Il Vero Dio
Capito IV
Sezione 6. La liberazione di
Dio e la pietà filiale
6.1. La via della
restaurazione percorsa dal Vero Padre
Io capisco molto bene cosa
significa essere determinati a realizzare la volontà di Dio. So com’è l’amore
di Dio, e so che devo inginocchiarmi in gratitudine e percorrere la strada di
offrire il perdono. Nessuno sapeva che Dio è afflitto da un amaro dolore che Lo
costringe a seguire il cammino della liberazione anche se il Suo sangue
dev’essere sparso.
Io non ho pregato Dio
chiedendoGli di salvarmi, nemmeno mentre crollavo sotto la tortura; anche se
ero perseguitato, non ho pregato Dio chiedendoGli di proteggermi sul cammino o
di salvarmi. Come uomo di carattere, ho le mie riserve di energia, ho lo
spirito e la forza interiore per combattere. Dico a me stesso: «Dio
probabilmente mi salverà se crollerò perdendo conoscenza perché mi mancano le
forze. Ma prima di questo, con il mia propria forza…». Io so che Dio sta
aspettando e prepara le cose in anticipo prima che io vada. (138-358,
24.1.1986)
Dio è con la Chiesa
dell’Unificazione. Se perdessi la pazienza pensando: «Quel buono a nulla!», e
tra me e me pensassi: «Aspetta e vedrai. Aspetta solo un paio di mesi», alla
fine quella persona sarebbe ridotta a pezzi. Non sarebbe strano veder succedere
una cosa del genere? Ecco perché mi mordo la lingua e mi controllo. Io non
posso maledire gli altri con la mia bocca. Come Vero Genitore, non posso usare
la mia bocca per maledire gli altri. Ma anche se trattengo le mie parole, il
Cielo mi libera completamente dai miei sentimenti di amarezza. Vedendo questo,
non pensate che Dio mi ami? (162-205, 12.4.1987)
Nessuno è mai diventato un
parlamentare o un presidente di questa nazione mentre i suoi diritti sovrani
erano intatti, con l’autorità di un popolo omogeneo vestito di bianco,
orgoglioso della sua cultura di cinquemila anni in Asia. Dopo la liberazione
della Corea, pensavo alla possibilità di vedere un parlamentare e un presidente
del genere. Dovete capire che questo non era solo il mio desiderio, ma anche il
desiderio di Dio. Quando questo succederà, Dio avrà in pugno l’Asia. Per
favore, abbiate fede nel fatto che il mondo deve andare nella stessa direzione
di Dio. (171-190, 1.1.1988)
Serbando un amaro dolore nel
mio cuore, come mi posso riposare? Il mio è un cammino senza riposo, perché
devo percorrere questa strada per risolvere la nostra storia di migliaia di
anni. Per quarant’anni della mia vita, non ho potuto fare a meno di seguire la
via delle lacrime. E questo continua ancora adesso. La Corea del Nord avrebbe
dovuto accogliere il nuovo giardino dell’amore di Dio dove possono apparire dei
giovani che lodano Dio. Invece, vedendoli contaminati da quelli che Lo hanno
tradito, Dio ha dovuto distogliere il Suo sguardo. Dobbiamo far sì che Dio
possa di nuovo voltarsi a guardare.
Poiché sono entrato nella
Corea del Nord con Dio e con questo sistema di pensiero che restaura le cose al
loro stato originale, il mondo comunista mi dovrebbe ringraziare e il mondo
democratico dovrebbe essere ancora più grato verso di me. Andiamo avanti su
questa strada! (173-116, 2.7.1988)
Nella prigione di Seodae Mun
una signora evangelista, che aveva perseverato per un certo periodo nella
Chiesa dell’Unificazione ma che poi l’aveva lasciata dopo che le cose non erano
andate come voleva lei, mi disse: «Oh, guarda come ti è andata a finire!
Capiterebbe questo al Figlio di Dio?». Le risposi: «Sì, io non sono qualcuno
che scomparirà in prigione. Farò un grande balzo in avanti verso un mondo di
liberazione». Non dimenticherò mai la sua faccia. Recentemente ho sentito che è
morta in tristi circostanze e ho provato compassione per lei. Ecco come vivo.
So tutto quello che mi hanno fatto i cinque presidenti della Corea, eppure non
lo do a vedere. Io non cerco la vendetta. Loro non lo sapevano. Li devo
incontrare ed educare. Dopo aver detto quello che ho da dire, devo risolvere
ogni cosa. (204-118, 1.7.1990)
Quando sono venuto su questa
terra in che posizione mi trovavo? Come il figlio, il fratello, i coniugi e i
genitori in cui rimane il cuore di Dio amareggiato dal dolore, ero nella
posizione di indennizzare e liberare il culmine dell’angoscia di Dio donando l’amore
perfetto che non aveva mai potuto essere donato. (234-140, 10.8.1992)
Tutto esiste per il bene
degli altri. Sulla base del Suo ideale di creazione di vivere per gli altri,
Dio ha dovuto investire, investire e investire Se stesso per moltiplicare il vero
amore. Come Lui ha fatto, dobbiamo diffonderlo in tutto l’universo e ritornare
alla patria originale. Ma quando torniamo, non dobbiamo scacciare gli altri
come nostri nemici. Dobbiamo portarli a sottomettersi in modo naturale
attraverso l’amore. Senza questa sottomissione naturale, Dio non può trovare la
Sua posizione. Se dovessi usare l’inganno, non sarei sconfitto da nessuno.
Tuttavia, sapendo che dobbiamo portare le persone a sottomettersi, mi sono
trattenuto. Potete immaginare come è stato difficile per me reprimere il mio
carattere focoso per quarant’anni? Quanto più difficile allora sarà per Dio?
Egli è molto più impetuoso di me! (219-93, 25.8.1991)
Una volta mi sono voltato a
guardare indietro e Dio, che mi stava seguendo, mi ha abbracciato tra le lacrime.
Quando mi sono voltato per dire: «Tu sei il centro del mio amore. Mi sottometto
a te. Ti seguirò assolutamente», Dio mi ha abbracciato di nuovo. Com’è
meraviglioso essere in questa posizione! Proprio come Dio mi ha dato la Sua
posizione, anche io devo dare la posizione di Dio a tutti voi. (215-341,
1.3.1991)
Se ripenso alla storia
passata, quaranta anni fa ero perseguitato dalla nazione e dalle chiese
ufficiali. La mia posizione era quella di un orfano espulso nel deserto. Da una
posizione così terribile, dovevo realizzare la richiesta di Dio di restaurare
il livello storico e creare una fondazione globale! Avevo perso la sfera
culturale cristiana vittoriosa che era stata stabilita dal lato del Cielo dopo
la seconda guerra mondiale, e la fondazione dell’America, la nazione alla guida
del mondo libero. Nella posizione del proprietario, non potevo fare a meno di
pensare all’intenso dolore di aver perso questa fondazione e di dover
realizzare daccapo il compito della restaurazione tramite indennizzo, in un
periodo di quarant’anni. Potete immaginare com’ero terrorizzato, sapendo
chiaramente che avrei potuto portare a conclusione la storia - qualcosa che
nemmeno Dio aveva potuto fare per centinaia di migliaia o milioni di anni!
(135-187, 13.11.1985)
Ho realizzato questi compiti
dimenticando la pioggia e la neve. Il tramonto era come l’alba e mi dimenticavo
persino di mangiare. Non potevo prendere le cose alla leggera perché conoscevo
Dio, e sentivo la grave responsabilità che viene conoscendo Dio. Più di chiunque
altro, io sapevo quanto Dio era addolorato. Così, anche se il mio corpo doveva
essere fatto a pezzi, ridotto in polvere e disperso con un soffio, tutte quelle
cellule sparpagliate potevano ancora gridare come cellule di Dio. Mi aggrappai
a questo cammino di morte, accettandolo come la morte degna di un uomo. Mentre
affrontavo quella situazione, la gente pensava che sarei perito e scomparso, ma
le cose non sono andate così. (137-178, 1.1.1986)
Poiché sapevo quanto era
grande e amaro il dolore che riempiva il cielo e la terra, dovevo confortare
Dio persino quando vomitavo sangue. Chi mai potrebbe capire la triste realtà
della mia posizione di Vero Genitore, che non mi permetteva di pregare: «Dio,
sto per morire. Ti prego, salvami.»? Nessuno era a conoscenza di questo. Solo
Dio. Solo Lui capiva il mio cuore.
Anche se ci sono tante
persone che seguono la Chiesa dell’Unificazione, nessuna di loro è unita al mio
pensiero. Dovete tutti capire questo. Una comunità unificazionista al di sotto
della media non può stare nella sfera della liberazione. Io so che quelli che
hanno ricevuto la Benedizione attualmente si comportano come i cugini del
diavolo. (145-332, 1.6.1986)
Dio offrirebbe centinaia di
ringraziamenti all’uomo coraggioso che confessasse di non aver combattuto
abbastanza, di non avere i requisiti per versare lacrime, o di essere
preoccupato che il Padre debba versare lacrime vedendolo soffrire. Dio
offrirebbe quei ringraziamenti all’uomo coraggioso che, nella posizione
incredibilmente penosa di essere frustato, si affliggesse perché Dio è in una
posizione infelice, o si preoccupasse che Dio possa versare lacrime quando lui
piange a denti stretti, dicendo: «La mia pena non è nulla, il mio dolore non è
nulla». Dio offrirebbe quei ringraziamenti all’uomo coraggioso che gridasse
innalzando la bandiera della vittoria come l’avanguardia, lungo la strada per
vendicarsi del nemico. Dio esprimerebbe la Sua gratitudine cento volte dicendo:
«Dovrei chiamarti patriota, dovrei chiamarti figlio di pietà filiale, o dovrei
chiamarti uomo di virtù? In tutta la storia del mondo, non c’è stata una
persona più preziosa di te». (153-269, 26.3.1964)
Fino ad oggi, io, il
Reverendo Moon, ho percorso una cammino solitario come individuo. Anche se è
stato un corso desolato, io conosco Dio più profondamente di chiunque altro.
Nella storia tante persone solitarie hanno maledetto le loro circostanze
chiedendo delle benedizioni, ma io, concentrandomi sul cuore sofferente di Dio,
non ho pensato come loro, e ho detto: «Dio, non Ti preoccupare». Questa è la
differenza. Non sono un uomo che si tira indietro a causa delle difficoltà
personali. Un uomo che promette solennemente di morire solo dopo aver superato
le prove del mondo e liberato Dio non può scrivere una lettera di resa nel suo
corso individuale. Non può essere codardo. Anche se mia moglie mi è venuta
contro, anche se i miei genitori mi sono venuti contro, io ho troncato il mio
rapporto con loro per seguire questa strada. Ho percorso questa strada
nonostante l’opposizione della mia nazione di 40 o addirittura 60 milioni di
persone. (175-257, 24.4.1988)
Il tempo è così breve.
L’arco di una vita non è sufficiente per correggere queste cose e compensarle.
Questo è stato il corso della mia vita. Così, dal punto di vista del mondo, la
mia vita dovrebbe suscitare pietà. Provate a chiedere a Dio che tipo di persona
è il Reverendo Moon. La sofferenza che provo mi fa gemere nel dolore; provo una
sofferenza acuta, come quella di un uomo che si dibatte in agonia mentre gli
strappano il cuore. Su questa terra io sono un uomo infelice. Nessuno conosce
la mia sofferenza. Le persone possono vantarsi, pensando di essere
meravigliose, ma non conoscono la mia sofferenza. Non la conosce neanche la
Madre. (213-278, 21.1.1990
Nessuno di voi conosce le
tristi circostanze di quando sono andato nella prigione di Heungnam dopo aver
perso tutta la fondazione per la quale Dio aveva lavorato con fatica per
seimila anni. Lasciare il mio paese natale non era il problema. Mia moglie e
mio figlio non erano il problema. Sembra ieri che piangevo per quelli che, come
futura speranza del cielo e della terra, mi avrebbero dovuto accogliere come
persone liberate, e invece svanirono tra le nuvole dell’inferno, scomparendo
nel mondo delle tenebre, persino mentre gridavo che ci saremmo di nuovo
incontrati. Sembra ieri che proclamavo: «Anche se siete scomparsi, io
persevererò nel mio corso e porterò il sole luminoso del mattino per ritrovarvi
e liberarvi di nuovo!». Non posso dimenticare il suono della mia voce che
gridava mentre ero in catene. Non posso dimenticare i momenti in cui ho pregato
mentre ero in difficoltà. (220-205, 19.10.1991)
Se chiedo a Dio: «Dio, Tu
non sei forse questo genere di persona? Il Dio che conosco è così», Dio mi
prenderà la mano e piangerà profusamente chiedendo: «Come l’hai scoperto,
figlio mio!». Sentendo queste cose Dio piangerà. Allora quanto sarà forte il
rumore del Suo pianto! Dio sa che questa situazione non può continuare per
mille anni. Così si asciuga le lacrime, smette di piangere e dice: «Figlio
Mio!». Dovete capire che bisogno Dio ha di un figlio e di una figlia del
genere. (176-263, 11.5.1988)
“Io diventerò il vero
soldato di Dio. Per terribile che sia quanto questo campo di battaglia per Dio,
io andrò in prima linea”. Questo è il mio spirito. Io non mi sono lamentato con
Dio neppure una volta, persino quando la persecuzione del mondo infuriava
intorno a me – persino quando ero in una posizione di estrema solitudine a
causa delle persecuzioni e della sofferenza. Questo è ciò di cui posso essere
orgoglioso. (193-73, 20.8.1989)
Abbiate assoluta fede in
Dio! Se avete una fede assoluta in Dio, anche quando non potete trovare fede
sul lato destro o sul lato o sinistro, a nord, a sud, a est, o a ovest, davanti
o dietro, a sinistra o a destra, vi troverete sulla linea centrale. Con la fede
assoluta troverete una posizione. Troverete la posizione assoluta, il luogo
dove risiede Dio. A partire da lì tutto comincerà a risolversi. Nella via della
fede, tante cose sono stabilite. Non c’è nulla da discutere. Poiché la vostra
vita di fede devia, il suo angolo deve essere aggiustato, persino con la forza.
Alla luce di questo, com’è grande il dolore di Dio e il dolore dell’umanità!
(188-225, 26.2.1989)
6.2. Una vita dedicata a
liberare Dio
Voi non sapete quanto questo
mi fa arrabbiare! Nessuno nella storia può aver provato un’indignazione più
grande della mia. Quando piango, non c’è nessuno che piange più amaramente di
me. Nessuno potrebbe piangere più di me. Io sento il cuore di Dio che scorre
dal mio cuore mentre percorro tra le lacrime mille anni di storia su questa
terra, abbracciando il dolore perduto. Potete nascondere quella radice, sedervi
lì, mangiare a sazietà e vivere comodamente? Nemmeno i cani mangerebbero la
carcassa di uno sventurato del genere. (180-50, 20.8.1988)
Se un uomo non valica il
difficile passo dell’indennizzo, servendo e confortando Dio tranquillamente e
felicemente, il regno di pace sulla terra non apparirà. La persona
rappresentativa e pubblica è solitaria. Quando qualcuno si alza in piedi e
dice: «Il Reverendo Moon ha fatto tutte queste cose...», mi viene voglia di
scoppiare a piangere. Anche se sono un vecchio di settant’anni, le cui lacrime
avrebbero dovute essersi tutte prosciugate, ho dentro di me una solitudine che
non può fermare il fiume di lacrime di dolore. Non dovete mai dimenticare che
esiste un genitore del genere. (183-86, 29.10.1988)
Pensate a quanto tempo ho
trascorso in prigione, più di cinque anni in tutto. Pensate a come la pioggia
che sgocciola da una grondaia a poco a poco forma un buco nella roccia. Nessuno
di voi saprà quanto ho pianto amaramente mentre fissavo quelle gocce d’acqua,
pensando a come avrei voluto che le lacrime del mio amore potessero scavare un
buco nella roccia d’angoscia piantata nel cuore di Dio. Contemplando la corrente
di un ruscello pensavo a come sarebbe stato meraviglioso se quel corso d’acqua
avesse potuto essere puro e incontaminato, servendo Dio in modo che potesse
venire a farci il bagno dentro! Come sarebbe stato meraviglioso se avessi
potuto essere un bambino che preparava quella casa o quel luogo di riposo per
Dio. Se non sperimentate questo profondo mondo del cuore, non avete nulla a che
fare con Dio. (185-45, 1.1.1989)
Per quanto tempo ho represso
la mia indignazione? Quante volte sono stato sopraffatto al punto che i miei
cinque organi di senso soffocavano? Non era per incontrare tutti voi. Era per
portare i sovrani dell’umanità a sottomettersi, ma non attraverso il mio corpo
o coi fucili e con le spade. Se non li porterò a sottomettersi in modo naturale,
influenzando il loro cuore attraverso il lignaggio dell’amore, il giardino
della pace che Dio desidera non verrà in cielo e sulla terra. Sarà impossibile
costruire il regno di pace. (197-348, 20.1.1990)
Ci sono tante difficoltà
mentre viviamo in questo mondo! Chissà cosa ci capiterà oggi? Le persone che
non sanno liberarsi di questo ambiente terribile hanno una vita miserabile. Chi
sarà il maestro che può fare loro da guida in mezzo a questo ambiente di paura
e di caos? Non esiste nessun maestro. Io ho dovuto piangere amaramente e
lottare a causa di questo problema. Se Dio esiste, perché non potrebbe svolgere
il ruolo dell’insegnante? In effetti Dio è un maestro il cui principio è
l’amore. Non sapendolo, abbiamo provato risentimento verso di Lui. Dio è un
maestro centrato sull’amore. (203-228, 26.6.1990)
Una volta rientrai alla sera
spossato. Dopo aver dormito un po’ mi svegliai, mi lavai la faccia e mi feci la
barba. La Madre mi guardò e disse ridendo: «Ti lavi e ti radi quando ti alzi
alla mattina. Perché lo stai facendo adesso?». Ecco come vivo. Il mio cuore va
in una sola direzione. Lo sforzo devoto è rivolto in una direzione. Provate,
pregando, a chiedere a Dio che tipo di persona sono. Dio gemerà nel dolore.
Piangerà così amaramente che la lingua Gli uscirà fuori e non vorrà più
rientrare. Dovete sapere che queste sono le circostanze della mia vita.
(221-163, 23.10.1991)
Per l’umanità caduta io sono
il salvatore, ma dal punto di vista di Dio io sono il Vero Figlio e il Vero
Genitore che realizzerà l’ideale di creazione del vero amore perduto
all’inizio. Il salvatore è colui che ha aperto la strada del sacrificio,
offrendo la propria vita per liberare l’angoscia di Dio che è cominciata con la
caduta. Il Salvatore non vive solo nella gloria; piange assieme al cuore di Dio
e si preoccupa profondamente di mettere in ginocchio Satana. (232-225,
7.7.1992)
Dio, volete farlo il Dio di
chi? Farete di Lui il Dio dell’America? Il Dio della Corea? Farete di Lui il
vostro Dio? Di chi? Siete così avidi! Se volete fare di Lui il vostro Dio
dovete lavorare per Dio più che per il vostro popolo. Se Dio ama il Reverendo
Moon e voi potete impegnarvi più del Reverendo Moon, Dio sicuramente amerà voi
più di me. Non è una formula infallibile? Su questo non ci sono obiezioni. Io
voglio vedere delle persone che sono più brave di me a consolare Dio, a fare la
volontà di Dio e offrire un servizio nobile a Dio. Se volessi delle persone con
una capacità inferiore alla mia, sarei un dittatore. (184-224, 1.1.1989)
Se in una maratona un corridore
ha completato l’80 percento della corsa dalla linea di partenza ed è in testa
di 100 o 1000 metri, ma a quel punto cade, è finito tutto. Quando un campione
corre in una maratona, gli spettatori dicono forse: «Ehi, rallenta!» Dicono:
«Corri più forte!» finché non cade a terra. La stessa cosa vale per me. Io devo
battere il record. Solo quando stabilisco il record, posso ricevere la
ricompensa più alta di Dio con la coscienza tranquilla. Fino a quel momento mi
devo spingere. (230-186, 3.5.1992)
Qualcosa è andato storto nel
punto d’inizio. È stato così terribile come dire: «Qualcosa è andato storto
alla mia nascita! Santo cielo, ora che sono cresciuto, vedo che sono un figlio
adottivo di mendicanti; ero il figlio di un mendicante, preso da un orfanotrofio».
È persino peggio che essere il figlio di un mendicante. Quando eravate giovani,
pensavate che i vostri genitori erano veramente i vostri genitori, ma poi vi
siete resi conto di essere il figlio di un mendicante. Cosa succederà alla
vostra famiglia se scopriranno che siete di origini così umili? I vostri
familiari saranno sicuramente sconvolti e piangeranno amaramente. Come sareste
scioccati di scoprire che siete stati allevati in un orfanotrofio, mentre
pensavate che la madre e il padre che vi hanno allevato erano realmente i
vostri genitori! Se questo è uno shock persino nel mondo profano, sarà un
trauma ancora più grande per Dio vedere i principi della Sua corona, che
dovevano ereditare la Sua sovranità e il palazzo celeste, andare in giro con
quella gentaglia e diventare i re dell’inferno. (216-107, 9.3.1991)
Essere marito e moglie
secondo il concetto del Reverendo Moon e della Chiesa dell’Unificazione
significa servire il Genitore eterno per mille o diecimila anni come un figlio
e una figlia nati dalla discendenza di Dio e ottenere la qualifica di un figlio
e di una figlia che Dio può lodare eternamente come Suoi. Solo passando per
questa posizione potete curare le ferite derivate dalla caduta e che rimangono
nel cuore di Dio.
Quando stringete Dio e Gli
dite: «Padre, quanto hai faticato!», Dio piangerà sentendo le vostre parole.
Scoppierà in lacrime dicendo: «Grazie; ho fatto questo nel corso di migliaia di
anni di storia». Sono passate decine e decine di milioni di anni dalla
creazione dell’umanità. Non sono solo seimila anni come indica la Bibbia sulla
base della storia delle culture riportata nelle sue pagine. In realtà sono
passati decine di milioni di anni da quando Dio ha deciso di iniziare la
provvidenza di salvezza. (232-138, 3.7.1992)
In passato riconoscevo
subito le persone che venivano alla Chiesa dell’Unificazione con lo scopo di
usarla per i loro motivi personali; quelle persone facevano ogni genere di
cose. Sapevo chi erano, eppure lasciavo che mi ingannassero. Perché agivo così?
Perché Dio ha fatto così fino ad oggi. Quando le persone mi tradivano e mi
voltavano le spalle, sarei potuto esplodere di rabbia e di risentimento
dicendo: «Quegli sciagurati dovrebbero essere colpiti da un fulmine». Ma
pensando al cuore di Dio che desidera il loro ritorno, non potevo farlo. Ogni
volta che stringevo il cuore sofferente di Dio e avevo il cuore disposto a
perdonare, si creava un nuovo segmento, come quello di una canna di bambù.
Capite? Si creava un segmento della Chiesa dell’Unificazione. Ecco perché
stiamo formando dei segmenti familiari, dei segmenti tribali e dei segmenti
nazionali. (197-312, 20.1.1990)
Non dovete lasciare che
l’angoscia di questo storico maestro e il dolore storico di Dio passino
inosservati. Dovete conservare dolcemente l’amore nella parte più profonda del
vostro cuore. Quando incontrerete Dio nell’altro mondo, dovrete abbracciarLo e
versare lacrime, dicendo: «Sapevo del Tuo dolore e quindi ho cercato di
allinearmi, ma non ci sono riuscito. Ti prego, perdonami». Se vi guiderà questo
tipo di cuore, anche se piangerete tenendovi stretti a Dio, Lui piangerà
insieme a voi e vi abbraccerà. Io credo che la liberazione non sia possibile
senza un giorno come questo. Per quanto l’amore di una moglie sia grande, non
può raggiungere quel livello, e per quanto l’amore di un genitore sia grande,
non può raggiungere quel livello. Sapendo queste cose, per realizzare la
liberazione non ho avuto il tempo di distogliere gli occhi da questo compito e
di seguire una via traversa. (184-246, 1.1.1989)
Fino al nostro prossimo
incontro, dovete pensare a me giorno e notte. Pensate a me quando vi viene
fame. Anche se non mangiate, fate le cose che faccio io per la volontà di Dio.
Quando vi viene sonnolenza, perseverate per la volontà di Dio, pensando a me che
vado avanti senza dormire. Dovete pensare al vostro maestro che resiste senza
vendicarsi di fronte alle calunnie. Essendo ancora più giusti nel vostro cuore,
dovete essere assetati della vittoria di domani e andare avanti decisi ad
ottenere dei risultati e a vedere i vostri nemici arrendersi a voi in modo
naturale. Solo attraverso questi sforzi, voi assieme a questo popolo potrete
trovare la via della vita. (82-48, 30.12.1975)
Una volta ricevetti la
notizia che un membro era stato condannato a morte. Come potevo io, il
fondatore della Chiesa dell’Unificazione, trascorrere la notte senza lacrime
dopo aver sentito questo? Quanta pena provai! Se non mi avesse conosciuto,
questo non sarebbe sicuramente successo. Mentre percorreva la sua ultima strada
volgendosi verso oriente in direzione della Corea e diceva: «Ora io andrò»,
augurandomi lunga vita, sapete cosa provava il mio cuore per non poter
stringere e salvare quella persona che aveva seguito, aldilà dei confini della
sua nazione, il maestro che non aveva mai incontrato? Conoscendo il cuore del
cielo che ha compassione di quelli che sono tenuti prigionieri, nel dolore e
nella sofferenza sotto le tribolazioni del diavolo, dovevo spingere giorno e
notte persone come lui ad andare avanti. (201-152, 30.3.1990)
Io non ho mai pensato,
nemmeno in sogno, di diventare il fondatore della Chiesa dell’Unificazione.
Anche ora è la stessa cosa. Non ho il concetto di essere il fondatore di una
religione. Sono semplicemente un uomo ordinario. Persino oggi non mi sono messo
il vestito o la cravatta. Mi sento a mio agio solo in un abbigliamento più
semplice. Perché? Perché so che persino in questo momento in tutto il mondo i
membri della Chiesa dell’Unificazione, con gli abiti inzuppati dalla pioggia
che cola dalle grondaie, provano un desiderio struggente per me, mi augurano
lunga vita e offrono inchini. Non posso ignorare le situazioni delle persone
che pregano per me perché riceva benedizioni. Così, quando apro gli occhi, non
riesco a dormire. Io vivo come il fondatore di una religione, ma mi sento come
un peccatore. Ecco perché i membri della Chiesa dell’Unificazione non possono
ignorarmi. (197-162, 13.1.1990)
Nella prigione di Seodaemun una signora evangelista, che aveva perseverato per un certo periodo nella Chiesa dell’Unificazione ma che poi l’aveva lasciata dopo che le cose non erano andate come voleva lei, mi disse: «Oh, guarda come ti è andata a finire! Capiterebbe questo al Figlio di Dio?». Le risposi: «Sì, io non sono qualcuno che scomparirà in prigione. Farò un grande balzo in avanti verso un mondo di liberazione». Non dimenticherò mai la sua faccia. Recentemente ho sentito che è morta in tristi circostanze e ho provato compassione per lei. Ecco come vivo.
RispondiElimina... Sembra ieri che piangevo per quelli che, come futura speranza del cielo e della terra, mi avrebbero dovuto accogliere come persone liberate, e invece svanirono tra le nuvole dell’inferno, scomparendo nel mondo delle tenebre, persino mentre gridavo che ci saremmo di nuovo incontrati. Sembra ieri che proclamavo: «Anche se siete scomparsi, io persevererò nel mio corso e porterò il sole luminoso del mattino per ritrovarvi e liberarvi di nuovo!». Non posso dimenticare il suono della mia voce che gridava mentre ero in catene. Non posso dimenticare i momenti in cui ho pregato mentre ero in difficoltà. (220-205, 19.10.1991)
RispondiEliminaPensate a quanto tempo ho trascorso in prigione, più di cinque anni in tutto. Pensate a come la pioggia che sgocciola da una grondaia a poco a poco forma un buco nella roccia. Nessuno di voi saprà quanto ho pianto amaramente mentre fissavo quelle gocce d’acqua, pensando a come avrei voluto che le lacrime del mio amore potessero scavare un buco nella roccia d’angoscia piantata nel cuore di Dio. Contemplando la corrente di un ruscello pensavo a come sarebbe stato meraviglioso se quel corso d’acqua avesse potuto essere puro e incontaminato, servendo Dio in modo che potesse venire a farci il bagno dentro! Come sarebbe stato meraviglioso se avessi potuto essere un bambino che preparava quella casa o quel luogo di riposo per Dio. Se non sperimentate questo profondo mondo del cuore, non avete nulla a che fare con Dio. (185-45, 1.1.1989)
RispondiEliminaUna volta ricevetti la notizia che un membro era stato condannato a morte. Come potevo io, il fondatore della Chiesa dell’Unificazione, trascorrere la notte senza lacrime dopo aver sentito questo? Quanta pena provai! Se non mi avesse conosciuto, questo non sarebbe sicuramente successo. Mentre percorreva la sua ultima strada volgendosi verso oriente in direzione della Corea e diceva: «Ora io andrò», augurandomi lunga vita, sapete cosa provava il mio cuore per non poter stringere e salvare quella persona che aveva seguito, aldilà dei confini della sua nazione, il maestro che non aveva mai incontrato? Conoscendo il cuore del cielo che ha compassione di quelli che sono tenuti prigionieri, nel dolore e nella sofferenza sotto le tribolazioni del diavolo, dovevo spingere giorno e notte persone come lui ad andare avanti. (201-152, 30.3.1990)
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