mercoledì 18 marzo 2020

Il significato della parola coreana Tora Ganda

La Vita sulla Terra e il Mondo Spirituale

Capitolo II

Sezione 2. Comprendere la morte

2.1. Il significato della parola coreana “Tora ganda”

Non c’è dubbio che il mondo spirituale esiste. Esiste sicuramente e poiché noi siamo nati dal mondo spirituale, dobbiamo ritornare là.

La parola coreana toraganda [letteralmente “ritornare” ma col significato di “morire”] è interessante. Dove ritorniamo? Non in un cimitero. Ritorniamo nel nostro luogo di origine. Il nostro luogo di partenza non è un cimitero. Significa ritornare attraversando le vaste distese della storia, persino al di là delle sue origini.

Ritornare come un essere umano non significa nascere e ritornare come un coreano. Uno che muore come un coreano non ritorna su quella strada come tale. Ritorniamo nel mondo originale che ha generato gli antenati dell’umanità. Che cosa significa? Poiché esiste un Creatore, ritorneremo nel luogo dove si trova quel Creatore. È li che abbiamo avuto origine e perciò è lì che ritorniamo.

L’universo è impegnato in un movimento circolare: quando la neve che ricopre le montagne si scioglie, scorre giù lungo le piccole vallate e raggiunge l’oceano in tanti fiumi e corsi d’acqua. Poi entra nell’oceano dove evapora e ritorna in cielo per completare il suo ciclo.

Tutto circola. Quando uno ritorna, dove ritorna? Desideriamo ritornare in un luogo dove possiamo essere più alti e migliori. Nessuno vuole diventare più piccolo, però tutte le leggi del movimento del mondo della natura stabiliscono che attraverso l’azione le cose diventano più piccole. Quando facciamo rotolare un oggetto, non rotola per l’eternità. Prima rotola velocemente, poi rallenta e alla fine si ferma. (141-269, 2.3.1986)

2.2. Il luogo in cui dobbiamo andare

Noi viviamo in questo mondo, ma questo non è l’unico mondo che esiste. Esiste anche il mondo spirituale. Questo mondo e il mondo spirituale devono unirsi anziché essere due mondi separati. Dov’è il luogo in cui dobbiamo andare a vivere? Certo, mentre viviamo sulla terra con il corpo fisico, avanziamo verso il mondo dell’eternità. Le persone semplicemente nascono in questo mondo, passano attraverso la gioventù, raggiungono il fiore degli anni e poi entrano nella vecchiaia. La loro vita passa come il sole che tramonta, ma quelli che conoscono il mondo spirituale, capiscono che la nostra esistenza non è che un momento fugace in confronto alla vita eterna dopo la morte. In realtà la nostra vita serve a prepararci per accogliere il mondo dell’eternità. (140-121, 9.2.1986)

2.3. Il giorno del nostro trapasso è un giorno prezioso

Se si fosse formato un mondo completamente unificato in cui sarebbero stati commemorati la nascita, il matrimonio e il giorno del “ritorno” di Adamo, il genere umano celebrando questi giorni, sarebbe stato un unico popolo unito da un rapporto di fratellanza. Ossia sarebbe diventato un popolo che avrebbe vissuto in un mondo unito. Se questo fosse successo, tutte le tradizioni della vita di Adamo sarebbero state tramandate nella storia dell’umanità e la cultura creata quel tempo sarebbe stata ereditata eternamente. (31-230, 4.6.1970)

2.4. Il legame spirituale tra la vita e la morte

Per quanto cerchiate di evitare la morte, quando il vostro momento verrà morirete. Le persone entrano nel mondo spirituale in stati diversi. Alcuni vanno là dopo aver raggiunto una bella età, mentre altri muoiono di morte prematura. Fra questi ultimi ci sono quelli che muoiono a causa di una punizione e quelli che muoiono per pagare indennizzo per i peccati del loro popolo e del mondo.

Se tre giovani importanti di un villaggio muoiono, la fortuna verrà a quel villaggio. Se muoiono tre giovani importanti di un clan, la fortuna verrà a quel clan. In altre parole, l’indennizzo deve essere pagato. Questo si applica dappertutto. Il principio della causalità opera dovunque.

Se Dio ha posto qualcuno in una posizione centrale con un valore pari a quello di mille persone e gli fa percorrere un cammino di morte, e se queste mille persone ricevono ispirazione dalla sua grazia e dalla sua virtù tanto che aspirano a vivere per lui e a seguire il suo modo di vita, tutto il loro popolo entrerà nella sua stessa sfera di benedizione. Il motivo per cui le persone cercano di studiare i pensieri dei patrioti e dei santi e di seguirli è per entrare nella loro stessa sfera di benedizione.

L’anno scorso diversi membri sono andati nel mondo spirituale. Quest’anno ne andranno degli altri. Anche se non ne ho parlato, lo so già. Perché succede questo? Perché quando saliamo di un livello non possiamo evitare di pagare indennizzo. (33-10, 28.7.1970)

Fra le persone che nascono sulla terra, ci sono quelle che vivono avendo speranza e quelle che vivono senza riuscire ad avere speranza. Ma ci sono due tipi di speranza: la speranza umanistica e la speranza fondata su Dio. Dopo essere nati cresciamo pensando che il petto di nostra madre è la cosa migliore che ci sia, ma quando lasciamo il petto di nostra madre e troviamo degli amici, pensiamo che gli amici siano la cosa migliore. Tuttavia, finiamo col separarci persino dai nostri amici.

Man mano che invecchiamo, né i nostri cari genitori, né il nostro sposo affettuoso, né i nostri amati figli possono soddisfare completamente le nostre speranze. La gente spera in tante cose, ma alla fine tutte quelle speranze svaniscono. Abbiamo delle speranze per la nostra famiglia, per il nostro paese o persino per il mondo, ma quando invecchiamo le nostre speranze svaniscono.

Tra quelli che vivono sulla terra, non ci sono molte persone che vivono fermamente convinte che valga veramente la pena di perdere la loro vita per la speranza di cui sono andati fieri, per tutta la loro speranza, la speranza senza la quale non potevano vivere. La gente è destinata a lottare e a superare la morte dopo aver vissuto la vita in questo modo.

Le persone nutrono ogni genere di speranze nella loro vita, ma quando alla fine si trovano di fronte alla morte, abbandonano tutte le speranze che avevano avuto. Vagano alla ricerca di una speranza nuova, desiderando vivere oggi e domani, ma quando incontrano la morte, tutte le loro speranze svaniscono e sprofondano nella disperazione, apprestandosi a percorrere il loro ultimo cammino.

Dal loro punto di vista le persone sembrano avere speranza, ma non sono capaci di avere una speranza con cui superare il culmine della morte. Scompaiono senza avere questa speranza. Dobbiamo morire comprendendo che questo deve essere il modello della vita, oppure cercheremo una speranza che può durare, e rideremo persino di fronte alla morte? Queste sono domande molto importanti su cui oggi tutte le persone della terra devono riflettere.

Tutte le cose di questo mondo passeranno. Le nostre famiglie, le nostre nazioni e persino lo stesso mondo passeranno. Le ideologie e le filosofie passeranno. Allora che cosa rimarrà? Rimarrà la speranza con cui possiamo combattere e trionfare sulla morte. Senza questa speranza potremmo pure considerarci dei falliti nella vita.

D’altro canto, c’è un gruppo di persone che, sin dalla nascita, respinge tutte le speranze mondane della gente e tutti i desideri umanistici e vive abbracciando la speranza celeste, una speranza eterna. Il cielo ha fatto un’infinità di sforzi per permettere agli uomini, che vivono con le loro speranze terrene e umanistiche, di superare il punto culminante della morte con una nuova speranza, e vivere pensando al mondo dell’eternità. Per questo le persone che vivono una vita di fede non devono abbracciare una speranza terrena, ma sognare il mondo di speranza eterno che può conquistare persino la morte. (6-43, 22.3.1959)

2.5. La morte in relazione al valore della vita

La parola “morte” invita a capire il significato della vita. Chi conosce molto bene il significato della vita? Non sono quelli che cercano di vivere. Quelli che cercano di comprendere il valore della vita aggrappandosi a Dio nel punto d’incontro tra la vita e la morte, lo capiscono. (74-242, 31.12.1974)

Oggi nel mondo ci sono tante persone che commettono suicidio ingerendo tranquillanti o in altre maniere. Ci sono più donne o più uomini che commettono suicidio? Più donne. Perché? Le donne tendono a vedere le cose da un solo punto di vista.

Per quanto un uomo possa essere brutto, è capace di affrontare un problema da diverse angolazioni. Le donne vedono soltanto una soluzione per uscire da un problema, ma gli uomini evitano la morte trovando più alternative. Per questo la percentuale dei suicidi degli uomini è inferiore a quella delle donne. (222-69, 28.10.1991)

2.6. La morte è un processo per collegare tre mondi

È solo naturale che aspiriamo ad assomigliare a Dio. Anche Dio vuole che i Suoi figli e le Sue figlie Gli assomiglino. Ecco perché vogliamo assomigliare a Dio e Lui vuole portarci con Sé. Dio cerca affannosamente il modo per rendere questo possibile. Perciò le persone devono rinascere in un corpo che permetta loro di assomigliare a Dio. Sia Dio che l’umanità aspettano ansiosamente il giorno della rinascita. Questo giorno è necessario, e che cos’è? È il giorno della nostra morte.

Se è così, le persone devono dare il benvenuto alla morte oppure no? Devono darle il benvenuto. Quando qualcuno ci chiede qual è lo scopo della morte dovremmo rispondere: «Moriremo per il vero amore di Dio». Abbandoniamo il nostro corpo fisico per partecipare alla sfera di attività dell’amore infinito di Dio, il mondo d’amore di Dio.

La morte porta alla nascita nell’amore di Dio, ma in questo mondo la gente fa una grande tragedia negli spasimi della morte: «Oh, sto morendo!» La morte è il momento in cui potete accogliere la gioia che sentite potendo lasciare il regno dell’amore limitato ed entrare nel regno dell’amore infinito. Quindi il momento della morte è il momento della vostra seconda nascita.

Allora, Dio sarà felice del giorno della nascita del vostro corpo fisico, oppure sarà felice dell’ora in cui nascete come un figlio che agirà per amore nel secondo mondo, il mondo infinito? Forse vi chiederete come mai parlo di queste cose. Non potete stabilire un rapporto con Dio senza liberarvi della paura della morte. (116-172, 1.1.1982)

Gli esseri umani passano attraverso gli stadi di formazione, crescita e completezza. Passiamo attraverso il mondo dell’acqua nel grembo di nostra madre, poi nel mondo del pianeta terra, e infine nel mondo dell’aria in cielo. In altre parole le persone passano attraverso tre periodi. Il periodo dell’acqua nel grembo materno, il periodo in cui nascono e vivono cento anni su questa terra, e poi il periodo in cui volano nel mondo etereo. (116-174, 1.1.1982)

Le persone nascono dalla profondità dell’acqua. Il periodo nell’utero è il periodo dell’esistenza nell’acqua. Quando il feto è dentro il grembo materno, galleggia nell’acqua. Ha bisogno di introdurre ed espellere l’acqua perché vive sotto l’acqua. Quindi vive per mezzo di un tubo collegato alla sua pancia.

Come si nutre il feto? Si nutre attraverso l’ombelico, che funziona come una bocca. Perciò non dobbiamo disdegnare il nostro ombelico. Datevi un buffetto sull’ombelico e dite: «Ombelico, ti sei dato da fare per me in passato». Se vi picchiettate l’ombelico tante volte, migliorerete la vostra salute. Fatelo. Se lo farete spesso diventerete sani. Anche quando dormite in una stanza fredda, se vi coprite l’ombelico, non vi verrà la diarrea. Durante il periodo in cui eravate nell’utero, il vostro ombelico vi serviva da bocca. Poi l’organo di respirazione dall’ombelico si sposta in alto. Qual è la bocca che viene dopo? È questa qui. Continua ad andare su.

Allora, cosa dobbiamo fare del cordone ombelicale che è attaccato all’ombelico? Lo dobbiamo recidere. In modo analogo, nel mondo dell’aria, il sé spirituale è attaccato al sé fisico come l’embrione nell’utero e si alimenta attraverso il fisico. Quando il corpo fisico invecchia, il sé spirituale esce e abbandona il corpo fisico. Quando viene al mondo, l’embrione nasce sulla terra dove diventa l’oggetto dell’amore di sua madre e di suo padre. Allo stesso modo il sé spirituale deve rinascere come una persona che può avere un rapporto con il Dio eterno, che è il suo Padre spirituale. Questo è in accordo ai principi e alle leggi fondamentali.

Il mondo terrestre è il luogo dove l’embrione, dopo la sua nascita, può fare amicizia con suo padre e sua madre. Le persone nascono nel mondo fisico dove possono condividere l’amore con i loro genitori. Allo stesso modo nascono nel mondo spirituale dove possono condividere l’amore con Dio, il loro genitore, attraverso il quale si possono collegare al mondo spirituale infinito. (299-69, 4.2.1999)

C’è il periodo dell’acqua, il periodo della terra e il periodo per volare. Quanto tempo è che le persone aspettano di vedere un uomo volare? Questa persona sarebbe l’attrazione più grande del mondo. (49-284, 17.10.1971)

Quelli che respirano l’amore sulla terra non sono morti, ma vivi. Quando respirano nel grembo della madre, lo fanno attraverso una sorta di tubo. Anche se sono già vivi, quando distruggono la placenta collegata al loro ombelico ed escono fuori, entrano in un nuovo mondo, di una dimensione più elevata. L’aria è fornita in una dimensione più alta. Escono fuori ricevendo una provvista d’aria.

Cosa svilupperete dopo essere usciti dal grembo materno? Non l’aria, ma l’amore; ricevete gli elementi dell’amore. Non dobbiamo vivere solo per mangiare, perché questo vorrebbe dire morire. Bere acqua e vivere in questo modo è come riempire una sacca, una sacca d’acqua. Sono tutte cose che fanno parte di andare verso la morte. Sono secondarie. Di che cosa vi dovete riempire durante la vostra vita sulla terra? Durante questo periodo dovete formare un nuovo carattere d’amore. (139-214, 31.1.1968)

Ciò di cui avete bisogno sulla terra è l’amore. Perché chiamate un bambino che vive senza l’amore dei genitori un orfano? Perché il bambino non ha l’amore che gli permette di essere collegato eternamente al mondo spirituale. Perciò le persone non sposate che vivono da sole fanno pena. (139-214, 31.1.1986)

Morire significa ereditare gli elementi dell’amore dopo la distruzione dell’organo fisico attraverso il quale il corpo ha esercitato il secondo tipo di respirazione. L’amore è invisibile. Il vostro io interiore cresce attraverso l’amore dei genitori e l’amore coniugale. Ecco perché, come l’embrione ha bisogno di crescere armoniosamente dentro l’utero, allo stesso modo il neonato deve crescere in modo appropriato sulla terra, secondo la legge di Dio. (299-69, 4.2.1999)

All’inizio, durante il loro stadio larvale, le libellule nuotano nell’acqua; poi salgono sulla terra e per un po’ vanno in giro strisciando. Infine, volando di qua e di là, vanno a caccia di insetti che non avrebbero mai immaginato di mangiare quando strisciavano sulla superficie terrestre. Svolazzano liberamente in questo universo, pensando che quello è il loro palcoscenico. Ci sono tanti insetti che passano attraverso tre stadi di vita. Gli insetti in genere hanno le ali. Trascorrono la vita vivendo nell’acqua, sulla terra e nell’aria. Ma gli esseri umani, che sono chiamati i signori del creato, hanno le ali? Noi abbiamo delle ali di una dimensione più alta. La morte è la porta benedetta per la nostra seconda nascita. (299-71, 4.2.1999)

Qual è il significato della morte? La vita terrena, il tempo in cui viviamo nell’aria, è simile al tempo in cui nuotiamo nell’utero. Viviamo avvolti in una sacca d’aria. La morte di per sé non è qualcosa di straordinario, è solo la nostra rinascita nella terza vita. Quel momento di transizione è ciò che chiamiamo morte. (49-286, 17.10.1971)


4 commenti:

  1. Se Dio ha posto qualcuno in una posizione centrale con un valore pari a quello di mille persone e gli fa percorrere un cammino di morte, e se queste mille persone ricevono ispirazione dalla sua grazia e dalla sua virtù tanto che aspirano a vivere per lui e a seguire il suo modo di vita, tutto il loro popolo entrerà nella sua stessa sfera di benedizione. Il motivo per cui le persone cercano di studiare i pensieri dei patrioti e dei santi e di seguirli è per entrare nella loro stessa sfera di benedizione.

    L’anno scorso diversi membri sono andati nel mondo spirituale. Quest’anno ne andranno degli altri. Anche se non ne ho parlato, lo so già. Perché succede questo? Perché quando saliamo di un livello non possiamo evitare di pagare indennizzo. (33-10, 28.7.1970)

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  2. Fra le persone che nascono sulla terra, ci sono quelle che vivono avendo speranza e quelle che vivono senza riuscire ad avere speranza. Ma ci sono due tipi di speranza: la speranza umanistica e la speranza fondata su Dio. Dopo essere nati cresciamo pensando che il petto di nostra madre è la cosa migliore che ci sia, ma quando lasciamo il petto di nostra madre e troviamo degli amici, pensiamo che gli amici siano la cosa migliore. Tuttavia, finiamo col separarci persino dai nostri amici.

    Man mano che invecchiamo, né i nostri cari genitori, né il nostro sposo affettuoso, né i nostri amati figli possono soddisfare completamente le nostre speranze. La gente spera in tante cose, ma alla fine tutte quelle speranze svaniscono. Abbiamo delle speranze per la nostra famiglia, per il nostro paese o persino per il mondo, ma quando invecchiamo le nostre speranze svaniscono.

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  3. Tutte le cose di questo mondo passeranno. Le nostre famiglie, le nostre nazioni e persino lo stesso mondo passeranno. Le ideologie e le filosofie passeranno. Allora che cosa rimarrà? Rimarrà la speranza con cui possiamo combattere e trionfare sulla morte. Senza questa speranza potremmo pure considerarci dei falliti nella vita.

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  4. Non potete stabilire un rapporto con Dio senza liberarvi della paura della morte. (116-172, 1.1.1982)

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