mercoledì 18 marzo 2020

Il nostro atteggiamento di fronte alla morte

La nostra vita e la dimensione spirituale
Capitolo I
Il corso della vita
2.5. Il nostro atteggiamento di fronte alla morte
Quando le persone muoiono chi invocano per primo? Invocano Dio. La realtà ultima è che la gente cercherà Dio quando si trova nella posizione più difficile. La via del perdono si può aprire per coloro che invocano sinceramente Dio nel momento della morte. Come mai? Perché la via della morte è così. Se sapete morire aderendo a questo principio, allora la via della resurrezione si aprirà.
Ecco perché quando arriva la morte tutti cercano Dio dicendo: «Oh Dio mio!» Questa è la lezione più vera. Quando una persona muore, di solito muore almeno dicendo la cosa giusta. Osservando questo, possiamo vedere che la persona è stata educata nel modo giusto, anche se non sappiamo chi le ha dato questi insegnamenti. Non si può dire nulla di più vero. (26-297, 10.11.1969)
Dobbiamo formare una base delle quattro posizioni prima di morire. Quelli che muoiono senza stabilire una base delle quattro posizioni non potranno percorrere la via della morte nel modo giusto. Perciò gli spiriti vagabondano persino dopo la morte. Poiché conoscete tutti questo principio, a chi vi aggrapperete quando morirete? Prima vi aggrapperete a Dio, poi ai Veri Genitori. Dato che nasciamo tutti attraverso Dio, dobbiamo anche morire attraverso di Lui per vivere eternamente con Dio nel mondo spirituale. Nasciamo attraverso Dio, perciò dobbiamo portare a conclusione la nostra vita attraverso di Lui. Vivere secondo questo principio è la via della pietà filiale e della lealtà.
Giungiamo alla conclusione che una persona che compie il suo dovere di pietà filiale e di lealtà ha completato le responsabilità che deve realizzare nel corso della sua vita. Dovete vivere la vita in questo modo. (26-297, 10.11.1969)
Su cosa vi concentrerete al momento della vostra morte? Morirete dimenticando tutto sull’amore o morirete abbracciandolo? Quale amore abbraccerete quando morirete? Dovete prima aggrapparvi all’amore dei genitori. Poi dovete aggrapparvi all’amore tra marito e moglie, e infine all’amore dei figli. La morte deve anche conformarsi al principio della base delle quattro posizioni. (26-297, 10.11.1969)
La domanda è: quale saranno le ultime parole che direte ai vostri figli? Quali saranno le vostre ultime parole? Come genitore potete dire ai vostri figli di fare qualcosa che voi stessi non avete mai messo in pratica? L’intenzione di quei genitori sarebbe solo di sfruttare i loro figli. Perciò, se tutti voi per primi potete mettere in pratica ciò in cui credete e dire ai vostri figli prima di morire: «Sono vissuto in questo modo senza vergogna. Anche voi dovete vivere in questo modo», allora Dio proteggerà le vostre ultime parole per l’eternità. Siete sicuri di poter lasciare queste parole ai vostri discendenti quando morirete? Questo è un problema serio. (26-300, 10.11.1969)
Generalmente, nel corso della storia, quando le persone pensavano alla natura eterna della vita, tendevano a pensare non solo in termini di una decina o di un centinaio d’anni, ma di migliaia, decine di migliaia o centinaia di miliardi di anni. Tuttavia, quando una persona muore è la stessa cosa di quando muore un animale; a cosa servono le sue spoglie? Oggigiorno, persino le persone che non credono in Dio dicono: «Ah, devo lasciare un’eredità onorabile», ma a che serve lasciare queste cose dietro di sé?
Anche se uno è diventato un patriota per l’America ed è stato onorato con un monumento, se l’America perisse, quel monumento sarebbe completamente distrutto. Vi conoscerebbero soltanto gli americani. Non significherebbe molto lasciare il vostro nome. Anche se l’aveste fatto, con l’ascesa e il declino delle ere storiche, un nome buono potrebbe essere considerato cattivo. Tutti i governanti muoiono in meno di cento anni e le nazioni periscono nel giro di poche centinaia o migliaia di anni. Cosa fareste se ci fosse qualcuno che non morisse o andasse distrutto per l’eternità? Se ci fosse una persona del genere, vorreste portarle il vostro nome e la vostra eredità e lasciare tutto a lei. Avete mai pensato a questo? (103-16, 28.1.1979)
Dovete morire dentro il dominio del Regno dei Cieli. Il regno celeste è più grande di qualsiasi nazione sulla terra, non è vero? Dovete morire nel Regno dei Cieli, che è un’unica realtà in cielo e sulla terra. Se così, dove morirete? C’è un luogo in cui morire. Non dovete morire nel modo comune dei coreani. Nella maniera coreana, non importa quante volte morite, non ha nessun significato. Dovete morire nella posizione più alta, centrata sulla nazione del cuore di Dio, che si estende in cielo e sulla terra. Dovete morire in mezzo al Regno dei Cieli. Il Regno dei Cieli è il posto migliore per morire. Quando il mondo intero si opporrà a voi, che cosa farete? Dovete scappare via? No. Dovete perseverare e morire in circostanze che conducono tutti nel cielo e sulla terra a innalzare una bandiera e a darvi il benvenuto. (34-185, 6.9.1970).
Tante persone di fede che hanno sostenuto e seguito la volontà di Dio, non hanno indietreggiato davanti alla morte. Al contrario, hanno irriso la morte e l’hanno superata con dignità. Sappiamo molto bene che nel corso della storia queste persone hanno esaltato la via del cielo.
Ognuno di voi deve mantenere la speranza di vincere la morte quando ve la troverete faccia a faccia. Dovete avere la speranza e il desiderio di stare al cospetto del cielo in modo dignitoso quando arriverete al termine di questo cammino. Dovete essere in grado di correre con gioia verso il mondo originale al quale il vostro cuore anela. Dovete rendervi conto che potete superare la morte solo quando il vostro cuore è disperato, colmo della speranza di vedere il mondo ideale di Dio. (6-53, 22.3.1959)
Che genere di persone vivono con la speranza di Dio? Sono quelle che possono attraversare con gioia la valle della morte che rattrista l’umanità. Sono le persone che si aggrappano alla speranza di Dio. Perciò non dovete diventare qualcuno che, di fronte alla morte, è pieno di risentimento e si lamenta di tutte le vicende di questo mondo. Invece, dovete diventare qualcuno che può stare davanti al cielo con gioia ed essere orgoglioso del valore della sua morte. Dobbiamo sapere che Dio è alla ricerca di questi figli di speranza. Dio non può fare a meno di amare una persona che prova la gioia del cielo in una situazione del genere. Non può fare a meno di rispondere alla chiamata del gruppo di persone che Lo invocano da quella posizione. (6-54, 22.3.1959)
Chiunque perde la propria vita per la volontà di Dio la preserverà, e chiunque cerca di preservare la propria vita la perderà. Che significato hanno queste parole? Dovete morire nella posizione che vi chiede di morire per la volontà di Dio. Perciò, cosa succederà quando morirete? Prima della morte appartenete a voi stessi; dopo la morte appartenete solo a Dio. È così perché abbiamo ereditato la linea di sangue caduta.
Di conseguenza, finché non moriamo, la nostra vita, nel suo insieme, non può essere libera dai legami con il lato satanico. I nostri legami con Dio, tuttavia, sono stabiliti dopo la morte. Che cos’è più forte, la vita o la morte? La vita è più forte della morte? La morte è più forte della vita? Nel mondo satanico la morte è più forte della vita. Perciò, una volta che venite a conoscenza della volontà di Dio, quando vi trovate di fronte alla morte, non dovete disprezzarla. (34-47, 29.8.1970)
Quando Eu Hyo-won, il presidente della Chiesa dell’Unificazione, stava per lasciare questo mondo, gli chiesi: «Hai seguito questa strada da quando mi hai incontrato, ma come la concluderai?» Prima di morire, il Reverendo Eu disse che non sarebbe mai cambiato per tutta l’eternità. Deve essere così. Il mondo satanico deve comunque scomparire. Senza morire, non può risorgere. Se non superiamo un’epoca, non possiamo accoglierne un’altra. (34-47, 29.8.1970)
Qual è il significato della morte nella Bibbia? Non significa la distruzione della vita eterna in Dio. Significa distruggere la vita che ha ereditato il lignaggio caduto del mondo satanico. Perciò, chiunque è disposto a morire per la volontà di Dio vivrà. Queste parole sembrano paradossali, ma non si può realizzare la resurrezione se non viviamo così dal punto di vista della caduta e della restaurazione.
Questa è la logica normale della restaurazione. Il problema più grande, perciò, è se possiamo offrire la nostra vita. Com’era quando mi sono incamminato su questa strada? Riflettevo se sarei stato pronto ad offrire la mia vita. (34-47, 29.8.1970)
Cosa farete della vostra vita? Quando morite dovete lasciare dietro di voi una tomba fatta d’amore. Questa è la conclusione. Lasciamo dietro di noi un mausoleo d’amore! Se vivete in un mausoleo d’amore, non avrete nessuna amarezza o rimpianto. Anche se vi siete stancati di vivere in un luogo come una tomba, non proverete nessun risentimento se vivete nell’amore. Viviamo e lasciamo dietro di noi un sepolcro d’amore! Allora, la vostra vita sarà considerata un successo per tutta eternità.
Se morirete dopo aver vissuto così, Dio vi benedirà e porterà i Suoi figli a darvi il benvenuto nel mondo spirituale. Se la vostra mano non ha mai portato un anello, Dio infilerà al vostro dito un diamante del Regno dei Cieli. Se non avete mai indossato dei bei vestiti, Dio vi rivestirà con gli abiti migliori della famiglia reale del Regno dei Cieli.
Cosa lascerete dietro di voi della vostra vita? Un mausoleo d’amore. Per favore, capite questo e non dimenticatelo mai. Quelli che sono determinati a vivere in questo modo, alzino la mano. Vedo che tutte le mani sono alzate. Che le benedizioni di Dio possano essere su tutti voi. (97-169, 12.3.1978)

3 commenti:

  1. Tante persone di fede che hanno sostenuto e seguito la volontà di Dio, non hanno indietreggiato davanti alla morte. Al contrario, hanno irriso la morte e l’hanno superata con dignità. Sappiamo molto bene che nel corso della storia queste persone hanno esaltato la via del cielo.

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  2. Ognuno di voi deve mantenere la speranza di vincere la morte quando ve la troverete faccia a faccia. Dovete avere la speranza e il desiderio di stare al cospetto del cielo in modo dignitoso quando arriverete al termine di questo cammino. Dovete essere in grado di correre con gioia verso il mondo originale al quale il vostro cuore anela. Dovete rendervi conto che potete superare la morte solo quando il vostro cuore è disperato, colmo della speranza di vedere il mondo ideale di Dio. (6-53, 22.3.1959)

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  3. Qual è il significato della morte nella Bibbia? Non significa la distruzione della vita eterna in Dio. Significa distruggere la vita che ha ereditato il lignaggio caduto del mondo satanico. Perciò, chiunque è disposto a morire per la volontà di Dio vivrà. Queste parole sembrano paradossali, ma non si può realizzare la resurrezione se non viviamo così dal punto di vista della caduta e della restaurazione.

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