domenica 10 febbraio 2019

Un Dio personale con intelletto, emozione e volontà


Il Vero Dio
Capitolo I
Sezione 3. Dio è un Dio personale
3.1. Un Dio personale con intelletto, emozione e volontà
Oggi molti cristiani dicono che Dio, il Creatore, essendo un essere unico e assoluto in posizione del Dio Altissimo e dell’Essere di assoluta bontà, non può avere un rapporto con gli esseri umani che Egli ha creato, cioè con degli esseri creati. In altre parole dicono che le Sue creature sono profane, mentre Lui è assoluto e divino. Ma dal punto di vista dell’amore, per quanto Dio sia buono ed elevato e per quanto umili siano le Sue creature, esse devono avere lo stesso carattere di Dio, se sono destinate ad avere un rapporto d’amore con Lui. Devono avere lo stesso cuore. Significa che Dio deve avere le stesse qualità personali di un essere umano. (138-245, 24.1.1986)
Che tipo di divinità è Dio? È un Dio personale, con intelletto, emozione e volontà. Poiché quello che questo Dio personale desidera più di tutto è l’amore, ha creato gli esseri umani come Suoi partner d’amore. Questo è un fatto straordinario. (143-149, 17.3.1986)
Dio, la Causa Prima, che forma ha dato agli esseri umani? Ci ha fatti come Se stesso. Ci ha fatti a Sua immagine. Questo significa che il Padre assomiglia a noi come noi assomigliamo al Padre. Questo ci dà la risposta. Cercando di conoscere Dio, cosa potremmo scoprire sulla Sua natura? Se concludiamo «Dio è qualcuno come me», colpiremo dritti nel segno. (127-233, 15.5.1983)
A chi pensate che assomigli Dio? Se è dell’amore che Dio ha bisogno, amerà qualcosa che assomiglia a Lui o amerà gli animali che non Gli assomigliano? Dio ha bisogno di un partner che Gli può piacere e con cui può condividere l’amore. Se gli esseri umani sono veramente i partner di Dio, guardando il genere umano arriviamo a concludere che Dio deve essere un Dio personale. Tutti i Suoi elementi devono essere in grado di armonizzarsi al cento per cento con quelli dell’umanità. Dio deve essere uno che armonizza tutti gli elementi del corpo e della mente. Questo è il motivo per cui Dio deve avere gli attributi di intelletto, emozione e volontà. (162-271, 17.4.1987)
Se Dio esiste, che tipo di rapporto ha con gli esseri umani? Per avere un rapporto con gli esseri umani, deve essere un Dio personale. E per essere un Dio personale deve assomigliare agli esseri umani.
Le persone hanno gli attributi della mente e del corpo. Allora Dio, come loro Creatore, deve avere delle caratteristiche simili, se deve condividere con loro uno scopo comune. È da qui che ha origine il concetto delle caratteristiche duali. (167-243, 21.7.1987)
Secondo voi Dio ha una personalità come gli esseri umani? Se è come una persona, secondo voi è un uomo o una donna? Allora pensate che abbia quella cosa che penzola da tutti gli uomini o no? Che tipo di natura interiore ho detto che ha Dio? Come il Soggetto delle caratteristiche duali, avrà sia le parti concave che quelle convesse, oppure no? Avete mai pensato a questo? (181-203, 9.10.1988)
Pensate che Dio rida? Avete visto sorridere Dio? Pensate che Dio abbia gli occhi? Pensate che abbia un naso? E che dire della bocca o delle orecchie? Ha un corpo? Se esaminate attentamente il Cristianesimo potete vedere che i cristiani non hanno nessuna idea a questo riguardo. Non sanno se Dio ha gli occhi. Se chiedete a loro: «Avete veramente visto i Suoi occhi?» non lo sanno. Se chiedete: «A chi assomiglia Dio?», risponderanno: «Cosa vuoi dire? Dio assomiglia a Se stesso.» Che tipo di risposta è questa? A chi assomiglia Dio? Ai Suoi figli. Ecco perché Dio deve essere un Dio personale. Come Dio personale esige da noi il livello di carattere più alto. Cosa forma la base del livello di carattere più alto? Non si misura né con i soldi né col potere, ma con l’amore. (182-59, 14.10.1988)
Se Dio esiste, dev’essere un Dio personale; dev’essere come una persona. Come Dio personale deve possedere intelletto, emozione e volontà. Sulla base di questi attributi, tutti i Suoi sentimenti e desideri e tutti gli scopi che stabilisce secondo la Sua volontà devono diventare concreti. (174-162, 28.2.1988)
Dio conosce tutto. Egli è il re supremo della conoscenza e del potere; è onnisciente e onnipotente. Inoltre è onnipresente; non c’è un luogo privo della Sua presenza. Di che cosa ha bisogno? Di diamanti? Li può fare in qualunque momento. Di oro o di gioielli? No. Ciò di cui Dio ha bisogno è l’amore. Se Dio fosse solo, direbbe: «Oh, io ho l’amore ed è una meraviglia»? Di che cosa ha bisogno Dio? Se Dio è un Dio personale, allora deve avere una bocca, vero? Deve averla o no? Allora deve avere anche il naso, gli occhi, le orecchie, le mani, i piedi, una mente e un cuore. Se Dio è come una persona allora deve avere questi attributi. (142-30, 3.3.1986)
Che tipo di persona è Dio? Egli è onnisciente, onnipotente, onnipresente e potrebbe distruggere o salvare il mondo con una sola parola. Ma noi non abbiamo bisogno di questo tipo di Dio. Che genere di Dio desidera la nostra mente originale? Vorremmo qualcuno di cui possiamo dire: «Non posso che amarlo più di mio padre e mia madre. Anche se nel nostro paese abbiamo un re o un presidente giusto, Egli è addirittura più alto di loro». I presidenti vengono cambiati ogni quattro anni; sono buoni e cattivi e così sono difficili da rispettare. (147-271, 1.10.1986)
Se Dio esiste e oggi viene nel nostro mondo, deve essere un Dio di intelletto, emozione e volontà. Perché? Perché è così che sono gli esseri umani. L’intelletto, l’emozione e la volontà di Dio, tuttavia, non sono basati sulle vie umane ma sulla via celeste. (9-291, 12.6.1986)
Il Dio assoluto può essere triste? Il Dio onnisciente e onnipotente può evitare la tristezza? Può avere un rapporto con il dolore? Queste sono domande serie che non posso prendere alla leggera. Non possiamo mantenere l’idea che il Dio assoluto è il padre dell’umanità e tuttavia non sperimenta mai il dolore. Qui c’è una contraddizione logica, perché allontana fondamentalmente Dio, il Padre, dai Suoi figli che hanno intelletto, emozione e volontà e che sperimentano i sentimenti della gioia, della rabbia, del dolore e del piacere. Perciò Dio deve essere il Soggetto che può provare gioia, rabbia, dolore e piacere addirittura più di noi. (203-288, 27.6.1990)
Non esiste nessuna organizzazione religiosa che rende testimonianza a Dio in modo corretto. Se parlate di Dio, il Buddismo e il Confucianesimo sono lo stesso. Rimangono sconcertati. Non conoscono il Dio personale, con intelletto, emozione e volontà. La Chiesa dell’Unificazione afferma l’unità di Dio e dell’uomo. Questo è un concetto stupendo. (227-112, 11.2.1992)
I membri della Chiesa dell’Unificazione possono essere orgogliosi del fatto che conosciamo Dio molto bene. Lo conosciamo chiaramente. Dio è un Dio personale con intelletto, emozione e volontà e, nello stesso tempo, è il Soggetto dell’amore. Lo sappiamo chiaramente. Sappiamo che il Dio d’amore è il centro del cuore celeste e sappiamo che il centro del cuore celeste non può vacillare. (210-314, 27.12.1990)

3 commenti:

  1. Se Dio è un Dio personale, cosa dovrebbe essere collegato a Lui? Quando dite “Dio”, parlate di qualcosa di elevato, vero? Allora, il vostro corpo può essere collegato a Lui? No. Ė il vostro cuore che è collegato.

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  2. Gli esseri umani devono vivere con un cuore verticale con la Causa Prima, il Dio personale, come loro asse. Proprio come la terra ruota sul suo asse, assestando l’angolo, e si muove giorno per giorno attorno al sole nel corso di 365 giorni, noi dobbiamo vivere ruotando attorno a Dio. Ecco come dovremmo vedere le cose.

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  3. L’esistenza di Dio porta naturalmente alla conclusione che se la provvidenza di Dio non va avanti e non è realizzata, questo mondo non ha nessuna speranza per il futuro. La Chiesa dell’Unificazione è emersa in questo tempo della storia per riconoscere il Dio personale con il Suo intelletto, emozione e volontà perfetti, e per lavorare insieme a Lui per realizzare il mondo ideale basato sul regno del cuore. La Chiesa dell’Unificazione sta chiarendo per la prima volta il rapporto fra Dio e l’umanità.

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