Libro 10
Capitolo III
La visione della nazione e del mondo
Sezione 1
La nazione e il mondo ricercati dall’umanità
1.2. La nazione che tutti
noi desideriamo
Noi adoriamo il Regno di
Dio perché è un luogo dove risiede l’amore. È il luogo dove l’amore rimane per
l’eternità, non temporaneamente, e continua ad esistere trascendendo il tempo e
lo spazio. È anche il luogo dove una persona può essere rispettata e riverita,
e il suo valore può essere riconosciuto al cento per cento. In poche parole, è
un luogo di felicità eterna. Ecco perché l’umanità aspira al Regno di Dio.
(25-284, 5.10.1969)
Se il Regno di Dio non può
essere restaurato sulla terra durante la nostra vita, allora, una volta che
sarete andati nel mondo spirituale, non sarete considerati degni di farne
parte. Dovete realizzare la sovranità nel dominio di Dio sulla terra prima di
entrare nel mondo spirituale. Questo è il modello originale della creazione.
(40-131, 30.1.1971)
Attualmente sulla terra non
c’è nulla che di io cui senta profondamente il desiderio. Anche da un punto di
vista mondano, non c’è nulla per cui dovrei provare invidia. Non ho nessun
interesse per le cose del mondo. Non sono neanche minimamente interessato a
cose come i soldi, la terra, le case. Fosse anche in una casa con una sola
stanza o qualcosa del genere, io devo morire - quando il tempo verrà - nel
Regno di Dio. Non devo forse andare nell’altro mondo in una nazione protetta da
Dio? Se arriverà la fine e andrò nell’altro mondo senza aver realizzato questo,
come sarà stata patetica la mia vita sulla terra! Quindi devo cercare quella
nazione, anche se vivo lì solo per un giorno prima di morire. Questo è il
desiderio di tutta la mia vita. Seguo questa strada con una mente che dice che
per quell’unico giorno di realizzazione, sono disposto a sacrificare migliaia
di giorni. Anche mentre voi riposate, io continuo ad andare avanti con
fermezza. Se non potete farlo voi, mobiliterò gli stranieri al vostro posto, e
se la Corea non riuscirà a farlo, ingaggerò altre nazioni in una manovra di
accerchiamento. In qualunque caso, devo continuare per la mia strada. (51-340,
5.12.1971)
Lo scopo per cui viviamo
una vita di fede è per diventare i cittadini del Regno di Dio. Se non lo
farete, l’umanità e tutto il creato non avranno nessuna possibilità di amarvi
liberamente ed essere orgogliosi di voi come figli di Dio. Le persone che non
hanno una nazione sono soggette agli attacchi in qualunque momento. Sono
destinate ad essere in una situazione miserabile. Con tutta probabilità saranno
sfruttate senza alcuna ragione. Per non diventare delle persone così, il
compito che dobbiamo realizzare è restaurare la nazione che Dio desidera, la
nazione che farà da Suo punto d’appoggio. (55-79, 23.4.1972)
Versiamo sudore e lacrime
per questa nazione e questo popolo per stabilire il regno eterno di Dio, la
terra benedetta che i nostri discendenti possono lodare per sempre, per
migliaia di generazioni a venire. (14-193, 3.10.1964)
Non c’è dubbio che il regno
di Dio è un luogo governato secondo la Sua volontà dalla sovranità dei Suoi
figli diretti, che seguono i Suoi ordini. In un luogo del genere, la democrazia
e il comunismo non possono esistere. Una volta stabilito, questo regno durerà
eternamente. Considerando tutto ciò, non possiamo fare a meno di pensare che è
veramente triste non essere i cittadini di una simile nazione. Perciò dobbiamo
deplorare il fatto di non risiedere in quella nazione. Dobbiamo tutti essere
dispiaciuti di non avere questa sovranità immutabile. (72-291, 1.9.1974)
L’umanità ha stabilito uno
stato sovrano dopo l’altro per creare una tale sovranità, nazione e un dominio
unificati. In questo processo, hanno perso la vita numerose persone, sono stati
sacrificati innumerevoli cittadini, sono state distrutte un’infinità di
nazioni, e tante potenze sovrane sono state sostituite da altre. Perciò, non è
ovvio che le persone che sono state sacrificate, le persone dal lato di Dio e
quelli che hanno sacrificato la loro vita per questa causa desiderino che un
giorno noi stabiliamo la nazione e il mondo di Dio? (72-292, 1.9.1974)
Dio mandò sulla terra i
Suoi amati figli nell’intento di stabilire la nazione eterna, ma attualmente la
fondazione su cui una nazione può essere restaurata non è stata ancora
preparata. Poiché tutti gli sforzi fatti a tale scopo non sono andati a buon
fine, di volta in volta gli uomini di Dio sono stati mandati sulla terra per
sostenere, svolgere e completare con successo il Suo lavoro. La storia che si è
sviluppata fino ad oggi non è altro che la cronaca di questo lavoro. (30-10,
14.3.1970)
I cittadini di una nazione
senza sovranità sono in una situazione pietosa. Per questo Gesù preoccupato
predicò così: «Non affannatevi dunque dicendo: ‘Che cosa mangeremo? Che cosa
berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il
Padre vostro Celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il Regno di
Dio e la Sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta». (Mt.
6:31-33) Gesù ha detto che dovete cercare prima i vostri figli o il Suo regno?
Vi ha detto di cercare il regno desiderato da Dio. (34-337, 20.9.1970)
Persino Gesù sta aspettando
in Paradiso. Dovete capire che, dal momento che una nazione con il diritto di
collegare la terra direttamente al cielo non è stata stabilita, a Gesù è stato
impedito di stare davanti al trono di Dio. Finché non è stabilita la sovranità
del Regno di Dio, Gesù non può regnare su di essa come sovrano e stare al
cospetto di Dio. Il Paradiso è come una sala d’aspetto prima di entrare in cielo.
Inoltre il cielo è un luogo in cui non potete entrare dopo essere vissuti da
soli. È il luogo dove Adamo ed Eva sarebbero stati insieme come famiglia se non
fossero caduti. È il luogo che condividerete con i vostri figli e la vostra
famiglia; altrimenti non è possibile entrarci. (56-201, 14.5.1972)
Perché finora le persone
religiose hanno combattuto una battaglia persa? Perché non avevano delle
famiglie, delle società o delle nazioni a sostenerle nella loro fede. Erano
persone senza una nazione. Se avessero avuto una nazione a sostenerle,
sarebbero state in grado di sopravvivere nel suo territorio persino se le loro
tribù si fossero opposte. Ma poiché non era così, i credenti furono
perseguitati ovunque andavano e furono costretti a percorrere la via dell’offerta
in sacrificio, versando continuamente il loro sangue. Tutto questo fu dovuto al
fatto che non avevano una loro nazione. Se avessero avuto un sovrano e una
nazione, ogni volta che avessero esclamato «Ignoranti, questa è la cosa
giusta!» gli altri avrebbero risposto «Sì»; invece soffrirono perché non
avevano una nazione. (56-159, 14.5.1972)
In questo giorno e in
questa era, la sfera mondiale dove la salvezza spirituale è stata realizzata
sulla terra - la sfera della cultura cristiana - è il mondo democratico.
Tuttavia nel mondo d’oggi non c’è nessuno stato cristiano che Dio può nominare
come Suo popolo eletto e a cui può promettere di mandare il Messia, proprio
come lo promise agli israeliti dei tempi antichi quando li scelse come Suo
popolo eletto - un’alleanza ancora considerata sacra dagli ebrei. Dovete tutti
capirlo. Questo è il motivo per cui, avendo perso la sua terra, e andando in
cerca di una nazione che fluttua nell’aria, che ha solo un nome ma è senza un
territorio, la sfera della cultura cristiana è stata spinta ad occidente quando
è stata scacciata dall’oriente e trascinata a sud quando è stata scacciata dal
nord, vagabondando e sfuggendo alla via della morte, ma espandendosi nel
contempo in tutto il mondo. (65-48, 13.11.1972)
I membri della Chiesa
dell’Unificazione non hanno una loro nazione. Il mondo democratico che vediamo
oggi è il frutto degli sforzi compiuti da Dio nel corso di seimila anni. Se
foste nati in Israele al tempo di Gesù, sareste stati uccisi già da un pezzo.
Un uomo come me sarebbe stato fatto fuori senza lasciare la minima traccia
della sua esistenza. Dobbiamo capire chiaramente che nel mondo d’oggi ci sono
dei rappresentati crudeli di Satana in ogni nazione e il comunismo, che è
l’incarnazione del male a livello mondiale, sta preparandosi per l’ultima
battaglia disperata per eliminare la religione. Abbiamo una nazione che
possiamo rivendicare? Dal momento che non l’abbiamo, non siamo forse emarginati
dal mondo, e non siamo stati trattati come tali? Non dimenticate mai che dovete
sentirvi più mortificati di chiunque altro. (55-209, 9.5.1972)
Se non abbiamo la nostra
nazione, allora, per quanto la nostra famiglia possa sentirsi felice, in
qualunque momento un gruppo di briganti potrebbe apparire davanti a noi e
tagliarci la testa. Perciò dobbiamo stabilire la nostra nazione. Le persone
religiose non lo capiscono; non hanno un’idea chiara a questo proposito.
Dobbiamo stabilire una nazione di bontà. Questo è lo scopo della religione.
(57-260, 4.6.1972)
Dov’è il rappresentante
individuale che può restaurare il Regno di Dio? Non è da nessuna parte sulla
terra. Se è così, questo individuo rappresentativo deve essere ricevuto
attraverso la religione secondo l’ideologia centrata sul Signore del Secondo
Avvento, che dichiara che apparirà un nuovo individuo il quale a sua volta
formerà una nuova famiglia, una nuova tribù, una nuova razza, una nuova nazione
e un nuovo mondo. Così questa dottrina del Secondo Avvento è fondamentalmente
diversa dalle altre. Questo individuo rappresentativo deve estirpare le persone
corrotte di questo mondo di morte, mettere radice in quel luogo e crescere
attraverso il fertilizzante del mondo secolare. Sarà una persona con
caratteristiche di leadership che gli daranno l’autorità di usare questo come
fertilizzante. Tenendo conto che deve avere il carattere di un cittadino o di
un figlio del Regno, con il potere della resurrezione, e utilizzare ciò che è
considerato buono nel mondo satanico come una risorsa per la sua vitalità, deve
essere una persona con il carattere di un leader che gli permette di crescere
in questo mondo di morte usando come fertilizzante i suoi cadaveri in
decomposizione. In altre parole, non è qualcuno che è controllato da questo
mondo di morte. (49-93, 9.10.1971)
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