mercoledì 18 marzo 2020

Il nostro atteggiamento davanti alla morte

La Vita sulla Terra e il Mondo Spirituale

Capitolo II

2.9. Il nostro atteggiamento davanti alla morte

Gesù ha insegnato tutto: «Chi vuole salvare la propria vita la perderà, ma chi vuole perdere la sua vita per me la troverà». Dove potete trovare delle affermazioni apparentemente così assurde in questo mondo? Da nessuna parte. Eppure sono vere.

Allora perché moriamo? A che scopo? Per vivere. C’è uno scopo per cui vivere. Le persone vivono per scopi diversi. Perché vi è stato detto: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente»? Per diventare un figlio di Dio. Significa offrire la vostra vita per amare Dio - non ne avete che una, ma dovete offrirla a Lui.

Dove dovremo andare a morire? Nella posizione più alta piuttosto che in quella più bassa. Quindi dobbiamo morire per il Regno dei Cieli. È più grande di qualunque nazione di questo mondo. Dobbiamo morire nel Regno di Dio, l’unico in cielo e sulla terra. Dove moriremo? Questo è il problema. C’è un modo persino per morire. C’è una posizione appropriata per morire. Non morite nel modo comune dei coreani. Se lo farete, non importa quante volte moriate, non avrà nessun valore. Morite nella posizione più elevata per la nazione del cuore di Dio, nel cuore del regno celeste - il luogo migliore per morire. La vostra morte deve ispirare ogni persona dell’universo a innalzare una bandiera e a darvi il benvenuto. (34-184, 6.9.1970)

Oggi desideriamo ansiosamente il giorno dell’ultima resurrezione, il giorno di speranza. Questo tempo di speranza a cui tutti aspirano è un giorno di cui tutta l’umanità si può rallegrare, ma non viene tanto facilmente. Questa speranza può essere posseduta solo da coloro che vincono la morte. Solo quelli che hanno combattuto per Dio contro Satana se ne impadroniranno. Solo quelli che hanno patito persecuzioni insieme a Dio per amore del cielo abbracceranno quella speranza.

Mentre vediamo avvicinarsi questo tempo, dobbiamo avere un cuore che arde dal desiderio di superare le circostanze della nostra vita e persino la paura della morte. Se dentro di voi non si sprigiona questo ardore, non potete attirare quel giorno di speranza nella dimensione della vostra vita quotidiana e continuare a vivere.

Quindi, le persone che vivono una vita vera si chiederanno quale sarà lo scenario della loro morte. Non aspettate di avere ottanta anni e di essere sul punto di morire per domandarvi: «In che modo celebrerò il mio ultimo giorno?» Nel momento di morire Gesù disse: «Tutto è compiuto», e «Padre, nelle Tue mani rimetto il mio spirito». In effetti Gesù fu vittorioso per tutto il corso della sua vita.

Un giorno incontrerete la morte. Quando in quel momento riandrete col pensiero al vostro passato, pensate a che tipo di parole vorrete lasciare dietro di voi. Non ci sono amici sulla via della morte. È una strada che imboccate da soli senza i vostri genitori, senza i vostri amati fratelli, il vostro amato coniuge e i vostri amati figli. È una strada che dovete percorrere da soli. È una strada sulla quale non potete ripassare o ritornare. Una volta che la percorrete non potrete mai tornare indietro per tutta l’eternità. Che tipo di cuore avrete quando prenderete questa strada? Se non avete una speranza che vi permette di superare la morte nel momento in cui ve la troverete di fronte, sarà la vostra fine. Le numerose persone che hanno stabilito e sostenuto la volontà di Dio non erano tipi da tirarsi indietro davanti alla via della morte, anzi al contrario, si fecero beffe della morte, superandola valorosamente. Queste persone sono apparse e hanno stabilito la via del cielo.

Dovete tutti abbracciare la speranza con cui potete superare la morte quando ve la troverete di fronte. Dopo aver attraversato questo cammino, dovete essere in grado di slanciarvi con gioia verso quella patria originale a cui avete anelato con la speranza di stare con dignità al cospetto del cielo. Solo quelli che desiderano ardentemente il mondo ideale di Dio possono superare la morte.

Tutte le cose di questo mondo passeranno. I vostri adorati genitori, il vostro sposo e tutto ciò che amate scomparirà e alla fine vi troverete di fronte alla morte. Ma solo quelli che possiedono la speranza vittoriosa che permette persino di andare al di là della morte, possono stare al cospetto del cielo.

Oggi le persone che vivono sulla terra non desiderano la via della sofferenza e del dolore. I momenti di gioia trascorsi suscitano la loro nostalgia. Questa è la natura umana. Il mondo in cui viviamo è un misto di tristezza e di gioia. Tutta la felicità che sperimentiamo scomparirà con la morte e non potrà rimanere al di là di questa. Il nostro cuore cerca la felicità, aspira a cose migliori e anela al mondo eterno. Se il dolore e la gioia scompaiono con la morte, allora con la morte finisce anche il nostro cuore? No. Il fatto che i nostri cuori e le nostre menti si muovono in quella direzione dimostra che quel mondo effettivamente esiste.

Gli esseri umani sono degli esseri spirituali e la loro vita è eterna. Quelli che hanno percorso con lealtà la via della morte per il cielo, abbracciando la speranza mentre seguivano un cammino a tanti ripugnante, l’hanno fatto perché sentivano qualcosa che le persone comuni non potevano sentire e apprezzavano qualcosa che le persone comuni non potevano apprezzare. È per questa ragione che sono riusciti a percorrere persino la via della morte.

Se il vostro desiderio non diventa più forte di qualunque avversità, difficoltà, tristezza o morte che potete incontrare nella vostra vita reale, diventerete una persona che prova rincrescimento davanti alla morte e indietreggia di fronte al dolore e alla sofferenza. Così, come Gesù superò il culmine della morte, entrò nel mondo eterno e costruì il mondo della resurrezione, anche noi oggi siamo destinati a superare il culmine della morte.

Allora, quali sono le persone che vivono con una speranza celeste? Sono quelle che possono superare con gioia il culmine della morte che tormenta l’umanità. Queste persone sono quelle che abbracciano la speranza del cielo. Perciò, non diventate delle persone che bramano tutte le cose di questo mondo e si affliggono per questo davanti alla morte. Diventate delle persone che possono stare al cospetto del cielo, fiere del valore della loro morte. Dio è alla ricerca di questi figli e figlie di speranza.

Se ci sono delle persone che sentono la gioia del cielo in quella posizione, Dio non potrà che amarle. Se c’è una moltitudine di persone che invocano il cielo da quella posizione, il cielo non potrà che rispondere a quella invocazione. (6-52, 22.3.1959)

«Perché chi vorrà salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia la troverà». Che significato hanno queste parole? Quelli che sono messi nella posizione di morire per la volontà di Dio devono morire.

Allora cosa succede quando morite? Prima di morire, apparteniamo a noi stessi, ma dopo la morte apparteniamo a Dio. Questo perché abbiamo ereditato il lignaggio caduto. Così la nostra vita non si può liberare dalla schiavitù di Satana prima di morire, ma dopo la morte siamo legati a Dio.

Cos’è più forte, la vita o la morte? La vita è più forte della morte o la morte è più forte della vita? La morte è più forte della vita nel mondo satanico. Perciò, dopo aver conosciuto la volontà di Dio, non detestate la morte quando sarete nella posizione di dover morire. Dovete morire comunque nel mondo satanico. Se non morite, non potete risorgere. Se non superiamo un’era non possiamo accoglierne un’altra.

A che tipo di morte si riferisce la Bibbia? Non è la fine della vita che Dio possiede per l’eternità, ma della vita che ha ereditato la linea di sangue caduta del mondo satanico. Così, quelli che cercano di morire per la volontà di Dio vivranno. Queste parole sembrano paradossali, ma da quello che capiamo riguardo la caduta e la restaurazione, la restaurazione non è possibile senza far questo. Questa è la logica normale della restaurazione.

La domanda più grande è se possiamo offrire la nostra vita. Quando ho cominciato a percorrere questo cammino, mi sono chiesto se ero deciso a dare la mia vita. Ero risoluto a morire. Pensavo anche a come sarei morto e alle ultime parole che avrei pronunciato. Non pensavo a come sarei potuto vivere. Poiché la provvidenza di Dio ruotava attorno alla Corea, cercavo la posizione della morte. E dov’era? Era il luogo dove affrontare il nemico, ossia il luogo dove si doveva trovare il nemico. Partii alla ricerca della roccaforte nemica. Poiché la base della volontà di Dio, fondata sul Cristianesimo coreano, era caduta nelle mani di Satana, andai nella Corea del Nord, che era il covo di Satana, per riconquistarla.

Poiché da quel momento in poi dovevo lottare contro il partito comunista internazionale, andai nella Corea del Nord. Entrai nella nazione dell’avversario implacabile, assolutamente pronto ad essere messo in catene e imprigionato. Nonostante gli atroci trattamenti che dovetti subire, non mi arresi mai. Non persi mai la dignità di Dio, nemmeno in una situazione di estrema fame. Non importa quanto fossero limitate le mie condizioni di vita, non violai mai la legge del cielo.

Nonostante la mia reclusione, fui in grado di restaurare tutto in quelle circostanze limitate e cercai la motivazione per un nuovo inizio e un nuovo significato della vita davanti a Dio. Cominciai così. Anche se mi facevano fare ogni sorta di lavori pesanti, mantenni la convinzione che non avrei mai ceduto, e che non sarei mai morto neanche se tutti gli altri fossero morti.

La Chiesa dell’Unificazione non è iniziata dalla posizione di cercare la vita ma dalla posizione di cercare la morte. Ma voi eravate pronti a morire dopo aver conosciuto lo scopo della Chiesa dell’Unificazione? Quando il colonnello Huh, il capo delle operazioni speciali sotto il partito della libertà, e il principale sospetto del governo nell’assassinio di Kim Chang-ryong era sul punto di essere giustiziato, gli fu chiesto se non provava alcun rimorso per aver organizzato e ordinato quell’assassinio. Disse che non provava alcun rimorso e morì dignitosamente. Quando avvengono degli omicidi o delle sparatorie, dovreste paragonare a voi stessi le persone punite con la morte e chiedervi come morireste al loro posto.

Potreste essere trascinati a morire come traditori in seguito alla cospirazione dei vostri nemici, oppure potreste morire per i complotti tramati per farvi del male dai vostri compagni, dagli amici o dalle persone amate, o da altri, ma quando morite fatelo col cuore di fare del bene al mondo. Morite senza nemici. Visto che comunque dovete morire, morite dopo aver piantato qualcosa e senza farvi dei nemici. Siate risoluti a morire mentre amate il nemico come un amico, anziché il contrario. In questo senso la preghiera di Gesù sulla croce per i suoi nemici fu straordinaria. (34-45, 29.8.1970)


3 commenti:

  1. Oggi desideriamo ansiosamente il giorno dell’ultima resurrezione, il giorno di speranza. Questo tempo di speranza a cui tutti aspirano è un giorno di cui tutta l’umanità si può rallegrare, ma non viene tanto facilmente. Questa speranza può essere posseduta solo da coloro che vincono la morte. Solo quelli che hanno combattuto per Dio contro Satana se ne impadroniranno. Solo quelli che hanno patito persecuzioni insieme a Dio per amore del cielo abbracceranno quella speranza.

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  2. Quindi, le persone che vivono una vita vera si chiederanno quale sarà lo scenario della loro morte. Non aspettate di avere ottanta anni e di essere sul punto di morire per domandarvi: «In che modo celebrerò il mio ultimo giorno?» Nel momento di morire Gesù disse: «Tutto è compiuto», e «Padre, nelle Tue mani rimetto il mio spirito». In effetti Gesù fu vittorioso per tutto il corso della sua vita.

    Un giorno incontrerete la morte. Quando in quel momento riandrete col pensiero al vostro passato, pensate a che tipo di parole vorrete lasciare dietro di voi. Non ci sono amici sulla via della morte. È una strada che imboccate da soli senza i vostri genitori, senza i vostri amati fratelli, il vostro amato coniuge e i vostri amati figli. È una strada che dovete percorrere da soli. È una strada sulla quale non potete ripassare o ritornare. Una volta che la percorrete non potrete mai tornare indietro per tutta l’eternità. Che tipo di cuore avrete quando prenderete questa strada? Se non avete una speranza che vi permette di superare la morte nel momento in cui ve la troverete di fronte, sarà la vostra fine. Le numerose persone che hanno stabilito e sostenuto la volontà di Dio non erano tipi da tirarsi indietro davanti alla via della morte, anzi al contrario, si fecero beffe della morte, superandola valorosamente. Queste persone sono apparse e hanno stabilito la via del cielo.

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  3. Potreste essere trascinati a morire come traditori in seguito alla cospirazione dei vostri nemici, oppure potreste morire per i complotti tramati per farvi del male dai vostri compagni, dagli amici o dalle persone amate, o da altri, ma quando morite fatelo col cuore di fare del bene al mondo. Morite senza nemici. Visto che comunque dovete morire, morite dopo aver piantato qualcosa e senza farvi dei nemici. Siate risoluti a morire mentre amate il nemico come un amico, anziché il contrario. In questo senso la preghiera di Gesù sulla croce per i suoi nemici fu straordinaria.

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