La Vera Famiglia
Capitolo VI
Le trasformazioni durante
l’adolescenza e il vero matrimonio
Sezione 1. L’importanza e il
significato del matrimonio
Potremmo dire che il
matrimonio è una cerimonia che ci permette di aprire la porta del palazzo della
felicità e di entrarci. Perciò il matrimonio è un grande evento per l’umanità.
L’amore trascende il tempo e lo spazio ed è la cosa più grande per l’umanità.
Il matrimonio è la cerimonia che rivela e conferma questo grande amore. (La
famiglia benedetta ‐ 356)
Perché ci riferiamo alla
cerimonia del matrimonio dicendo «ricevere la Benedizione»? Secondo il Principio,
se Adamo ed Eva non fossero caduti e fossero diventati maturi, sarebbero stati
nella posizione di ricevere la Benedizione. In altre parole, se Dio diventa il
partner soggetto, Adamo ed Eva diventano i Suoi partner oggetto in forma
sostanziale.
Noi sappiamo che la
Benedizione si realizza quando raggiungiamo la perfezione del nostro carattere
individuale e ci sposiamo sulla base che può collegare Dio, quale partner
soggetto d’amore, all’amore del partner oggetto. Dopo tutto, la maturità porta
al matrimonio e il matrimonio porta alla comparsa del l’amore di Dio. Se non ci
fosse il matrimonio, l’amore nel mondo umano non potrebbe iniziare. Chi è il
proprietario di questo amore? Dobbiamo capire che il proprietario non è un
essere umano, ma Dio. Quando l’amore di Dio appare in mezzo a noi, diventa la
gioia e l’orgoglio di Dio e noi lo sperimentiamo come il Suo amore.
L’amore non può essere
realizzato da soli, si realizza solo attraverso un rapporto reciproco. Perciò,
un uomo da solo non può realizzare l’amore. Si può dire la stessa cosa della
donna. Quando Adamo ed Eva alla fine si uniscono attraverso l’amore, possono
ricevere l’amore di Dio. Da questo punto di vista, possiamo capire che noi
esseri umani nasciamo da Dio. (76‐40,
26.1.1975)
Poiché tutti i principi del
cielo e della terra sono basati sul rapporto tra partner soggetto e oggetto,
anche un uomo e una donna che si sposano sono un principio del cielo e della
terra. Se l’uomo è il lato destro, la donna è il lato sinistro. Questo serve a
formare un rapporto orizzontale nell’universo e anche un rapporto verticale con
Dio, perché l’uomo è il partner soggetto e la donna è il suo partner oggetto.
Perciò il matrimonio non è soltanto per l’uomo, né soltanto per la donna, è per
essere in accordo alla legge celeste. Per questo gli uomini e le donne hanno
una forma diversa. Nascono in modo tale da poter essere in accordo alla legge
celeste. (101‐38,
28.10.1978)
Il matrimonio è un rapporto
dove due partner hanno uno scambio di dare e ricevere in una posizione reciproca
dove possono consolarsi a vicenda nei momenti di solitudine, gioire insieme nei
momenti di felicità e aiutarsi l’un l’altro nei momenti difficili. Si uniscono
in modo da poter vivere sulla base dell’amore di Dio mentre vanno verso Dio.
Questa è la vita del matrimonio. Dio creò gli uomini e le donne sulla terra
piuttosto che in cielo per realizzare il Suo amore sul piano orizzontale. In
altre parole, quando l’uomo e la donna formano un rapporto e si uniscono sul
piano orizzontale, il loro amore può formare un rapporto verticale d’amore con
Dio, il partner soggetto. Questo è estremamente importante. (La famiglia
benedetta ‐ 356)
Sezione 2. Il motivo per
sposarsi
Un uomo nasce per trovare
una donna e una donna nasce per trovare un uomo. L’uomo e la donna nascono per
unirsi ed entrare in contatto con l’amore di Dio, che è a un livello più alto.
Non possono entrare in contatto con questo amore da soli. Anche se lo
avvicinassero da soli, sarebbe unilaterale. Non possono entrare in contatto con
l’amore tridimensionale e sferico. Ecco perché l’uomo e la donna si sposano:
per salire ad un livello più alto, il regno dell’amore tridimensionale.
Nel mondo originale, più un
uomo e una donna si uniscono, man mano che quel potere agisce, emerge un grande
centro e si forma una sfera. Più sono collegati sul piano orizzontale, più la
fonte originale dell’amore insita nel potere verticale si collega a loro. È qui
che la mente e il corpo si uniscono. (109‐273,2.11.1980)
Perché ci sposiamo? Il
matrimonio ci permette di andare nel Regno dei Cieli. Senza il matrimonio, non
possiamo andare nel Regno dei Cieli. Perciò dobbiamo sposarci per essere
qualificati ad andare in quel regno. Qual è il requisito per andare nel Regno
dei Cieli? Assomigliare a Dio.
Cosa dobbiamo fare per assomigliare
a Dio? Dobbiamo essere delle persone che mettono in pratica la Sua parola. Ci
riusciremo se possiamo fare dell’amore di Dio il nostro amore e della parola di
Dio la nostra parola. È per questo che dico al mondo nel nome di Dio: «Umanità,
devi andare nel Regno dei Cieli!» Questo diventerà possibile se sapremo dire:
«Per andare nel Regno dei Cieli io amerò l’umanità come Dio e la porterò là con
me».
Possiamo concludere che noi
siamo delle persone dal lato celeste e dei candidati ad andare nel Regno dei
Cieli. Il giorno in cui diventeremo così, avremo i requisiti per sposarci.
Allora, perché ci sposiamo? La risposta è per andare nel Regno dei Cieli e per
il bene dell’umanità.
L’uomo deve sapere che la
donna che gli sta di fronte è la figlia di Dio e la figlia dell’umanità. Se
sapete amarla come una donna che è amata dall’umanità e come la diletta figlia
di Dio, siete qualificati a essere suo marito, altrimenti no. Per le donne è
l’opposto. Non pensate: «Lui è il mio uomo». Prima di dire che è il vostro
uomo, pensate a lui come a un figlio di Dio e a un uomo che rappresenta
l’aspetto maschile dell’umanità. Vi qualificherete se siete una donna capace di
amare vostro marito più di quanto lo amano Dio e l’umanità. Quando vi sposate
dovete pensare che come uomo sarete il piede destro, e come donna sarete il
piede sinistro, e farete i vostri passi attraverso la famiglia vivendo per Dio
e per l’umanità. (88‐316,
3.10.1976)
Lo scopo del matrimonio è
unire il cuore di un uomo e di una donna e rendere perfetto il loro amore. Il
matrimonio è dichiarare l’intenzione di mostrare che potete farlo. Se avete
realizzato la perfezione dell’amore e la perfezione del cuore attraverso la
vita coniugale, avete realizzato l’ideale della famiglia. Così, se sarete
riusciti a far questo al momento della vostra morte, andrete sicuramente nel
Regno dei Cieli. (La famiglia benedetta ‐ 358)
Sezione 3. La vera visione
del matrimonio
In origine, se si fosse
formata una famiglia basata sull’amore di Dio, questo sarebbe stato il regno
della perfezione, l’ideale originale che doveva realizzarsi senza la caduta nel
giardino di Eden. Perché questo potesse succedere, Adamo ed Eva avrebbero
dovuto unire totalmente la loro mente e il loro corpo, raggiungere la completa
maturità in senso verticale e realizzare, come sposo e sposa, la sfera del
rapporto reciproco che dà gioia a Dio, ricevendo così la Sua benedizione.
Perché amate i vostri figli?
Perché avete ricevuto, sul piano orizzontale e nella dimensione fisica, la
grande opera di creazione di Dio e volete sentire la gioia che Lui provò dopo
aver creato Adamo ed Eva. In secondo luogo, avendo il dominio su tutte le cose
del cielo e della terra, Dio ci ha dato l’autorità di essere i signori del
creato, anche se siamo nella posizione orizzontale. Il mondo dove possiamo
essere nella posizione di mantenere l’ordine avvalendoci di questa autorità è
il Regno dei Cieli ideale.
Quindi dobbiamo capire che
nel momento in cui ci sposiamo ereditiamo l’amore di Dio e riceviamo l’autorità
di ricreare e di avere il dominio nel regno della perfezione. Perciò il
matrimonio non si riferisce solo alla realizzazione dell’amore, ma anche al
conferimento dell’autorità di creare e di avere il dominio. (76‐45, 26.1.1975)
Nella nostra visione, il
matrimonio è il cuscino dell’universo. Sapete che cos’è il cuscino universale?
Qual è la seta migliore dell’universo? È il broccato? Invece di trascorrere la
vostra vita di sposini su un semplice materasso, immaginate di stendere una
coperta di broccato universale e di fare l’amore lì sopra. Questo è il momento
in cui potete determinare la proprietà nella vostra vita riguardo l’amore.
Potete dire: «Ah, la proprietà dell’amore è arrivata nella mia generazione e il
possesso di quella creatura chiamata donna è stato deciso».
Che cos’è la donna? È metà
dell’universo, e se la prenderete l’universo si aggrapperà a voi. Pensateci.
D’altro canto, perché una donna si deve sposare? Si sposa per attaccarsi a un
uomo in modo che le due metà, essendo ognuna 180 gradi, si possano unire e
creare una sfera di dominio paragonabile al valore dell’universo. Considerando
queste cose, la filosofia della Chiesa dell’Unificazione è veramente stupenda.
(La famiglia benedetta ‐ 361)
Dovete essere convinti che
vi sposate non per voi stessi ma per il vostro partner. È sbagliato aspettarsi
di ricevere in sposa una persona bella o piena di talenti. Una volta che le
persone capiscono il principio di vivere per gli altri, devono anche accettare
l’idea che si sposeranno per il bene del loro partner. Secondo i criteri del
nostro matrimonio, un marito deve essere convinto che, non importa quanto la
sua sposa possa essere brutta, l’amerà più che se fosse bella. (La famiglia
benedetta ‐ 361)
Se non decidete di amare il
vostro partner come Dio, come l’umanità e più di chiunque altro al mondo, non
potete essere restaurati nel regno celeste. Se, come uomo, non sapete amare una
donna, non potete amare Dio e l’umanità. (97‐319,
1.4.1978)
Vi sposate per l’umanità. È
per il bene comune dell’umanità. È qualcosa che rappresenta il mondo. L’uomo è
un uomo che rappresenta il mondo, e la donna è una donna che rappresenta il
mondo. (75‐278,
12.1.1975)
Poiché tutti i principi del cielo e della terra sono basati sul rapporto tra partner soggetto e oggetto, anche un uomo e una donna che si sposano sono un principio del cielo e della terra. Se l’uomo è il lato destro, la donna è il lato sinistro. Questo serve a formare un rapporto orizzontale nell’universo e anche un rapporto verticale con Dio, perché l’uomo è il partner soggetto e la donna è il suo partner oggetto. Perciò il matrimonio non è soltanto per l’uomo, né soltanto per la donna, è per essere in accordo alla legge celeste. Per questo gli uomini e le donne hanno una forma diversa. Nascono in modo tale da poter essere in accordo alla legge celeste. (101‐38, 28.10.1978)
RispondiEliminaIl matrimonio è un rapporto dove due partner hanno uno scambio di dare e ricevere in una posizione reciproca dove possono consolarsi a vicenda nei momenti di solitudine, gioire insieme nei momenti di felicità e aiutarsi l’un l’altro nei momenti difficili. Si uniscono in modo da poter vivere sulla base dell’amore di Dio mentre vanno verso Dio. Questa è la vita del matrimonio. Dio creò gli uomini e le donne sulla terra piuttosto che in cielo per realizzare il Suo amore sul piano orizzontale. In altre parole, quando l’uomo e la donna formano un rapporto e si uniscono sul piano orizzontale, il loro amore può formare un rapporto verticale d’amore con Dio, il partner soggetto. Questo è estremamente importante. (La famiglia benedetta ‐ 356)
RispondiEliminaIl motivo per sposarsi
EliminaUn uomo nasce per trovare una donna e una donna nasce per trovare un uomo. L’uomo e la donna nascono per unirsi ed entrare in contatto con l’amore di Dio, che è a un livello più alto. Non possono entrare in contatto con questo amore da soli. Anche se lo avvicinassero da soli, sarebbe unilaterale. Non possono entrare in contatto con l’amore tridimensionale e sferico. Ecco perché l’uomo e la donna si sposano: per salire ad un livello più alto, il regno dell’amore tridimensionale.