mercoledì 18 marzo 2020

Il frutto della vita e lo spirito divino

La Vita sulla Terra e il Mondo Spirituale
Capitolo VI
La realtà del mondo spirituale e noi 
Sezione 1. Il frutto della vita e lo spirito divino
La nostra vita non è che un momento. Quest’arco di vita determinerà se siamo collegati all’eternità o ad un momento. Se il modo di vita attuale è prolungato, potrebbe andare avanti all’infinito. D’altro canto, se è interrotto, da quel punto in poi si aprono un nuovo cielo ed una nuova terra. Come su una scala, c’è chi scende e c’è chi sale.
Siete tutti la resurrezione storica dei vostri antenati e portate i loro volti. Quanto è lunga la storia? Dicono che sia lunga centinaia di migliaia di anni. Questo lungo e faticoso corso della storia aveva come scopo arrivare a creare una persona: voi. Ad esempio, per creare una persona della famiglia Kim, si sono succeduti un’infinità di antenati. Così noi siamo il frutto della storia umana.
Vi piacerebbero dei frutti che hanno dei grossi buchi perché sono stati mangiucchiati dai vermi? Vorreste delle mele con i semi scuri che scivolano via facilmente quando le tagliate a metà, oppure delle mele i cui semi rimangono attaccati al torsolo? Se qualcuno vi aprisse, pensate che verrebbe fuori un bel seme maturo? Siete sicuri che la vostra seconda generazione diventerà un frutto celeste? Se vi aprissero il cuore, pensate che verrebbe fuori un membro della Chiesa dell’Unificazione ben maturo?
Sarebbe giusto se questo frutto sostanziale di seimila anni cadesse senza maturare, come un frutto che cade giù da un albero? Il frutto, preoccupato che potrebbe soffiare il vento, dovrebbe dire: «Oh no, c’è la possibilità che cada. Se il vento soffia un po’ di più, va a finire che cadrò. Padre, non scuotermi, lasciami fermo»? Ci sono delle persone così. D’altro canto ci sono dei membri che dicono: «Anche se prendi un’ascia e li scuoti come ti pare, i miei rami non cadranno finché non sono stati tagliati». A quale gruppo appartenete? (46-154, 13.8.1971)
Sappiamo che la nascita, il matrimonio e la morte sono delle tappe importanti nella nostra vita. Per portare frutto dopo essere nati e cresciuti, gli individui devono stabilire un legame con il loro partner e percorrere una strada insieme fino alla fine. La stessa cosa vale per una nazione; anch’essa ha un periodo per gettare le basi, seguito da un periodo di prosperità, dopo il quale deve attraversare un periodo che assomiglia alla sera.
Quando gli individui diventano spiriti di vita, devono avere un certo contenuto che permette alla vita di portare frutto dentro di loro. Altrimenti, quando arriverà la stagione dei frutti, non potranno vederne la realizzazione.
Per questo motivo dobbiamo superare le nostre situazioni. E non solo, dobbiamo anche ereditare tutte le condizioni che possono portare dei frutti, possedendo così la forza interiore per produrli. Solo allora possiamo completare il processo di maturazione, diventando un frutto necessario per il progresso di un nuovo corso sociale e storico.
Dopo che sono nate, le persone devono superare le loro situazioni da sole. Devono attraversare un processo attraverso il quale possono ereditare una nuova vita e un giorno dare dei frutti. Alla fine devono occupare un posto in cui possono manifestare i frutti e i risultati appropriati. Ad esempio, dopo che è stato seminato, un chicco di grano germoglia, matura, porta frutto e poi è mietuto e messo nel granaio dal suo padrone. Anche noi dobbiamo passare attraverso un processo che ci permette di essere raccolti per un determinato scopo.
Dovete capire che avete la responsabilità di sviluppare le condizioni interiori che vi permetteranno di ereditare queste speranze e usare queste condizioni per abbracciare l’ambiente esterno.
Questo non dev’essere realizzato da una posizione di autodifesa, bensì prendendo l’iniziativa.
Pensate all’albero di cachi che fiorisce a primavera. I suoi fiori non sono particolarmente colorati rispetto agli altri. Il loro colore è simile a quello delle foglie dell’albero. Per questa ragione, ad una rapida occhiata, non notate quei fiori. Più tardi, mentre i frutti crescono, a causa del fitto manto di foglie verdi non potete distinguere facilmente se sull’albero ci sono dei frutti o no. Le foglie verdi sono così rigogliose e fresche che è difficile dire se l’albero ha dei frutti oppure no. Ma quando l’estate cede il posto all’autunno, il colore dei cachi comincia a cambiare. Quando maturano, sia all’interno che all’esterno i cachi diventano di color arancione. Allora potete vederli sfavillare appesi agli alberi dopo che sono cadute tutte le foglie.
Per i membri della Chiesa dell’Unificazione è la stessa cosa. Nella Chiesa dell’Unificazione, se gli anni 1970 sono considerati la stagione dei frutti, allora tutti gli elementi paragonabili alle foglie devono scomparire. La domanda è se possiamo diventare come il frutto del caco, appeso ad un ramo spoglio, che può possedere il valore dell’intero albero.
Questo frutto non ha bisogno di nessuna pubblicità. Guardandolo, chiunque potrebbe valutarlo al cento per cento, dentro e fuori. Quanta fatica ha dovuto fare l’albero di cachi per   completare se stesso producendo i suoi frutti attraverso questo processo? Dobbiamo capire che finché non è giunto a maturazione, tra i tanti fiori che sono sbocciati sui rami degli alberi, questo frutto ha sofferto e ha compiuto più sforzi di ogni altro tipo di frutto. Dobbiamo capire che ha superato tutti i tipi di prove, da parte dell’ambiente, che avrebbero potuto farlo cadere: condizioni avverse come la mancanza di nutrimento, che avrebbe potuto impedirgli di maturare, e il tormento dell’estate con i suoi colpi di vento, gli acquazzoni e le tempeste.
Se quell’albero è riuscito a produrre soltanto un frutto, quell’unico frutto conterrà insieme la linfa e le lotte esteriori per la sopravvivenza di tutto l’albero. Solo questo tipo di frutto è riuscito a rimanere. Se su quell’albero fosse rimasto soltanto un frutto, rappresenterebbe il valore dell’intero albero. Nel caso della pianta di cachi, quell’unico caco giustificherebbe il valore dell’albero quando arriva l’autunno, preservando la sua dignità e autorità.
Se su una pianta fossero sbocciati tanti fiori e maturati tanti frutti, ma fossero marciti tutti e l’albero non avesse potuto portare nessun frutto in autunno, quell’albero, con i rami spogli, sarebbe molto triste e addolorato! Se quell’albero non ha potuto produrre tanti frutti, ma ne ha prodotto soltanto uno che supera il confronto con qualunque altro albero, sarà fiero di quell’unico frutto davanti a un’infinità di altri alberi.
Oggi nella nostra società ci sono tante religioni. Soltanto nel cristianesimo esistono un sacco di denominazioni. Di fronte a questa realtà, se guardiamo la Chiesa dell’Unificazione, quando arriva la stagione dei frutti, Dio le chiede un particolare frutto. Come ho già detto, se un albero che dovrebbe produrre tanti frutti, ne ha prodotto soltanto uno, ma talmente perfetto da non essere superato dal frutto di nessun altro albero, quell’albero può trovare il suo valore, la sua autorità e la sua dignità attraverso quell’unico frutto.
Allo stesso modo, la Chiesa dell’Unificazione deve portare frutto. Dal tempo della sua fondazione fino ad oggi, la nostra chiesa è passata attraverso tante difficoltà e tribolazioni mentre avanzava verso il tempo di dare dei frutti. Qui il punto critico è la qualità del frutto che produrrà. Da questo punto di vista dovete essere in grado di verificare se avete veramente sperimentato una primavera normale, un’estate normale, un autunno normale e se potete produrre un frutto pienamente maturo.
Guardando il frutto stesso, troviamo al suo interno la capacità di produrre i rami, le foglie, le radici e i semi. Cogliere un frutto potrebbe essere considerato come possedere l’intero albero.
Poiché ha tanti semi, con quel frutto siamo nella posizione di possedere decine e centinaia di alberi. Il frutto di un albero deve ereditare tutti gli elementi di vita essenziali che l’albero deve lasciare in eredità, che abbia dieci o venti anni. Solo allora si raccoglie un frutto perfetto.
Mentre il frutto cresce, i suoi elementi essenziali non devono mai essere sottratti. Bisogna lasciarlo continuare a crescere indisturbato. Dal giorno in cui ha incominciato a vivere fino al momento in cui è raccolto dal suo padrone e messo nel magazzino, gli elementi essenziali non devono venire mai meno, neppure una volta. Che tiri il vento - o peggio ancora - infuri una tempesta, questi elementi non devono essere tolti, non importa quali difficoltà possano sopraggiungere. Questi elementi essenziali devono essere mantenuti dall’inizio alla fine.
Da questo punto di vista, dopo che avete abbracciato un cammino di fede, dovete tutti aver sentito che dentro di voi scaturiva una nuova vita, un senso di estasi ed una nuova speranza. Dal giorno in cui decidete di diventare un albero del genere, o una persona con questo carattere, tutti gli elementi interiori essenziali che sono stati preparati per la stagione del raccolto, devono essere mantenuti senza interruzione. Senza un processo per irrobustirsi e aggiungere qualcosa man mano che i giorni passano, un frutto completamente maturo non può apparire. (36-10, 8.11.1970)

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  1. Siete tutti la resurrezione storica dei vostri antenati e portate i loro volti. Quanto è lunga la storia? Dicono che sia lunga centinaia di migliaia di anni. Questo lungo e faticoso corso della storia aveva come scopo arrivare a creare una persona: voi. Ad esempio, per creare una persona della famiglia Kim, si sono succeduti un’infinità di antenati. Così noi siamo il frutto della storia umana.

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