La nostra vita e la
dimensione spirituale
Capitolo I
Il corso della vita
2.5. Il nostro
atteggiamento di fronte alla morte
Quando le persone
muoiono chi invocano per primo? Invocano Dio. La realtà ultima è che la gente
cercherà Dio quando si trova nella posizione più difficile. La via del perdono
si può aprire per coloro che invocano sinceramente Dio nel momento della morte.
Come mai? Perché la via della morte è così. Se sapete morire aderendo a questo
principio, allora la via della resurrezione si aprirà.
Ecco perché quando
arriva la morte tutti cercano Dio dicendo: «Oh Dio mio!» Questa è la lezione
più vera. Quando una persona muore, di solito muore almeno dicendo la cosa
giusta. Osservando questo, possiamo vedere che la persona è stata educata nel
modo giusto, anche se non sappiamo chi le ha dato questi insegnamenti. Non si
può dire nulla di più vero. (26-297, 10.11.1969)
Dobbiamo formare
una base delle quattro posizioni prima di morire. Quelli che muoiono senza
stabilire una base delle quattro posizioni non potranno percorrere la via della
morte nel modo giusto. Perciò gli spiriti vagabondano persino dopo la morte.
Poiché conoscete tutti questo principio, a chi vi aggrapperete quando morirete?
Prima vi aggrapperete a Dio, poi ai Veri Genitori. Dato che nasciamo tutti
attraverso Dio, dobbiamo anche morire attraverso di Lui per vivere eternamente
con Dio nel mondo spirituale. Nasciamo attraverso Dio, perciò dobbiamo portare
a conclusione la nostra vita attraverso di Lui. Vivere secondo questo principio
è la via della pietà filiale e della lealtà.
Giungiamo alla
conclusione che una persona che compie il suo dovere di pietà filiale e di
lealtà ha completato le responsabilità che deve realizzare nel corso della sua
vita. Dovete vivere la vita in questo modo. (26-297, 10.11.1969)
Su cosa vi concentrerete
al momento della vostra morte? Morirete dimenticando tutto sull’amore o
morirete abbracciandolo? Quale amore abbraccerete quando morirete? Dovete prima
aggrapparvi all’amore dei genitori. Poi dovete aggrapparvi all’amore tra marito
e moglie, e infine all’amore dei figli. La morte deve anche conformarsi al
principio della base delle quattro posizioni. (26-297, 10.11.1969)
La domanda è: quale
saranno le ultime parole che direte ai vostri figli? Quali saranno le
vostre ultime parole? Come genitore potete dire ai vostri figli di fare
qualcosa che voi stessi non avete mai messo in pratica? L’intenzione di quei
genitori sarebbe solo di sfruttare i loro figli. Perciò, se tutti voi per primi
potete mettere in pratica ciò in cui credete e dire ai vostri figli prima di
morire: «Sono vissuto in questo modo senza vergogna. Anche voi dovete vivere in
questo modo», allora Dio proteggerà le vostre ultime parole per l’eternità.
Siete sicuri di poter lasciare queste parole ai vostri discendenti quando
morirete? Questo è un problema serio. (26-300, 10.11.1969)
Generalmente, nel
corso della storia, quando le persone pensavano alla natura eterna della vita,
tendevano a pensare non solo in termini di una decina o di un centinaio d’anni,
ma di migliaia, decine di migliaia o centinaia di miliardi di anni. Tuttavia,
quando una persona muore è la stessa cosa di quando muore un animale; a cosa
servono le sue spoglie? Oggigiorno, persino le persone che non credono in Dio
dicono: «Ah, devo lasciare un’eredità onorabile», ma a che serve lasciare
queste cose dietro di sé?
Anche se uno è
diventato un patriota per l’America ed è stato onorato con un monumento, se
l’America perisse, quel monumento sarebbe completamente distrutto. Vi
conoscerebbero soltanto gli americani. Non significherebbe molto lasciare il
vostro nome. Anche se l’aveste fatto, con l’ascesa e il declino delle ere
storiche, un nome buono potrebbe essere considerato cattivo. Tutti i governanti
muoiono in meno di cento anni e le nazioni periscono nel giro di poche centinaia
o migliaia di anni. Cosa fareste se ci fosse qualcuno che non morisse o andasse
distrutto per l’eternità? Se ci fosse una persona del genere, vorreste portarle
il vostro nome e la vostra eredità e lasciare tutto a lei. Avete mai pensato a
questo? (103-16, 28.1.1979)
Dovete morire
dentro il dominio del Regno dei Cieli. Il regno celeste è più grande di
qualsiasi nazione sulla terra, non è vero? Dovete morire nel Regno dei Cieli,
che è un’unica realtà in cielo e sulla terra. Se così, dove morirete? C’è un luogo
in cui morire. Non dovete morire nel modo comune dei coreani. Nella maniera
coreana, non importa quante volte morite, non ha nessun significato. Dovete
morire nella posizione più alta, centrata sulla nazione del cuore di Dio, che
si estende in cielo e sulla terra. Dovete morire in mezzo al Regno dei Cieli.
Il Regno dei Cieli è il posto migliore per morire. Quando il mondo intero si
opporrà a voi, che cosa farete? Dovete scappare via? No. Dovete perseverare e
morire in circostanze che conducono tutti nel cielo e sulla terra a innalzare
una bandiera e a darvi il benvenuto. (34-185, 6.9.1970).
Tante persone di
fede che hanno sostenuto e seguito la volontà di Dio, non hanno indietreggiato
davanti alla morte. Al contrario, hanno irriso la morte e l’hanno superata con
dignità. Sappiamo molto bene che nel corso della storia queste persone hanno
esaltato la via del cielo.
Ognuno di voi deve
mantenere la speranza di vincere la morte quando ve la troverete faccia a
faccia. Dovete avere la speranza e il desiderio di stare al cospetto del cielo
in modo dignitoso quando arriverete al termine di questo cammino. Dovete essere
in grado di correre con gioia verso il mondo originale al quale il vostro cuore
anela. Dovete rendervi conto che potete superare la morte solo quando il vostro
cuore è disperato, colmo della speranza di vedere il mondo ideale di Dio.
(6-53, 22.3.1959)
Che genere di
persone vivono con la speranza di Dio? Sono quelle che possono attraversare con
gioia la valle della morte che rattrista l’umanità. Sono le persone che si
aggrappano alla speranza di Dio. Perciò non dovete diventare qualcuno che, di
fronte alla morte, è pieno di risentimento e si lamenta di tutte le vicende di
questo mondo. Invece, dovete diventare qualcuno che può stare davanti al cielo
con gioia ed essere orgoglioso del valore della sua morte. Dobbiamo sapere che
Dio è alla ricerca di questi figli di speranza. Dio non può fare a meno di
amare una persona che prova la gioia del cielo in una situazione del genere.
Non può fare a meno di rispondere alla chiamata del gruppo di persone che Lo
invocano da quella posizione. (6-54, 22.3.1959)
Chiunque perde la
propria vita per la volontà di Dio la preserverà, e chiunque cerca di
preservare la propria vita la perderà. Che significato hanno queste parole?
Dovete morire nella posizione che vi chiede di morire per la volontà di Dio.
Perciò, cosa succederà quando morirete? Prima della morte appartenete a voi
stessi; dopo la morte appartenete solo a Dio. È così perché abbiamo ereditato
la linea di sangue caduta.
Di conseguenza,
finché non moriamo, la nostra vita, nel suo insieme, non può essere libera dai
legami con il lato satanico. I nostri legami con Dio, tuttavia, sono stabiliti
dopo la morte. Che cos’è più forte, la vita o la morte? La vita è più forte
della morte? La morte è più forte della vita? Nel mondo satanico la morte è più
forte della vita. Perciò, una volta che venite a conoscenza della volontà di
Dio, quando vi trovate di fronte alla morte, non dovete disprezzarla. (34-47,
29.8.1970)
Quando Eu Hyo-won,
il presidente della Chiesa dell’Unificazione, stava per lasciare questo mondo,
gli chiesi: «Hai seguito questa strada da quando mi hai incontrato, ma come la
concluderai?» Prima di morire, il Reverendo Eu disse che non sarebbe mai
cambiato per tutta l’eternità. Deve essere così. Il mondo satanico deve
comunque scomparire. Senza morire, non può risorgere. Se non superiamo
un’epoca, non possiamo accoglierne un’altra. (34-47, 29.8.1970)
Qual è il
significato della morte nella Bibbia? Non significa la distruzione della vita
eterna in Dio. Significa distruggere la vita che ha ereditato il lignaggio
caduto del mondo satanico. Perciò, chiunque è disposto a morire per la volontà
di Dio vivrà. Queste parole sembrano paradossali, ma non si può realizzare la
resurrezione se non viviamo così dal punto di vista della caduta e della
restaurazione.
Questa è la logica
normale della restaurazione. Il problema più grande, perciò, è se possiamo
offrire la nostra vita. Com’era quando mi sono incamminato su questa strada?
Riflettevo se sarei stato pronto ad offrire la mia vita. (34-47, 29.8.1970)
Cosa farete della
vostra vita? Quando morite dovete lasciare dietro di voi una tomba fatta
d’amore. Questa è la conclusione. Lasciamo dietro di noi un mausoleo d’amore!
Se vivete in un mausoleo d’amore, non avrete nessuna amarezza o rimpianto.
Anche se vi siete stancati di vivere in un luogo come una tomba, non proverete
nessun risentimento se vivete nell’amore. Viviamo e lasciamo dietro di noi un
sepolcro d’amore! Allora, la vostra vita sarà considerata un successo per tutta
eternità.
Se morirete dopo
aver vissuto così, Dio vi benedirà e porterà i Suoi figli a darvi il benvenuto
nel mondo spirituale. Se la vostra mano non ha mai portato un anello, Dio
infilerà al vostro dito un diamante del Regno dei Cieli. Se non avete mai
indossato dei bei vestiti, Dio vi rivestirà con gli abiti migliori della
famiglia reale del Regno dei Cieli.
Cosa lascerete
dietro di voi della vostra vita? Un mausoleo d’amore. Per favore, capite questo
e non dimenticatelo mai. Quelli che sono determinati a vivere in questo modo,
alzino la mano. Vedo che tutte le mani sono alzate. Che le benedizioni di Dio
possano essere su tutti voi. (97-169, 12.3.1978)
Tante persone di fede che hanno sostenuto e seguito la volontà di Dio, non hanno indietreggiato davanti alla morte. Al contrario, hanno irriso la morte e l’hanno superata con dignità. Sappiamo molto bene che nel corso della storia queste persone hanno esaltato la via del cielo.
RispondiEliminaOgnuno di voi deve mantenere la speranza di vincere la morte quando ve la troverete faccia a faccia. Dovete avere la speranza e il desiderio di stare al cospetto del cielo in modo dignitoso quando arriverete al termine di questo cammino. Dovete essere in grado di correre con gioia verso il mondo originale al quale il vostro cuore anela. Dovete rendervi conto che potete superare la morte solo quando il vostro cuore è disperato, colmo della speranza di vedere il mondo ideale di Dio. (6-53, 22.3.1959)
RispondiEliminaQual è il significato della morte nella Bibbia? Non significa la distruzione della vita eterna in Dio. Significa distruggere la vita che ha ereditato il lignaggio caduto del mondo satanico. Perciò, chiunque è disposto a morire per la volontà di Dio vivrà. Queste parole sembrano paradossali, ma non si può realizzare la resurrezione se non viviamo così dal punto di vista della caduta e della restaurazione.
RispondiElimina