sabato 21 marzo 2020

Le leggi che regolano l’azione dell’energia

Libro 11

L’origine dell’universo

Capitolo I

L’ordine fondamentale dell’universo

Sezione 4. Evoluzione o creazione?

4.1. L’errore fondamentale della teoria dell’evoluzione

4.1.2. Le leggi che regolano l’azione dell’energia e la formulazione della teoria dell’evoluzione

La teoria dell’evoluzione è usata per spiegare il mondo d’oggi, ma affinché le amebe possano riprodurre delle specie che sono più grandi di loro nel loro stato attuale, dev’essere aggiunta un’energia supplementare. In breve, è necessaria dell’energia in più. Da sola l’ameba può generare un’energia supplementare per svilupparsi? Ha questa capacità? Per salire un po’ più in alto e diventare qualcosa di più grande, ha bisogno di un’energia più grande dentro di sé. Allora, dato che non ha la capacità di creare altra energia da sola, da dove si procurerà questa energia supplementare? Si può stabilire questa logica? Se il Signor Kim o il Signor Pak dichiara: «Posso mettere al tappeto Muhammad Ali in quattro e quattr’otto», sarà veramente capace di farlo? Per poterlo fare avrà bisogno di acquisire una capacità più grande rispetto alla forza che possiede al momento, perché ci saranno dei limiti a quello che può fare così com’è. Se il signor Park dicesse: «Quando diventerò più forte attraverso una mutazione metterò al tappeto Alì», pensate che sia probabile che questo succeda? Cosa pensate? (89-73, 11.7.1976)

Se prendiamo in considerazione il principio della dispersione dell’energia, la forza che entra in un essere umano può essere eguale a quella che esce? L’energia entra nel corpo per compiere delle azioni; questa energia può essere uguale a quella che rimane dopo che l’azione è stata compiuta? Si consuma nel processo dell’azione? Il movimento consuma energia? Quindi la forza che esce non può essere uguale a quella che è immessa, ma è sempre minore di prima. Gli evoluzionisti insinuano che l’energia aumenta con l’azione. Una simile formula non esiste. Se fosse vero, questo mondo sarebbe messo sottosopra. Perciò è necessaria una fonte esterna che genera un’ulteriore energia. (55-254, 9.5.1972)

Gli evoluzionisti dicono che l’ameba si è evoluta gradualmente in un animale più alto, la scimmia, e che la scimmia si è evoluta nell’essere umano. Riflettete su questo. Per poter esercitare una forza sovraumana, l’uomo ha bisogno di avere dell’energia supplementare che gli viene fornita da qualche altra parte. Questo è il principio dell’energia. Con l’azione l’energia inevitabilmente si consuma. Solo quando si aggiunge dell’energia in più, l’azione può essere compiuta di nuovo. (38-155, 3.1.1971)

Per principio, un soggetto e un oggetto non interagiranno se nel far questo renderanno qualcosa peggiore rispetto a prima; interagiranno solo dopo che hanno scoperto uno scopo reciproco che, una volta compiuta quell’azione, li lascerà in uno stato migliore. Considerando la teoria dell’evoluzione alla luce di questo, possiamo vedere che se attraverso l’evoluzione non si può trovare uno scopo per il miglioramento dell’essere, non avverrà nessuno sviluppo. Affinché ci sia uno sviluppo, si deve investire orizzontalmente un livello di energia più alto. Altrimenti non può esserci nessuno sviluppo. Quell’energia non servirà a niente senza uno scopo e un oggetto per l’azione. (54-11, 9.3.1972)

Dov’è è la contraddizione nella teoria dell’evoluzione? Per potersi evolvere e sviluppare, l’ameba ha bisogno di energia. Ha bisogno di una terza fonte di energia esterna per svilupparsi gradualmente. Per poter dire: «Nascerò come un essere dello stadio superiore al mio, un essere più alto!» deve essere aggiunto qualcosa dall’esterno. Senza l’immissione di un’energia supplementare, non può crescere. Ha bisogno di una terza fonte di energia. La domanda è dunque: un’ameba può crescere e continuare a vivere, e nello stesso tempo generare abbastanza energia per se stessa per diventare un essere più grande? Una cosa del genere non potrà mai succedere. (265-58, 20.22.1994)

Come avvengono gli sviluppi nella teoria dell’evoluzione? Questa teoria è contraria al principio dell’immissione ed emissione. Come può esistere al mondo una teoria del genere? La teoria dell’evoluzione non riguarda forse lo sviluppo ad un livello superiore? Evolversi significa diventare una forma di vita inferiore? Secondo questa teoria, l’ameba è venuta ad esistere in modo naturale e gradualmente è diventata più grande e si è evoluta in una scimmia, la quale a sua volta si è evoluta e sviluppata in un essere umano. In questo processo, così come è descritto dalla teoria dell’evoluzione, diventa più piccola o più grande? D’altro canto, le leggi dell’energia decretano in maniera assoluta che non può essere prodotto qualcosa di più grande da un processo in cui l’energia che entra e quella che esce sono uguali; anzi, qualunque sia l’energia applicata in origine, diminuirà naturalmente rispetto a prima, perché si è consumata. (37-16, 22.12.1970)

Nel mondo della dinamica, se un processo avviene sulla base di un’immissione e di un’emissione di energia, va incontro ad una perdita, ossia il livello di energia diminuirà. Da dove nasce la logica che avverranno dei progressi? Il termine “evoluzione” suggerisce che col passare del tempo alcuni elementi sono aggiunti a un essere e con quell’aggiunta, quell’essere diventa più grande; la domanda è da dove sono venuti quegli elementi in più? Dove potete trovare la logica che giustifica che l’output è più grande dell’input? L’azione comporta una perdita e perciò l’input deve essere più grande dell’output. Da questa prospettiva, non è possibile sostenere la logica dell’evoluzione. Gli esseri creati non possono da loro stessi introdurre una terza fonte di energia. Nel mondo del movimento non potete produrre un output più grande, perché, se questo fosse possibile, darebbe nascita ad un potere illimitato.

Qual è il problema che viene dopo? Oggi le persone che credono nella teoria dell’evoluzione si sono dimenticate che tutto ha avuto origine attraverso l’interazione e il movimento del “più” e del “meno”, dell’uomo e della donna, dello stame e del pistillo, degli ioni positivi e negativi. Bisogna attraversare le porte dell’amore in migliaia di stadi, per andare dal livello di un’ameba a quello di un essere umano. Tuttavia, queste persone pensano che non ci è voluto nulla per andare da uno stadio all’altro. Ciarlatani! I principi che si riferiscono a tutte le specie sono rigidi: nessun essere permette l’intervento di terzi. (214-193, 2.2.1991)

Se si sostiene la teoria dell’evoluzione, tutti gli esseri dovrebbero essere in grado di rifornirsi dell’energia necessaria per evolversi, perché senza un’energia supplementare non avrebbero dentro di loro abbastanza forza per far sì che i loro nuclei cambino e si combinino per formare delle nuove caratteristiche; quindi la conclusione è che l’evoluzione è impossibile. (117-72, 1.2.1982)

Un soggetto e il suo oggetto hanno sempre uno scopo e una direzione comuni, ma quale scopo e quale direzione ci possono essere nell’evoluzione? Questo principio non si può applicare alla teoria dell’evoluzione. Quindi dobbiamo abbattere il comunismo comprendendo questo scopo e questa direzione. Il comunismo ha cercato di devastare il mondo con questa teoria falsa. Quando l’ameba entra in azione, l’energia che produce sarà minore di quella che immette, perciò come può diventare qualcosa di più grande? Come può venire fuori da questo un essere di un livello più alto? Nell’ameba, l’output è minore dell’input e per creare qualcosa di più grande sarà dunque necessaria una fonte di energia esterna. Da questo punto di vista la base per sostenere la teoria dell’evoluzione verrà meno. Come può l’ameba avere la capacità di assorbire energia da una fonte esterna? Quei ridicoli, buoni a nulla! (210-155, 18.12.1990)

Parlando della teoria dell’evoluzione, pensate che sia possibile ad un’ameba che si evolve per conto suo creare un terzo punto, una nuova risorsa che sarebbe il punto di partenza dell’evoluzione? L’azione e il movimento avvengono attorno a tre punti, poi attraverso un’altro punto, il quarto, che permette il movimento circolare. Chi è in azione deve andare dal terzo punto al quarto, ossia deve muoversi nel movimento circolare di dare e ricevere. Ma l’ameba ha abbastanza energia per fare un giro di 360 gradi e ritornare alla sua posizione originale? No.

Allora chi ha investito l’energia per questo terzo punto? In termini logici questo significa che dev’essere aggiunta dell’energia da un’altra fonte. Allora, quale direzione deve prendere l’evoluzione? Chi determina questa direzione? L’ameba che si evolve non può stabilire una direzione da se stessa. A questo proposito, quella che è stata definita come mutazione è una follia. Chi darebbe ascolto a questo? Al giorno d’oggi la teoria dell’evoluzione è obsoleta, corrotta fino all’osso, e sta nel bidone della spazzatura che è il suo giusto posto. Dovrei dire che è il pensiero della fogna. (209-187, 29.11.1990)

La fisica contemporanea è progredita al punto in cui asserisce il dualismo, ossia che tutti gli atomi hanno una coscienza. Questa logica in essenza è simile al principio delle caratteristiche duali della Chiesa dell’Unificazione. Sebbene a livelli diversi, tutta la creazione ha la capacità di comprendere. Non è vero? Solo su questa base, cose come i germi possono continuare ad esistere. Non pensate? Quei germi, che sono invisibili a occhio nudo e della dimensione di qualche millesimo di millimetro, hanno le orecchie? Hanno gli occhi? Hanno il naso? Hanno la bocca? Hanno gli organi sessuali oppure no? Hanno tutte queste cose. (209-187, 29.11.1990)

Nel creare questo mondo Dio ha iniziato con tre punti. Da questo punto di vista, non possiamo accettare la teoria dell’evoluzione o il termine “evoluzione”. Se l’ameba entrasse in azione, non potrebbe scegliere la base del terzo punto da se stessa, perché questa è creata da un’altra fonte di energia. Se iniziasse il movimento in questo stato, quel movimento dovrebbe diventare circolare, il che significa che il numero di punti dovrebbe essere aumentato per diventare un movimento sferico. (212-277, 8.1.1991)

Evoluzionisti, dovreste estinguervi! C’è qualcuno qui che crede nella teoria dell’evoluzione? Le persone erudite come i professori sono più che disposti a crederci. Perché? Per quanta forza venga applicata, due oggetti che non sono compatibili non possono interagire o unirsi; nemmeno Dio può unirli insieme! Perché? Questa è la legge dell’universo! Perché? Essendo stato creato sulla base dell’ideale dell’amore, dove ogni cosa ha la sua parte complementare, l’universo opera in un sistema di coppia.

Gli esseri umani si sono evoluti dalle amebe? Non ci può essere armonia in una linea retta. Ci vorrebbe tanto tempo per spiegare questo in modo logico. Come si possono fare tre punti su una linea retta? Come si può fare il terzo e il quarto punto per creare una forma a quattro lati che permette di realizzare questa armonia? Da dove viene un cerchio? Non può venire da una linea retta. L’ameba ha in sé l’energia di scegliere e formare un terzo punto? No. L’ameba può solo agire su una linea retta. (211-254, 30.12.1990)

Dalla posizione di un’ameba, diverse migliaia di passi si estendono verso l’alto secondo le leggi dell’amore; allora l’ameba come può passare attraverso tutte le porte dell’amore fino al livello dell’amore tra maschio e femmina? Non può. Il problema nella teoria dell’evoluzione è sapere da dove viene l’energia esterna. È possibile espandere la gamma delle specie solo dopo aver superato le colline dell’amore; allora, è passata attraverso le porte per arrivare ad essere una scimmia o no? L’altra domanda è: in tutte le cose ci sono i maschi e le femmine e persino nel caso dei minerali e degli elementi chimici esistono il positivo e il negativo; allora la teoria dell’evoluzione esisteva prima del concetto relazionale di più e meno? La risposta è no; è venuta dopo questo concetto. Quindi si deve riconoscere il rapporto soggetto-oggetto in questo universo. Nulla può andare uscire dai suoi limiti. (263-273, 15.10.1994)

Non si può creare armonia su una linea retta. La linea retta si forma collegando due punti. Perché avvenga la creazione ci devono essere tre o quattro punti che formano le dimensioni dello spazio. Chi ha creato questo terzo punto? Può crearlo la linea retta? Datemi una risposta: chi ha messo il terzo punto sopra e il terzo punto sotto? Ecco come si possono realizzare tutti gli sviluppi nella creazione dell’universo. Questo significa che qualsiasi azione ha bisogno di un soggetto e di un oggetto, ed è per questo che senza di loro non può succedere nulla.

Qual è la domanda successiva? Nella dinamica l’energia immessa supera sempre quella prodotta. Allora dov’è la logica che quando un’ameba entra in azione, l’energia prodotta è più grande? Dovrebbe diminuire, non aumentare. Sotto questo aspetto, la teoria dell’evoluzione deve essere riveduta. (215-232, 18.2.1991)

Non si può creare qualcosa su una linea retta. Solo con la comparsa di un terzo punto si può stabilire la base per la creazione nel mondo sferico. Nella teoria dell’evoluzione non c’è la capacità di offrire un terzo punto. Per questo dovete capire che ci sono delle antiche credenze che non ci permettono di ignorare la creazione. Queste cose non si possono trovare sui punti di una linea retta. (227-267, 14.2.1992)

Alla luce della creazione dell’universo, quando consideriamo come la base del terzo punto si è potuta stabilire nella forma lineare dell’esistenza, comprendiamo che è impossibile concludere che l’universo ha avuto inizio nel modo descritto dalla teoria dell’evoluzione. L’universo è iniziato sulla base di questo terzo punto. Quando consideriamo l’esistenza di questi tre punti dal punto di vista dei partner soggetto e oggetto, è evidente che c’è un punto centrale, un terzo punto, che li collega insieme. (227-30, 10.2.1992)

La teoria dell’evoluzione è una teoria superata e abbandonata. Non ha una direzione finale. Nella prospettiva basata sul fatto che esiste una direzione predeterminata, vorrà dire che è stato definito il corso che porta un beneficio reciproco a entrambe le sfere del più e del meno. Questa è la strada centrale e nello stesso tempo la via della rettitudine. In breve, è la via preferita da entrambe le dimensioni.

Gli evoluzionisti non sono riusciti a trovare una soluzione alla disputa relativa al rapporto tra input e output. Non sono neanche stati capaci di suggerire una direzione riguardo l’evoluzione. Alla domanda se l’ameba ha in sé il potere di fare appello ad una fonte di energia per svilupparsi in un essere più grande, la risposta è che non ce l’ha. Non perdete tempo a parlare di questo. La direzione predeterminata per questo sviluppo creativo è la direzione dell’amore. (207-256, 11.11.1990)

Traendo alcune conclusioni sulla teoria dell’evoluzione possiamo fare questa domanda: per evolversi, l’ameba crea una terza fonte esteriore di energia attraverso la quale si può sviluppare, oppure questa energia le viene fornita? Per evolversi e svilupparsi dallo stato attuale, all’ameba deve essere aggiunta una terza fonte di energia; ma l’ameba crea questa energia per svilupparsi, oppure la riceve da qualche altra parte? È una logica innegabile che se non può creare da sé questa energia, avrà bisogno che le venga fornita.

È inconfutabile affermare che un essere si è evoluto da un altro solo perché i due hanno la stessa struttura ossea? Quelli che sostengono questa idea sono completamente pazzi. Sono malati di mente. Dovete capire che esistono diverse categorie di migliaia di specie fra l’ameba e la scimmia. In poche parole, c’è una distinzione fra le specie. Questo significa che tutte le specie si differenziano e continuano ad esistere attraverso le porte dell’amore del maschio e della femmina. Allora è possibile sostenere che, dal momento che la struttura ossea di uno assomiglia a quella di un altro, l’uno si è evoluto dall’altro ignorando il fatto che per potersi collegare è necessario che passino attraverso le porte dell’amore di migliaia di specie? Sono passati attraverso queste migliaia di livelli d’amore per potersi sviluppare? (263-273, 15.10.1994)

Quando siete nati, avevate gli occhi chiusi o aperti? Allora, avete deciso quando avreste aperto gli occhi o l’avete fatto in modo naturale? Qualcuno vi ha insegnato a succhiare il seno di vostra madre per prendere il latte? Allora, come mai l’avete fatto? C’è un legame magnetico invisibile, ossia c’è una strada basata sul Principio per ogni cosa che entra in azione. Alla luce di questo, dobbiamo capire che nessuna azione avviene per puro caso.

Oggi gli evoluzionisti dicono: «L’universo si è sviluppato da solo. È nato in modo naturale. La domanda è: come ha potuto venire ad esistere in modo naturale? Come ha potuto svilupparsi semplicemente dal nulla? Può cominciare ad esistere senza una causa, un motivo, un processo o un risultato? Prima vengono il motivo e la causa, poi la direzione. Allora perché qui entra in gioco la direzione? Un neonato segue forse una certa strada con questa consapevolezza: «Devo andare da questa parte»? Perché apre gli occhi? Non appena apre gli occhi, guarda all’interno o all’esterno? Perché guarda in quel modo? Da dove viene questa direzione? Come esce fuori? Da questo possiamo intuire che gli esseri viventi esistono per seguire una certa strada. (94-10, 19.6.1977)

Non possiamo nemmeno rispondere in modo adeguato alle domande sui nostri occhi. Queste domande non possono essere risolte attraverso la dialettica e l’attuale teoria dell’evoluzione. Da ora in poi, dovrete lottare contro il comunismo e abbattere la teoria dell’evoluzione e la dialettica. Se abbattete la prima, la seconda crollerà automaticamente. Su che cosa verte attualmente la disputa? Sulla domanda se viene prima la coscienza o la materia. Il mondo comunista afferma che la materia è superiore è che viene prima, mentre il mondo democratico dice che viene prima la coscienza.

Se si considera come sono apparsi gli occhi, quelli che pensano: «Gli occhi sono venuti fuori perché lo volevano» sono completamente matti. Perché gli occhi possono muoversi e il naso no? Alla domanda: «Perché gli occhi si muovono? Il pensiero dialettico ed evoluzionista risponderà: «Perché lo vogliono». Lo scopo degli occhi è vedere e poiché questo è il loro scopo, hanno bisogno di muoversi. In breve, si muovono per realizzare il loro scopo. Il naso rimane fermo anche quando gli cade sopra la polvere, mentre gli occhi sbattono le palpebre in continuazione. Perché lo fanno? Per inumidire i bulbi oculari, perché la loro umidità evapora e li lascia asciutti. Perché ci sono le ciglia? Esistono per impedire alla polvere di entrare negli occhi. Alla domanda: «Perché è così?» la risposta evoluzionista e dialettica sarà perché hanno voluto essere in quel modo. Ma non è così semplice. Se l’occhio vede qualcuno che dice che è venuto ad essere quello che è perché l’ha voluto, gli direbbe: «Stolto farabutto, smettila di dire idiozie!» (93-176, 29.5.1977)


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