
piccolo, non vuol dire che finiremo per essere solo degli esseri
insignificanti. (34-155, 6.9.1970)
Dov’è l’origine a cui gli
esseri umani possono collegare se stessi e la loro nascita? Di fronte ai
principi di questo grande universo, dov’è che devono cominciare a cercare per
trovare l’origine a cui possono dire di appartenere? Essendo nati come esseri
di risultato, quelli che non conoscono l’essere di causa, ma che si proclamano
saggi, hanno tutti perso la testa. (83-191, 8.2.1976)
C’è una risposta molto
semplice alle domande «Perché nasciamo?» «Perché Dio ha creato l’umanità?»
«Perché ha creato le cose della creazione?». Dio ha bisogno di un oggetto del
Suo amore e così, per rispondere a questa necessità, ha creato gli esseri umani.
In questo momento forse
state pensando: «Io non valgo nulla, perciò cosa importa se continuo a vivere o
no?» Ma non c’è nessun motivo di pensare così. Essere l’oggetto dell’amore di
Dio è come essere amati dai vostri genitori; i genitori non amano solo i figli
più in gamba. Amano tutti i loro figli allo stesso modo, indipendentemente
dalle loro capacità. In modo simile i genitori che hanno dei figli disabili
soffrono di più per loro.
Dio, che è il centro del
cielo e della terra, ha un cuore d’amore che trascende i limiti delle nostre
capacità. La cosa più importante è se riuscite a manifestare l’amore attraverso
la vostra natura originale. Per questo dovete conoscere la ragione per cui
siete stati creati e perché ha avuto origine tutto l’universo. Dovete sapere
che voi, così come l’intero l’universo, siete stati creati per realizzare
l’ideale dell’amore. (130-44, 11.12.1983)
Perché Dio ha creato tutto
l’universo e perché ha creato anche noi? È stato per l’amore. Perché nasciamo?
Nasciamo a causa dell’amore di Dio. Siamo nati dal Suo amore e siamo destinati
a vivere nel Suo amore. Per diventare una persona che può sostenere di essere
amata dalla famiglia, dalla società, dalla nazione e dal mondo, così come da
Dio, prima avete bisogno di vivere nel Suo amore. (97-266, 19.3.1978)
Qual è il dono che avete
ricevuto dai vostri genitori alla nascita? Si può dire che siete nati come i
connettori della vita. Nel luogo dove vostra madre e vostro padre si sono
uniti, siete nati avendo dentro di voi il valore della forza vitale di entrambi
i genitori. La forza vitale esiste per l’amore, e quella forza e quell’amore
esistono per realizzare lo scopo dell’universo. È così. In breve, siete nati
per realizzare lo scopo dell’insieme. Tutti, uomini o donne che siano, nascono
dall’unione basata sulla forza vitale in modo da raggiungere la perfezione come
co-creatori realizzando il grande scopo dell’universo. (110-72, 9.11.1980)
Perché nasciamo? A quale
scopo? Per l’amore di Dio. Secondo la natura di questo amore, se noi qui
facessimo “boom!”, Dio sentirebbe un “ding!” direttamente sulla Sua testa. Se
gettate qualcosa in mezzo a uno stagno, “plop!” le piccole onde si espandono
fino ai bordi. Allo stesso modo se gettaste l’amore nel centro dell’universo,
“puf!”, le onde si espanderebbero in tutti gli angoli dell’universo. Questo è
il lavoro che stiamo facendo. Il punto è in che modo potete creare delle grandi
onde. (103-254, 4.3.1979)
Chi è Dio? È il Creatore.
Chi è il Creatore? Il mondo religioso concepisce Dio come nostro Padre e noi
come Suoi figli. Ma che tipo di padre è? In che modo è nostro Padre? È qui che
si entra nel vago. È un padre putativo, un padre di una città vicina o un padre
adottivo? Che tipo di genitore è? È il padre di uno sposo o di una sposa? La
parola “padre” ha diversi significati. Senza risolvere questo problema
fondamentale, per quanto indaghiate in lungo e in largo in questo mondo per
risolverlo, non troverete mai la soluzione. Persino dopo decine di migliaia di
anni, non sareste più vicini alla soluzione di quanto lo siete ora.
La risposta sta nel rapporto
fra Dio e l’umanità. Noi diciamo che Dio è nostro Padre, ma avete mai sentito
che è veramente vostro Padre? Prima cha voi esisteste, vostro padre e vostra
madre esistevano già. Sulla base di questa premessa, bisogna ammettere che
prima di affermare la vostra esistenza, dovete affermare quella dei vostri
genitori. Questo è semplicemente giusto. Affermare la vostra esistenza senza
tener conto di quella dei vostri genitori è stupido. (188-190, 26.2.1989)
Gli esseri umani non sono
gli esseri primi o di causa. Sono esseri secondi o di risultato. Quindi, prima
di parlare di voi stessi, dovete affermare l’esistenza di vostra madre e di
vostro padre. Da questo punto di vista, non è forse ovvio che prima dovete
risolvere la questione fondamentale di Dio come l’Origine dell’universo? Se vi
spingeste più in là di vostra madre e vostro padre nella vostra genealogia,
alla fine non arrivereste forse a Dio? Seguendo questa logica, prima di poter
affermare voi stessi avete bisogno di arrivare a una conclusione in rapporto a
Dio e alla Sua natura: Dio è nostro Padre e come tale ha un certo tipo di
carattere. Ecco perché la Chiesa dell’Unificazione vi sta insegnando questo.
(188-190, 26.2.1989)
Dovete comprendere
esattamente il punto di partenza originale della vita umana. In quanto esseri
di risultato, gli uomini hanno bisogno di conformarsi alla causa originale. Ma
anche se dovete di conformarvi a quel punto di causa originale, esso non può
essere privo di contenuto. Poiché anche Dio possiede il carattere umano, tutte
le persone hanno dentro di loro le facoltà dell’intelletto, dell’emozione e
della volontà che hanno ricevuto da Dio. Ecco perché il motivo del Suo amore
deve essere più grande dell’essenza dell’origine. Anch’esso deve essere
assoluto. Se una cosa parte nel mondo sbagliato, il suo corso non può mai
essere corretto. (172-32, 3.1.1988)
2.2. Lo scopo originale
della nascita degli esseri umani
Dio è la Causa prima
dell’universo e il Creatore di ogni cosa sotto il sole. È anche il nostro amato
Padre. Egli ha creato tutte le cose del creato per realizzare la Sua volontà
particolare. Il Suo scopo è la manifestazione dell’amore. Anche se è l’Origine
del vero amore, ed è onnipotente, Dio non può provare la gioia dell’amore da Se
stesso. Ha bisogno di un oggetto per il Suo amore e desidera ricevere in cambio
un amore spontaneo. Il culmine di tutta la creazione, creati per essere nella
posizione più alta, sono l’uomo e la donna. Di conseguenza abbiamo uno scopo
nella nostra vita. Questo scopo richiede che diventiamo maturi e realizziamo un
rapporto d’amore vero ed eterno con Dio. Questo è il principio fondamentale
attraverso il quale si può realizzare l’armonia fra noi e Dio. (166-131,
1.6.1987)
Può essere importante vivere
nella ricchezza e fare qualcosa nella vita, ma prima di ogni altra cosa dovete
compiere il vostro dovere di pietà filiale e di lealtà nei confronti del
Genitore Celeste verticale e superare lo zelo dei santi nella vostra devozione
verso di Lui. Questo è lo scopo originale per cui è nata l’umanità. Dio ci ha
creato per incontrare questo tipo di persone. Questo è il nostro scopo fondamentale.
(58-231, 11.6.1972)
Qual è la strada giusta
nella vita? Da dove hanno avuto origine gli esseri umani? Sono nati dall’amore;
allora quale strada devono seguire nella vita? Quella dell’amore. Per che cosa
devono morire? La conclusione è l’amore. Che tipo di amore? L’amore che può
essere accolto dal macrocosmo, non solo dal microcosmo. Si può percepire che lo
scopo della nostra vita ha origine nel cuore del macrocosmo ed è approvato da
Dio, dal mondo angelico, da tutta la creazione, da tutte le persone e dai
nostri genitori. Questo scopo è vivere nell’universo, amare lì e morire lì.
(83-164, 8.2.1976)
Quando le persone sono
contente di qualcosa, desiderano condividere la loro gioia con i genitori, i
fratelli e i parenti. Il piacere genera la felicità. La felicità è eterna, e
ciò che è eterno è il cuore dell’amore. Qual è il centro dell’universo? Sono i
genitori e i figli, ossia i genitori e noi, Dio e noi. Dio è nostro Padre e noi
siamo i Suoi figli. Il nostro scopo supremo nella vita è trovare nostro Padre e
provare una gioia infinita formando un rapporto inseparabile con Lui. (12-104,
16.12.1962)
Una volta camminavo per la
strada e mi capitò di mettermi a parlare con un vecchio. Gli chiesi: «Dove stai
andando?» e lui rispose: «Dove altro potrei andare, se non a casa di mio
figlio?» Allora gli chiesi: «Davvero! E cosa farai quando sarai là? «Mangerò
tutto quello che mi metteranno davanti e se avranno la bontà di darmi del
pollo, sarò felice di mangiare anche un po’ di quello». «E dopo aver mangiato
cosa farai?» - chiesi ancora. «Niente di speciale». Mi rispose. È così che
dobbiamo trascorrere la nostra vita? (19-289, 10.3.1968)
Quando tenete la contabilità
di un negozio, dovete calcolare accuratamente il ricavo e le spese. Nel
chiudere i conti di un semplice negozio, dovete stare molto attenti, ma mettete
la stessa cura quando fate il bilancio della vostra vita? Avete mai cercato di
fare il bilancio della vostra vita? Siete andati in rosso o siete in attivo? Se
vedete l’inchiostro rosso dovreste dolervi terribilmente.
Dovremmo poter cantare di
gioia sul nostro letto di morte. Se vi trovate a lottare per accettare la
realtà della morte quando l’avete di fronte, quella lotta indica semplicemente
che avete vissuto una vita in rosso. Dobbiamo vivere una vita in attivo in
termini di cuore, basata su uno standard assoluto. (19-289, 10.3.1968)
Per chi vivono le persone?
Se rispondeste: «Per loro stesse», prendereste un brutto voto. Una famiglia
potrebbe sostenersi attraverso persone che vivono solo per loro stesse? Non
potrebbe formare una famiglia di speranza. Una nazione potrebbe sostenersi
attraverso questo genere di persone? No. E il mondo? No. Non ci sarebbe posto
per il mondo nella vita di queste persone. La mente pubblica del cielo e della
terra le sgriderebbe dicendo: «Individualisti scellerati! Andate via di qui!»
Se le persone mettono sempre se stesse davanti agli altri, ci sarà un posto per
le loro famiglie? Ci sarà un posto per la nazione ideale? Potrebbero entrare
attraverso un buco che è addirittura più stretto della punta di un coltello?
Per quanto ci provassero, non riuscirebbero mai a passare attraverso uno spazio
così piccolo. (57-66, 28.5.1972)
Dovete capire l’amore. Lo
scopo di ogni esistenza è l’amore. Dovete mantenere nel vostro cuore questo
principio immutabile, che vi dice di cercare l’amore e di esistere per l’amore.
Gli uccelli volano di qua e di là, cinguettano e si fanno gioiosamente compagnia,
tutto a causa dell’amore, e i poli negativi e positivi delle calamite si
attraggono e si attaccano saldamente, perché vogliono unirsi nell’amore. Le
persone cercano sempre di incontrare la loro altra metà per unirsi insieme.
(67-159, 1.6.1973)
2.3. Viviamo per l’amore
Come dobbiamo vivere la
nostra vita? Da dove e per quale scopo abbiamo avuto origine, e come dobbiamo
vivere? La risposta è semplice. Poiché siamo nati dall’amore di Dio e a causa
dell’amore, dobbiamo ricercare la via dell’amore e seguire la sua destinazione.
In questo modo possiamo continuare a muoverci in un ciclo senza fine. L’amore è
un concetto eterno e quindi, nella nostra ricerca dell’amore, finiremo per
arrivare nel centro. Questo si può realizzare soltanto attraverso l’amore.
(125-65, 6.3.1983)
La vita che viviamo sulla
terra non è per noi stessi. Viviamo per l’amore di Dio. Esistiamo e agiamo
continuamente per questo scopo. Com’è splendido! Quelli che conducono una vita
del genere non potranno mai andare in rovina. Le difficoltà, le lacrime e la
miseria non ci renderanno infelici, amareggiati o tristi perché sopporteremmo
tutte queste cose per l’amore di Dio. Dovete capire questo principio. (67-159,
1.6.1973)
Per che scopo viviamo? Per
il vero amore assoluto! Viviamo per il vero amore! In esso è incluso tutto.
Persino il fazzoletto che è nella mia tasca esiste per il vero amore. Io lavoro
e sudo per l’amore, per il vero amore. Parlo per il vero amore, mangio per il
vero amore, gioco per il vero amore; in pratica tutto è per il vero amore.
(107-205, 1.5.1980)
Quale deve essere lo scopo
dell’umanità? Anziché stabilire lo scopo come un individuo, una famiglia,
un’organizzazione sociale, una nazione, il mondo o il cielo e la terra, gli
esseri umani devono progredire verso lo scopo comune di Dio e dell’umanità,
centrato su di Lui.
E quale sarà lo scopo
finale? Ciò che è basato sull’individuo, la famiglia, la società, la nazione o
il mondo sicuramente è destinato a disperdersi. Quello che rimarrà fino alla
fine, dopo che tutto il resto se ne sarà andato, sarà lo scopo perseguito da
Dio e dall’umanità insieme. Solo questo scopo, nessun altro, può rimanere fino
alla fine della storia. (41-323, 18.2.1971)
Qual è la destinazione
finale dove la vostra mente alla fine si stabilisce? Anche quando avete trovato
Dio e ve ne siete impossessati, non cercherete di riposare la vostra mente lì.
La destinazione finale della vostra mente sarà il luogo dove vi siete
impadroniti di Dio e del Suo amore. Così, se non riuscirete a possedere l’amore
di Dio, tutto sarà inutile. (24-17, 22.6.1969)
Per quanto riguarda lo scopo
finale della vita, la domanda non è se possiamo incontrare Dio, il centro del
cielo, ma se viviamo insieme a Lui. Il punto è sapere dove Lo incontreremo. Se
vivessimo con Lui, che tipo di luogo sarebbe? In breve, dobbiamo incontrarLo e
vivere con Lui nel luogo centrale, cioè il luogo del Suo amore. Ecco perché
l’aspirazione più grande della coscienza umana è seguire la fortuna celeste,
unirsi a Dio e possedere il Suo amore. Questa è la conclusione. (24-17,
22.6.1969)
Il desiderio finale degli
esseri umani è diventare l’oggetto dell’essere supremo, che è nostro Padre, e
nello stesso tempo Dio. (65-46, 13.11.1972)
In origine a tutte le
persone, chiunque esse siano, era stato dato il privilegio di nascere come i
principi e le principesse ereditari del Regno di Dio. Questo è il loro valore.
Questa è la dignità degli esseri umani nell’intento originale. (68-326,
5.8.1973)
Una volta stabilito un
rapporto di cuore con Dio, tutti possono diventare Suoi figli. Il valore degli
esseri umani non dipende dal loro sfondo culturale, dall’ambiente storico o
dalla loro situazione attuale. Nessuna cosa sulla terra può determinare il
valore degli esseri umani. Quello che determina il loro valore è se conoscono
Dio, il Suo scopo, lo scopo dell’umanità e lo scopo di tutte le cose del
creato. (15-83, 29.9.1965)
Abbiamo bisogno di cercare
una nuova serie di valori su cui basare la nostra vita. Dobbiamo cercare dei
nuovi valori riguardo il mondo, l’umanità, l’ideologia e l’amore. Quando questa
serie di valori inizierà a prendere forma in accordo alla volontà di Dio, la
sua matrice sarà completamente diversa dall’insieme di valori stabiliti
attualmente dalla volontà umana. (44-227, 23.5.1971)
Nel mondo d’oggi c’è bisogno
di una serie definita di valori che trascendano la visione mondana. La Chiesa
dell’Unificazione ha messo Dio al centro di una nuova serie di valori. Il
nostro scopo non è solo ritornare al mondo, al mondo ideale. Noi diciamo che
dobbiamo ritornare a Dio. Se non riusciamo a ritornare a Dio, non ci può essere
nessun mondo ideale di felicità, eternità e amore, perché i fattori
fondamentali della felicità - ogni situazione che desideriamo - possono solo
iniziare da Dio. Per questa ragione è necessario ritornare a Lui. Perciò dovete
capire che nel corso della storia le istituzioni della religione sono emerse
per cercare di soddisfare questo bisogno fondamentale. (68-138, 29.7.1973)
La Chiesa dell’Unificazione
presenta al mondo dei valori assoluti e, nello stesso tempo, i Veri Genitori.
Qual è la destinazione finale dello standard dei valori assoluti a cui tutti
aspirano? È diventare figli e figlie dei Veri Genitori. È diventare figli di
Dio che possono godere la vita eterna e l’amore. Non c’è altra strada. Al tempo
della caduta, Adamo ed Eva non stabilirono il loro rapporto coniugale con il
permesso di Dio, lo fecero di propria iniziativa. L’unico rapporto che iniziò
con il consenso di Dio fu quello tra padre e figlio. Tuttavia questo rapporto fu
spezzato e perciò ha bisogno di essere ripristinato e rimesso a posto. (68-138,
29.7.1973)
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