lunedì 23 marzo 2020

Una società di interdipendenza di mutua prosperità e di valori condivisi


Libro 16

Le vere famiglie e la Promessa della famiglia

Capitolo II

Spiegazione della Promessa della Famiglia

Sezione 4. Spiegazione del quarto punto della Promessa della Famiglia

4.2.2. Il punto centrale di una società di interdipendenza, di mutua prosperità e di valori condivisi è l’amore.

In una nazione o società ideale, tutte le persone trascendono la nazionalità e la razza per cooperare, creare armonia e vivere in felicità. Questa comunità è quella di una famiglia estesa, nella quale le persone sono consapevoli di essere i figli dell’unico Dio e formano un’unica fraternità sotto i Veri Genitori. Questo è il luogo nel quale le famiglie benedette, che hanno restaurato la loro linea di sangue, i diritti di proprietà e i cuori, realizzano un mondo di libertà, pace e unità basato sul linguaggio e sulla cultura dei Veri Genitori. Esse vivranno una vita di interdipendenza, prosperità comune e valori universalmente condivisi all’interno della cultura del cuore di Dio. (269-155, 17.4.1995)

La società del mondo ideale sarà caratterizzata politicamente da principi di interdipendenza, economicamente dalla prosperità comune ed eticamente da valori universalmente condivisi. Il contenuto centrale del principio di interdipendenza è la co-proprietà basata sul vero amore di Dio. Il modello di base della società interdipendente è la famiglia. Con la parola co-proprietà non intendo riferirmi alla proprietà semplicemente per quanto riguarda il possesso di cose materiali, bensì alla proprietà basata sull’amore di Dio.

Nella famiglia, anche se tutta la proprietà è legalmente detenuta a nome dei genitori, in pratica è posseduta congiuntamente dai genitori e dai figli, e cioè da tutta la famiglia. Allo stesso tempo, i singoli membri della famiglia hanno la loro stanza, i loro abiti, i loro soldi. In questo modo, nella famiglia, lo scopo dell’insieme e lo scopo dell’individuo sono armonizzati. Quando questa forma ideale di proprietà della famiglia, basata su un tale amore, si espande alla società, alla nazione e al mondo, diviene la forma di proprietà della società ideale. (271-76, 22.8.1995)

Il rapporto originale tra Dio e l’umanità è basato sul vero amore. Vi sono molti casi di co-proprietà tra Dio e l’individuo, tra l’insieme e l’individuo, tra il vicinato e l’individuo, ma dobbiamo mettere in pratica la co-proprietà con un cuore grato che nasce dal vero amore di Dio.

Nel mondo ideale realizzato da coloro che hanno messo in pratica l’amore di Dio, lo scopo dell’insieme e lo scopo dell’individuo sono armonizzati in modo naturale. 

Dal momento che gli esseri umani hanno anche dei desideri, e l’autonomia di amare, hanno anche proprietà personali e scopi individuali. Anche in questo modo, essi non perseguono il possesso individuale illimitato, o uno scopo dell’individuo che mina lo scopo dell’insieme. Gli esseri umani perfetti avranno delle proprietà proporzionate alla loro posizione e alle loro situazioni, in accordo alla loro coscienza e alla loro natura originale.

In particolare, dal momento che l’attività degli esseri umani ideali - coloro che hanno il carattere di veri proprietari di tutte le cose in virtù del vero amore - esprimerà amore e gratitudine, non vi potrà essere avarizia o corruzione. Allo stesso tempo, non si metterà enfasi sugli interessi regionali o nazionali che non siano coerenti con lo scopo dell’insieme, e l’attività economica avrà il suo obiettivo e si focalizzerà non sulla ricerca del profitto ma piuttosto sul perseguimento del benessere generale. (271-76, 22.8.1995)

Il principio di interdipendenza è un ideale che persegue la politica della partecipazione congiunta basato sul vero amore di Dio, per realizzare gli ideali di libertà, eguaglianza e felicità. 

La partecipazione alla vita politica ha lo scopo di eleggere dei rappresentanti. Ma se comprendiamo che i partiti politici sono una espansione dei rapporti famigliari incentrati sull’amore, allora non esisteranno rapporti antagonistici tra i candidati. La loro candidatura sarebbe radicata nella vocazione di servire, ed essi sarebbero nominati da parte dei loro elettori che avrebbero con loro un rapporto di fratellanza nel servizio di Dio quale loro comune Genitore. 

Dopo le elezioni il risultato finale verrebbe determinato in accordo alla volontà di Dio, nella quale non sarebbe coinvolta nessuna considerazione scorretta. Sarà cioè un metodo in base al quale il vincitore viene deciso in base ad un solenne procedimento di elezione sulla base della preghiera. Dal momento che il risultato è determinato dalla volontà di Dio e dalla fortuna celeste, tutti lo accetterebbero con gratitudine e gioia nel cuore. (271-76, 22.8.1995)

Il principio dei valori universalmente condivisi si riferisce ad un ideale secondo il quale tutte le persone di una società osservano un’etica ed una morale universale incentrate sul vero amore, e perseguono una vita basata sul bene e sulla giustizia. Sarà un ideale che ricerca la realizzazione di una società morale, nella quale tutti i popoli del mondo mettono in pratica l’etica e la morale in base ai valori assoluti che derivano dal vero amore di Dio. 

Il mondo ideale presuppone famiglie ideali ed individui perfetti. L’armoniosa unità dell’ideale dei genitori, degli sposi e dei figli in accordo con il vero amore diviene il prerequisito della famiglia ideale. 

Inoltre, una persona perfetta è una persona in cui mente e corpo sono armoniosamente uniti tramite il vero amore. Il mondo di supremo amore - il mondo di moralità nel quale le persone giunte alla perfezione mettono in pratica liberamente il bene e la giustizia nella loro vita famigliare quale base del vero amore e nella loro vita sociale quale espansione della prima - è il mondo ideale. (271-76, 22.8.1995)

Gli organismi e i dipartimenti di una nazione del mondo ideale sono armonizzati tra loro grazie ad una efficace azione di scambio tra loro sulla base dello scopo comune, in modo simile ai vari organi del corpo umano, che lavorano all’unisono per uno scopo comune in base alla direzione impartita dal cervello. (271-76, 22.8.1995)


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