sabato 21 marzo 2020

L’umanità è il centro di tutti gli esseri creati

Libro 11

L’origine dell’universo

Capitolo I

L’ordine fondamentale dell’universo

Sezione 3. L’origine dell’universo è l’amore

3.2.3. L’umanità è il centro di tutti gli esseri creati

A chi assomiglia Dio? Assomiglia a noi, sia all’uomo che alla donna. La vostra mente non è forse invisibile? Vi piacerebbe vedere la vostra mente oppure no? Dio è la stessa cosa, se considerate questo da un punto di vista spirituale. Dio non ha un corpo. Finora non ne ha avuto uno perché Adamo non è riuscito a raggiungere la perfezione. Dio esiste come un universo simile alla mente, come un signore, un maestro, un custode e un genitore simile alla mente. (197-44, 7.1.1990)

Tutte le cose della creazione sono la base su cui Dio ha potuto creare i Suoi figli, una base che è collegata e ha un rapporto con loro. Questo comprende tutte le cose, dal regno animale al mondo minerale. Nel regno minerale si possono trovare il “più” e il “meno”, proprio come nel regno vegetale ci sono lo stame e il pistillo e nel regno animale ci sono il maschio e la femmina.

Il capolavoro più grande di tutti, creato amalgamando tutte le cose della creazione, è la forma interiore e l’immagine esteriore dell’essere umano. Questi aspetti si sono manifestati come la natura interiore e la forma esteriore dell’uomo e della donna e sono stati rivelati in simbolo, in immagine e in forma sostanziale, in modo da potersi collegare ed entrare in rapporto con tutta la creazione. (144-236, 25.4.1986)

Non è per i soldi, la conoscenza o il potere che Dio ha bisogno dell’umanità, il centro di tutta la creazione. È per l’amore, soltanto per l’amore. Se non fosse così, e Dio desiderasse soltanto di essere amato per conto proprio, non ci sarebbe nessuna cosa o persona ad amarLo. Se questa è la conclusione, non c’è dubbio che Dio vorrà creare in questo mondo un partner oggetto da poter amare. Tenendo presente questo, chi potrà essere questo grande e coraggioso partner oggetto del Suo amore in quel mondo? Tra tutte le creature di Dio, le uniche che soddisfano la condizione di essere dei partner oggetto perfetti, in grado di stare al cospetto di Dio, sono l’uomo e la donna. Dovete essere abbastanza coraggiosi da dire: «Io sono il signore dell’universo, sono la creatura più grande dell’universo». (148-308, 26.10.1986)

Dio creò tutte le cose della natura per moltiplicare la gioia e perpetuarne lo stimolo. Non le creò solo per sentirsi momentaneamente felice, ma per sentire Il Suo cuore pervaso profondamente dalla felicità e da una gioia stimolante ogni volta che le vedeva. Per questo motivo Dio creò ogni cosa con tutto il Suo cuore e la Sua devozione. Dopo aver fatto tutte le cose della creazione in cinque giorni, il sesto giorno Dio creò gli esseri umani con un cuore gioioso.

I nostri primi antenati, creati a Sua immagine, erano estremamente belli, preziosi, degni di lode, soddisfacenti, gloriosi e adorabili. (9-194, 22.5.1960)

Dio, essendo onnisciente e onnipotente, non ha bisogno della conoscenza, della capacità, del potere o dei soldi. Allora di che cosa ha bisogno? Di un partner oggetto che può amare. Questo partner oggetto non possono essere altro che gli esseri umani, che sono le creature più preziose e meravigliose fra tutti gli esseri del creato. Ho detto che quelli che Dio può amare più di tutti sono gli esseri umani, ma perché? Perché anche Dio ha bisogno dell’amore. L’amore è qualcosa che non si può sperimentare da soli. (112-291, 25.4.1981)

L’immagine invisibile di Dio è riflessa simbolicamente in tutte le parti del nostro corpo. A chi assomigliano i nostri occhi? A Dio! Per questo sono situati nella parte più infossata del volto, da dove osservano ogni cosa. Poi il naso, che simboleggia Adamo ed Eva, è posto al centro. Dopodiché viene la bocca che simboleggia tutte le cose della creazione ed è orizzontale. Per questa ragione in essa sono racchiusi quattro volte otto, ossia trentadue denti. Questo è centrato su tutte le cose del creato, sul numero quattro. Poi vengono le orecchie, che simboleggiano le quattro direzioni. Le sembianze che si trovano al di sopra del collo simboleggiano il cielo. In altre parole, sono il centro di informazione del cielo. (201-83, 4.3.1990)

Dov’è l’origine della vostra vita? Si trova nei genitori non caduti. Allora dove si trovano i genitori di bontà non caduti? Come Soggetto con le caratteristiche duali, Dio creò tutto l’universo e gli esseri umani a Sua immagine per manifestare in loro le Sue caratteristiche duali. Adamo è l’incarnazione delle Sue caratteristiche maschili ed Eva delle Sue caratteristiche femminili. Da questo punto di vista, anche se di solito Lo chiamiamo “Padre Celeste”,  in quanto è solo un essere, in realtà il concetto di Dio comprende l’idea che Egli è “il Padre e la Madre Celeste”. (140-123, 9.2.1986)

Cosa sarebbe successo se i nostri primi antenati, Adamo ed Eva, non fossero caduti? Avrebbero raggiunto l’unità di cuore con Dio e dalla Sua stessa posizione avrebbero ereditato la Sua grande opera di creazione, e sarebbero stati con Lui nello stesso luogo di gioia dopo la creazione. Questo è il rapporto che si sarebbe formato tra Dio e l’umanità. Gli esseri umani originali, non caduti, sarebbero diventati il Suo tempio. (54-64, 11.3.1972)

Anche se Dio è nostro Padre e noi siamo i Suoi figli, ci sembra lo stesso di essere in un rapporto fra superiore e inferiore. In quei momenti cosa pensiamo? Nel nostro cuore abbiamo il desiderio che grida a Dio: «Padre, solo per una volta, lasciami prendere il Tuo posto. Voglio sedermi al Tuo posto!» Se Dio rispondesse a questo grido dicendo: «No, furfante! Non te lo permetterò!» allora quel rapporto si spezzerebbe. Perciò, Dio non ci può rispondere in questo modo. Al contrario, Egli sa che abbiamo questo desiderio nel nostro cuore e perciò ci incoraggerà dicendo: «Ma sì, certamente!» e ci cederà il Suo posto. Dio vuole che occupiamo il Suo posto mentre Lui lo lascia libero per entrare nel nostro cuore e dimorare in noi come Suo tempio. (54-89, 20.3.1972)

Quando avrete raggiunto l’unità fra la mente e il corpo, la forza dell’universo vi proteggerà. Quando avrete raggiunto questo stato di essere protetti dalla forza dell’universo, potrete avere un rapporto con i vostri genitori e i vostri fratelli e sorelle che hanno un rapporto analogo con l’universo. Allo stesso modo, dobbiamo tutti stabilire un rapporto del genere. In poche parole tutte le persone attorno a voi saranno protette. Anche il vostro popolo e la vostra nazione devono formare questo rapporto. È una conclusione meravigliosa. Così, se andaste in un’altra nazione, mantenendo l’unità tra la mente e il corpo, potreste collegarvi anche al popolo di quella nazione. Funzionerà dovunque siete.

Nel football, cosa succede quando la palla smette di rotolare? Il punto [più alto] sulla superficie della palla forma una linea perpendicolare [con il punto di contatto con il terreno]. Per questo la sfera è considerata la forma più ideale. Quella perpendicolare potrebbe appoggiarsi in qualunque punto della sua superficie ed è in questo modo che la palla può rotolare dappertutto su qualsiasi superficie. Perciò, una volta che avrete raggiunto l’unità tra la mente e il corpo e formato una perpendicolare, vi adatterete dappertutto. Non importa se la persona che incontrate è un occidentale o un orientale, è una persona del passato, del presente o del futuro, potrete armonizzarvi in qualsiasi situazione. (205-53, 7.7.1990)

Quando seguite la strada lungo la quale vi guida la vostra mente originale, tutto l’universo si aprirà unendosi a voi. Avete bisogno di questo tipo di esperienze. Una volta che entrate in uno stato del genere, potrete comunicare con la vostra mente. Potrete instaurare un dialogo con la vostra mente. Non appena penserete di fare qualcosa, la soluzione sarà già lì davanti a voi. State progredendo verso questo stato. Non pensate che le persone che hanno raggiunto questo stato sapranno che strada devono prendere? Poiché conoscono già la via da seguire, tutte le forze dell’universo le aiuteranno. Una volta che sono condotte per mano là dove saranno messe alla prova, tutto verrà in loro aiuto. Solo allora sarà possibile per loro fare grandi cose. (120-313, 20.10.1982)

Guardando la natura potreste dire. «Oh, io non ho bisogno delle quattro stagioni. Mi piace solo la primavera; detesto l’estate, l’autunno e l’inverno! Ma se lo chiedeste a Dio, Lui vi risponderebbe: «Io amo tutte e quattro le stagioni». Perciò dovete imparare ad amare l’estate, l’autunno e l’inverno, anche se forse non vi piacciono. Quando d’inverno arriva la neve, Dio contempla il mondo ricoperto di bianco e prova un grande piacere. Perciò dovete dire anche voi: «Oh, piace anche a me!» È così che deve essere. (133-29, 1.7.1984)

Dovete essere capaci di guardare la natura con una mente simile a quella di Dio. Questa deve essere la vostra disposizione d’animo. Se c’è una burrasca o scoppiano i fulmini, non dite: «Uffa! Detesto queste cose!» perché Dio pensa: «Ah, ah, il cielo e la terra si baciano e fanno l’amore!» Dio dice a quelli che dicono di non amare queste cose: «Ah! Ah! Buoni a nulla, mascalzoni!» (133-29, 1.7.1984)

Dio, che è il Re della saggezza e il centro del cosmo, tra il partner soggetto e il partner oggetto dove metterà l’origine del vero amore, del vero ideale, della vera felicità e della vera pace? È qui che nasce inevitabilmente il dilemma. Da un lato c’è il partner soggetto, e dall’altro il partner oggetto; fra la strada di vivere per il partner soggetto o quella di vivere per il partner oggetto, il dilemma inevitabile per Dio, il Signore della Creazione, è dove devono essere messe le condizioni per l’ideale.

Riguardo il vero ideale, il vero amore e la vera pace, Dio doveva considerare se avrebbe dovuto mettere come centro il partner soggetto e porre quindi il principio originale dell’ideale nel fatto che il partner oggetto vive per il partner soggetto, oppure mettere come centro il partner oggetto e porre il principio originale dell’ideale nel fatto che il partner soggetto vive per il partner oggetto. Dopo aver riflettuto su questa questione, se Dio avesse stabilito come principio dell’ideale che il partner oggetto deve vivere per il partner soggetto e avesse aderito Lui stesso a questo principio, allora, nello stesso tempo, anche le persone, avendo il loro partner oggetto, avrebbero fatto loro la stessa cosa. In questo caso, la strada per raggiungere l’unità sarebbe stata bloccata. Dovete capire questo. (75-318, 16.1.1957)

Dov’è la via che conduce all’unità e all’origine della pace? Dio non aveva altra scelta che stabilire il principio che non solo Lui, ma anche tutti gli esseri umani devono vivere per gli altri. Quindi il vero amore, così come il vero ideale, la vera pace e la vera felicità, si possono realizzare vivendo per gli altri; non è possibile trovarli in nessun altro modo. Finora l’umanità non sapeva che questo è il principio fondamentale della creazione del cielo e della terra. (75-318, 16.1.1975)

Perché nascono gli uomini e le donne? Gli uomini non nascono per gli uomini ma per le donne e viceversa. Non nasciamo per noi stessi. Nonostante ciò, le persone mettono al primo posto se stesse. Il concetto di “me stesso” deve essere abbattuto. Quando questo sarà fatto, il mondo potrà essere unificato. (61-265, 1.9.1972)

Quelli che cercano di realizzare il loro valore non attraverso se stessi, ma attraverso il loro partner - in altre parole sulla base del partner come modello - non saranno infelici. In qualunque momento e in qualunque luogo, il loro cuore ha un rapporto con il loro partner e quindi non saranno soli, ma in uno stato di felicità. (59-200, 16.7.1972)

L’armonia, la gioia o la felicità non possono essere realizzati se siete soli. Nemmeno l’Essere Assoluto può realizzarle da Se stesso; deve avere un partner corrispondente. Un essere assoluto ha bisogno di una controparte assoluta, e un partner soggetto assoluto ha bisogno di un partner oggetto assoluto perché possano esserci felicità, armonia, gioia, danze e canti. (38-155, 3.1.1971)

Oggi i fedeli delle altre chiese proclamano: «Il Dio onnisciente e onnipotente è in essenza il soggetto glorioso di tutte le glorie, il soggetto felice di tutta la felicità e il soggetto di tutto l’amore e la vita, e quindi non c’è nulla che non si possa attribuire a Lui». Tuttavia, anche se può essere l’Essere Assoluto, senza un partner oggetto assoluto non potrà evitare di essere infelice. Persino Dio andrebbe a finir male se non potesse trovare il partner oggetto che può essere in una posizione assoluta. Senza un partner oggetto assoluto, persino l’Essere Assoluto sarebbe inevitabilmente infelice. Allora, per non finire in un fallimento, Dio non ha altra scelta che creare l’essere che sarà il Suo partner. (38-157, 3.1.1971)


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