La Vita sulla Terra e il
Mondo Spirituale
Capitolo VI
La realtà del mondo
spirituale e noi
Sezione 1. Il frutto della
vita e lo spirito divino
La nostra vita non è che un
momento. Quest’arco di vita determinerà se siamo collegati all’eternità o ad un
momento. Se il modo di vita attuale è prolungato, potrebbe andare avanti
all’infinito. D’altro canto, se è interrotto, da quel punto in poi si aprono un
nuovo cielo ed una nuova terra. Come su una scala, c’è chi scende e c’è chi
sale.
Siete tutti la resurrezione
storica dei vostri antenati e portate i loro volti. Quanto è lunga la storia? Dicono
che sia lunga centinaia di migliaia di anni. Questo lungo e faticoso corso
della storia aveva come scopo arrivare a creare una persona: voi. Ad esempio,
per creare una persona della famiglia Kim, si sono succeduti un’infinità di
antenati. Così noi siamo il frutto della storia umana.
Vi piacerebbero dei frutti
che hanno dei grossi buchi perché sono stati mangiucchiati dai vermi? Vorreste
delle mele con i semi scuri che scivolano via facilmente quando le tagliate a
metà, oppure delle mele i cui semi rimangono attaccati al torsolo? Se qualcuno
vi aprisse, pensate che verrebbe fuori un bel seme maturo? Siete sicuri che la
vostra seconda generazione diventerà un frutto celeste? Se vi aprissero il
cuore, pensate che verrebbe fuori un membro della Chiesa dell’Unificazione ben
maturo?
Sarebbe giusto se questo
frutto sostanziale di seimila anni cadesse senza maturare, come un frutto che
cade giù da un albero? Il frutto, preoccupato che potrebbe soffiare il vento,
dovrebbe dire: «Oh no, c’è la possibilità che cada. Se il vento soffia un po’
di più, va a finire che cadrò. Padre, non scuotermi, lasciami fermo»? Ci sono
delle persone così. D’altro canto ci sono dei membri che dicono: «Anche se
prendi un’ascia e li scuoti come ti pare, i miei rami non cadranno finché non
sono stati tagliati». A quale gruppo appartenete? (46-154, 13.8.1971)
Sappiamo che la nascita, il
matrimonio e la morte sono delle tappe importanti nella nostra vita. Per
portare frutto dopo essere nati e cresciuti, gli individui devono stabilire un
legame con il loro partner e percorrere una strada insieme fino alla fine. La
stessa cosa vale per una nazione; anch’essa ha un periodo per gettare le basi, seguito
da un periodo di prosperità, dopo il quale deve attraversare un periodo che
assomiglia alla sera.
Quando gli individui diventano
spiriti di vita, devono avere un certo contenuto che permette alla vita di
portare frutto dentro di loro. Altrimenti, quando arriverà la stagione dei
frutti, non potranno vederne la realizzazione.
Per questo motivo dobbiamo
superare le nostre situazioni. E non solo, dobbiamo anche ereditare tutte le
condizioni che possono portare dei frutti, possedendo così la forza interiore per
produrli. Solo allora possiamo completare il processo di maturazione,
diventando un frutto necessario per il progresso di un nuovo corso sociale e
storico.
Dopo che sono nate, le
persone devono superare le loro situazioni da sole. Devono attraversare un
processo attraverso il quale possono ereditare una nuova vita e un giorno dare dei
frutti. Alla fine devono occupare un posto in cui possono manifestare i frutti
e i risultati appropriati. Ad esempio, dopo che è stato seminato, un chicco di
grano germoglia, matura, porta frutto e poi è mietuto e messo nel granaio dal suo
padrone. Anche noi dobbiamo passare attraverso un processo che ci permette di essere
raccolti per un determinato scopo.
Dovete capire che avete la
responsabilità di sviluppare le condizioni interiori che vi permetteranno di ereditare
queste speranze e usare queste condizioni per abbracciare l’ambiente esterno.
Questo non dev’essere
realizzato da una posizione di autodifesa, bensì prendendo l’iniziativa.
Pensate all’albero di cachi
che fiorisce a primavera. I suoi fiori non sono particolarmente colorati
rispetto agli altri. Il loro colore è simile a quello delle foglie dell’albero.
Per questa ragione, ad una rapida occhiata, non notate quei fiori. Più tardi,
mentre i frutti crescono, a causa del fitto manto di foglie verdi non potete
distinguere facilmente se sull’albero ci sono dei frutti o no. Le foglie verdi
sono così rigogliose e fresche che è difficile dire se l’albero ha dei frutti oppure
no. Ma quando l’estate cede il posto all’autunno, il colore dei cachi comincia
a cambiare. Quando maturano, sia all’interno che all’esterno i cachi diventano di
color arancione. Allora potete vederli sfavillare appesi agli alberi dopo che
sono cadute tutte le foglie.
Per i membri della Chiesa
dell’Unificazione è la stessa cosa. Nella Chiesa dell’Unificazione, se gli anni
1970 sono considerati la stagione dei frutti, allora tutti gli elementi paragonabili
alle foglie devono scomparire. La domanda è se possiamo diventare come il
frutto del caco, appeso ad un ramo spoglio, che può possedere il valore dell’intero
albero.
Questo frutto non ha bisogno
di nessuna pubblicità. Guardandolo, chiunque potrebbe valutarlo al cento per
cento, dentro e fuori. Quanta fatica ha dovuto fare l’albero di cachi per completare se stesso producendo i suoi frutti
attraverso questo processo? Dobbiamo capire che finché non è giunto a
maturazione, tra i tanti fiori che sono sbocciati sui rami degli alberi, questo
frutto ha sofferto e ha compiuto più sforzi di ogni altro tipo di frutto.
Dobbiamo capire che ha superato tutti i tipi di prove, da parte dell’ambiente, che
avrebbero potuto farlo cadere: condizioni avverse come la mancanza di
nutrimento, che avrebbe potuto impedirgli di maturare, e il tormento dell’estate
con i suoi colpi di vento, gli acquazzoni e le tempeste.
Se quell’albero è riuscito a
produrre soltanto un frutto, quell’unico frutto conterrà insieme la linfa e le
lotte esteriori per la sopravvivenza di tutto l’albero. Solo questo tipo di
frutto è riuscito a rimanere. Se su quell’albero fosse rimasto soltanto un
frutto, rappresenterebbe il valore dell’intero albero. Nel caso della pianta di
cachi, quell’unico caco giustificherebbe il valore dell’albero quando arriva l’autunno,
preservando la sua dignità e autorità.
Se su una pianta fossero
sbocciati tanti fiori e maturati tanti frutti, ma fossero marciti tutti e
l’albero non avesse potuto portare nessun frutto in autunno, quell’albero, con
i rami spogli, sarebbe molto triste e addolorato! Se quell’albero non ha potuto
produrre tanti frutti, ma ne ha prodotto soltanto uno che supera il confronto con
qualunque altro albero, sarà fiero di quell’unico frutto davanti a un’infinità
di altri alberi.
Oggi nella nostra società ci
sono tante religioni. Soltanto nel cristianesimo esistono un sacco di denominazioni.
Di fronte a questa realtà, se guardiamo la Chiesa dell’Unificazione, quando arriva la
stagione dei frutti, Dio le chiede un particolare frutto. Come ho già detto, se
un albero che dovrebbe produrre tanti frutti, ne ha prodotto soltanto uno, ma talmente
perfetto da non essere superato dal frutto di nessun altro albero, quell’albero
può trovare il suo valore, la sua autorità e la sua dignità attraverso
quell’unico frutto.
Allo stesso modo, la Chiesa dell’Unificazione
deve portare frutto. Dal tempo della sua fondazione fino ad oggi, la nostra
chiesa è passata attraverso tante difficoltà e tribolazioni mentre avanzava
verso il tempo di dare dei frutti. Qui il punto critico è la qualità del frutto
che produrrà. Da questo punto di vista dovete essere in grado di verificare se
avete veramente sperimentato una primavera normale, un’estate normale, un
autunno normale e se potete produrre un frutto pienamente maturo.
Guardando il frutto stesso,
troviamo al suo interno la capacità di produrre i rami, le foglie, le radici e i
semi. Cogliere un frutto potrebbe essere considerato come possedere l’intero
albero.
Poiché ha tanti semi, con
quel frutto siamo nella posizione di possedere decine e centinaia di alberi. Il
frutto di un albero deve ereditare tutti gli elementi di vita essenziali che
l’albero deve lasciare in eredità, che abbia dieci o venti anni. Solo allora si
raccoglie un frutto perfetto.
Mentre il frutto cresce, i
suoi elementi essenziali non devono mai essere sottratti. Bisogna lasciarlo continuare
a crescere indisturbato. Dal giorno in cui ha incominciato a vivere fino al
momento in cui è raccolto dal suo padrone e messo nel magazzino, gli elementi
essenziali non devono venire mai meno, neppure una volta. Che tiri il vento - o
peggio ancora - infuri una tempesta, questi elementi non devono essere tolti,
non importa quali difficoltà possano sopraggiungere. Questi elementi essenziali
devono essere mantenuti dall’inizio alla fine.
Da questo punto di vista,
dopo che avete abbracciato un cammino di fede, dovete tutti aver sentito che
dentro di voi scaturiva una nuova vita, un senso di estasi ed una nuova
speranza. Dal giorno in cui decidete di diventare un albero del genere, o una
persona con questo carattere, tutti gli elementi interiori essenziali che sono
stati preparati per la stagione del raccolto, devono essere mantenuti senza
interruzione. Senza un processo per irrobustirsi e aggiungere qualcosa man mano
che i giorni passano, un frutto completamente maturo non può apparire. (36-10,
8.11.1970)
Siete tutti la resurrezione storica dei vostri antenati e portate i loro volti. Quanto è lunga la storia? Dicono che sia lunga centinaia di migliaia di anni. Questo lungo e faticoso corso della storia aveva come scopo arrivare a creare una persona: voi. Ad esempio, per creare una persona della famiglia Kim, si sono succeduti un’infinità di antenati. Così noi siamo il frutto della storia umana.
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