Il Vero Dio
Capitolo I
Sezione 3. Dio è un Dio
personale
3.1. Un Dio personale con
intelletto, emozione e volontà
Oggi molti cristiani dicono
che Dio, il Creatore, essendo un essere unico e assoluto in posizione del Dio
Altissimo e dell’Essere di assoluta bontà, non può avere un rapporto con gli
esseri umani che Egli ha creato, cioè con degli esseri creati. In altre parole
dicono che le Sue creature sono profane, mentre Lui è assoluto e divino. Ma dal
punto di vista dell’amore, per quanto Dio sia buono ed elevato e per quanto
umili siano le Sue creature, esse devono avere lo stesso carattere di Dio, se
sono destinate ad avere un rapporto d’amore con Lui. Devono avere lo stesso
cuore. Significa che Dio deve avere le stesse qualità personali di un essere
umano. (138-245, 24.1.1986)
Che tipo di divinità è Dio?
È un Dio personale, con intelletto, emozione e volontà. Poiché quello che
questo Dio personale desidera più di tutto è l’amore, ha creato gli esseri
umani come Suoi partner d’amore. Questo è un fatto straordinario. (143-149,
17.3.1986)
Dio, la Causa Prima, che
forma ha dato agli esseri umani? Ci ha fatti come Se stesso. Ci ha fatti a Sua
immagine. Questo significa che il Padre assomiglia a noi come noi assomigliamo
al Padre. Questo ci dà la risposta. Cercando di conoscere Dio, cosa potremmo
scoprire sulla Sua natura? Se concludiamo «Dio è qualcuno come me», colpiremo
dritti nel segno. (127-233, 15.5.1983)
A chi pensate che assomigli
Dio? Se è dell’amore che Dio ha bisogno, amerà qualcosa che assomiglia a Lui o
amerà gli animali che non Gli assomigliano? Dio ha bisogno di un partner che
Gli può piacere e con cui può condividere l’amore. Se gli esseri umani sono
veramente i partner di Dio, guardando il genere umano arriviamo a concludere
che Dio deve essere un Dio personale. Tutti i Suoi elementi devono essere in
grado di armonizzarsi al cento per cento con quelli dell’umanità. Dio deve
essere uno che armonizza tutti gli elementi del corpo e della mente. Questo è
il motivo per cui Dio deve avere gli attributi di intelletto, emozione e
volontà. (162-271, 17.4.1987)
Se Dio esiste, che tipo di
rapporto ha con gli esseri umani? Per avere un rapporto con gli esseri umani,
deve essere un Dio personale. E per essere un Dio personale deve assomigliare
agli esseri umani.
Le persone hanno gli
attributi della mente e del corpo. Allora Dio, come loro Creatore, deve avere
delle caratteristiche simili, se deve condividere con loro uno scopo comune. È
da qui che ha origine il concetto delle caratteristiche duali. (167-243,
21.7.1987)
Secondo voi Dio ha una
personalità come gli esseri umani? Se è come una persona, secondo voi è un uomo
o una donna? Allora pensate che abbia quella cosa che penzola da tutti gli
uomini o no? Che tipo di natura interiore ho detto che ha Dio? Come il Soggetto
delle caratteristiche duali, avrà sia le parti concave che quelle convesse,
oppure no? Avete mai pensato a questo? (181-203, 9.10.1988)
Pensate che Dio rida? Avete
visto sorridere Dio? Pensate che Dio abbia gli occhi? Pensate che abbia un
naso? E che dire della bocca o delle orecchie? Ha un corpo? Se esaminate
attentamente il Cristianesimo potete vedere che i cristiani non hanno nessuna
idea a questo riguardo. Non sanno se Dio ha gli occhi. Se chiedete a loro:
«Avete veramente visto i Suoi occhi?» non lo sanno. Se chiedete: «A chi
assomiglia Dio?», risponderanno: «Cosa vuoi dire? Dio assomiglia a Se stesso.»
Che tipo di risposta è questa? A chi assomiglia Dio? Ai Suoi figli. Ecco perché
Dio deve essere un Dio personale. Come Dio personale esige da noi il livello di
carattere più alto. Cosa forma la base del livello di carattere più alto? Non
si misura né con i soldi né col potere, ma con l’amore. (182-59, 14.10.1988)
Se Dio esiste, dev’essere un
Dio personale; dev’essere come una persona. Come Dio personale deve possedere
intelletto, emozione e volontà. Sulla base di questi attributi, tutti i Suoi
sentimenti e desideri e tutti gli scopi che stabilisce secondo la Sua volontà
devono diventare concreti. (174-162, 28.2.1988)
Dio conosce tutto. Egli è il
re supremo della conoscenza e del potere; è onnisciente e onnipotente. Inoltre
è onnipresente; non c’è un luogo privo della Sua presenza. Di che cosa ha
bisogno? Di diamanti? Li può fare in qualunque momento. Di oro o di gioielli?
No. Ciò di cui Dio ha bisogno è l’amore. Se Dio fosse solo, direbbe: «Oh, io ho
l’amore ed è una meraviglia»? Di che cosa ha bisogno Dio? Se Dio è un Dio
personale, allora deve avere una bocca, vero? Deve averla o no? Allora deve
avere anche il naso, gli occhi, le orecchie, le mani, i piedi, una mente e un
cuore. Se Dio è come una persona allora deve avere questi attributi. (142-30,
3.3.1986)
Che tipo di persona è Dio? Egli
è onnisciente, onnipotente, onnipresente e potrebbe distruggere o salvare il
mondo con una sola parola. Ma noi non abbiamo bisogno di questo tipo di Dio.
Che genere di Dio desidera la nostra mente originale? Vorremmo qualcuno di cui
possiamo dire: «Non posso che amarlo più di mio padre e mia madre. Anche se nel
nostro paese abbiamo un re o un presidente giusto, Egli è addirittura più alto
di loro». I presidenti vengono cambiati ogni quattro anni; sono buoni e cattivi
e così sono difficili da rispettare. (147-271, 1.10.1986)
Se Dio esiste e oggi viene
nel nostro mondo, deve essere un Dio di intelletto, emozione e volontà. Perché?
Perché è così che sono gli esseri umani. L’intelletto, l’emozione e la volontà
di Dio, tuttavia, non sono basati sulle vie umane ma sulla via celeste. (9-291,
12.6.1986)
Il Dio assoluto può essere
triste? Il Dio onnisciente e onnipotente può evitare la tristezza? Può avere un
rapporto con il dolore? Queste sono domande serie che non posso prendere alla
leggera. Non possiamo mantenere l’idea che il Dio assoluto è il padre
dell’umanità e tuttavia non sperimenta mai il dolore. Qui c’è una
contraddizione logica, perché allontana fondamentalmente Dio, il Padre, dai
Suoi figli che hanno intelletto, emozione e volontà e che sperimentano i
sentimenti della gioia, della rabbia, del dolore e del piacere. Perciò Dio deve
essere il Soggetto che può provare gioia, rabbia, dolore e piacere addirittura
più di noi. (203-288, 27.6.1990)
Non esiste nessuna
organizzazione religiosa che rende testimonianza a Dio in modo corretto. Se
parlate di Dio, il Buddismo e il Confucianesimo sono lo stesso. Rimangono
sconcertati. Non conoscono il Dio personale, con intelletto, emozione e
volontà. La Chiesa dell’Unificazione afferma l’unità di Dio e dell’uomo. Questo
è un concetto stupendo. (227-112, 11.2.1992)
I membri della Chiesa
dell’Unificazione possono essere orgogliosi del fatto che conosciamo Dio molto
bene. Lo conosciamo chiaramente. Dio è un Dio personale con intelletto,
emozione e volontà e, nello stesso tempo, è il Soggetto dell’amore. Lo sappiamo
chiaramente. Sappiamo che il Dio d’amore è il centro del cuore celeste e
sappiamo che il centro del cuore celeste non può vacillare. (210-314,
27.12.1990)
Se Dio è un Dio personale, cosa dovrebbe essere collegato a Lui? Quando dite “Dio”, parlate di qualcosa di elevato, vero? Allora, il vostro corpo può essere collegato a Lui? No. Ė il vostro cuore che è collegato.
RispondiEliminaGli esseri umani devono vivere con un cuore verticale con la Causa Prima, il Dio personale, come loro asse. Proprio come la terra ruota sul suo asse, assestando l’angolo, e si muove giorno per giorno attorno al sole nel corso di 365 giorni, noi dobbiamo vivere ruotando attorno a Dio. Ecco come dovremmo vedere le cose.
RispondiEliminaL’esistenza di Dio porta naturalmente alla conclusione che se la provvidenza di Dio non va avanti e non è realizzata, questo mondo non ha nessuna speranza per il futuro. La Chiesa dell’Unificazione è emersa in questo tempo della storia per riconoscere il Dio personale con il Suo intelletto, emozione e volontà perfetti, e per lavorare insieme a Lui per realizzare il mondo ideale basato sul regno del cuore. La Chiesa dell’Unificazione sta chiarendo per la prima volta il rapporto fra Dio e l’umanità.
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